Ha sfidato l’Italia, il 14 giugno 1990, nel Mondiale azzurro, giocando per 81 minuti prima di essere sostituito dal coach Gansler per far entrare Stollmeyer. Ha marcato Schillaci, ha visto Giannini esultare e mandare in visibilio una Nazione, ha collezionato 35 presenze con gli Stati Uniti d’America tra il 1986 e il 1991. Ma una piccola stramberia (agli occhi di oggi) ha accompagnato la storia calcistica di Jimmy Bansk, ex difensore, morto a 54 anni il 26 aprile 2019: non ha mai giocato una partita del campionato americano, avendo trascorso tutta la sua carriera nel calcio indoor, indossando la maglia del Milwaukee Wave.
Da tempo malato di cancro al pancreas, Banks è cresciuto nel Wisconsin e dopo essersi laureato ha deciso di rimanere nella città in cui è cresciuto giocando per sei stagioni, dal 1987 al 1993 per il Milwaukee Wave nell’American Indoor Soccer Association. Il 5 febbraio 1986 la sua prima convocazione con la Nazionale a stelle e strisce nel pareggio senza reti contro il Canada. Poi, come detto, il sogno di giocare due partite da titolare nel Mondiale del 1990 contro l’Italia e Austria.
Profondo e significativo, il messaggio della Federazione americana:
La Federazione americana è profondamente rattristata dalla morte di Jimmy Banks. In un periodo in cui pochi afroamericani raggiunsero il livello più alto nel calcio, la carriera di Jimmy ai Mondiali del 1990 ispirò una nuova generazione di giocatori