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La partita di Champions League tra Real Madrid e Juventus, che ha deciso all’ultimo minuto il passaggio della squadra di Ronaldo, ha sicuramente lasciato il segno. E tra polemiche, accuse e recriminazioni arrivano anche i commenti da altri rappresentanti del mondo calcistico, soprattutto nei confronti di Gigi Buffon. 

Senza entrare nel merito dell’episodio che poi ha deciso la sua espulsione, l’ex portiere del Bayern Monaco e della nazionale tedesca, Oliver Kahn, esprime la sua opinione in un’intervista realizzata da Sport Bild. Le sue sono parole piuttosto dure nei confronti del portiere italiano, che per Kahn ha già fatto la sua storia. È giunto ora il momento di mettersi da parte e risparmiarsi così altre amare delusioni.

Ecco cosa dice:

Non è facile capire quando smettere. Se si fosse ritirato prima si sarebbe risparmiato l’eliminazione con la Svezia e quest’ultima delusione col Real Madrid, ma è spinto dalla voglia di raggiungere sempre nuovi record e dal sogno di vincere la Champions League

Dall’alto della sua esperienza personale, il portiere tedesco si sente di dare un consiglio al collega:

Avrei potuto giocare altri 2-3 anni, ma per cosa? Anche Lahm è stato perfetto nella decisione. Se non riesci a individuare il momento giusto per fermarti il distacco poi fa davvero male. Io suggerirei a Buffon di smettere, è stato campione del mondo, è stato il portiere più forte del mondo, questo conta, non il cartellino rosso col Real o il fatto che non abbia vinto la Champions

La decisione di ritirarsi, per Kahn è stata del tutto graduale, proprio per abituarsi lentamente all’idea di non giocare più. Infatti, all’inizio ha lasciato la nazionale tedesca nel 2006 e solo due anni dopo ha ufficializzato il suo ritiro dal mondo del calcio.

Buffon dovrebbe seguire la sua strada?

Il nostro Gigi ha dimostrato di essere ancora un grande portiere: di certo nemmeno Kahn può obiettare questo dato di fatto. Ma che sia giunto per lui il momento di lasciarsi tutto alle spalle è una decisione talmente importante che spetta solo al diretto interessato. Chi può dire quando deve smettere?  Di sicuro non sarà né un’esclusione ai Mondiali, né un’amara delusione in Champions e nemmeno un cartellino rosso.

Una cosa è certa: fino a quando scenderà in campo continuerà a dare il massimo come ha sempre fatto, con la stessa passione e la stessa grinta di chi non molla mai.