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Il VAR sembra aver convinto definitivamente anche Gianni Infantino, deciso ad introdurlo anche ai prossimi Mondiali. Il gol fantasma che ha permesso a Panama di staccare il pass per Russia 2018 ha spinto il presidente della FIFA ad alcune importanti considerazioni, le quali potrebbero cambiare radicalmente il volto della competizione iridata. Intervenuto a Lione per l’ultima tappa del tour fra le città che ospiteranno i Mondiali femminili del 2019, il numero uno della Federazione Internazionale calcistica non ha nascosto di aver già avviato le procedure per introdurre il VAR ai prossimi Mondiali di Russia 2018.

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“Quando ti giochi la qualificazione per il Mondiale e la partita si decide per un importante errore di interpretazione dell’arbitro, che può succedere perché gli arbitri sono essere umani e sbagliano come tutti, credo allora che sia arrivato il momento di correggere questi errori” sottolinea Infantino riferendosi al gol fantasma che ha permesso a Panama di qualificarsi ai Mondiali. “Quando il mondo intero vede un errore in pochi secondi e l’unico a non vederlo è l’arbitro, non perchè non vuole ma perchè non può, e c’è il modo di rimediare, allora bisogna fare un passo avanti”.

Per evitare che quanto accaduto a Panama possa verificarsi anche nel corso dei Mondiali della prossima estate, Gianni Infantino ha sottolineato come il sistema di assistenza tecnologica nei confronti degli arbitri verrà con ogni probabilità sdoganato anche per Russia 2018.

“Siamo pronti a implementare il VAR, non c’è nessuna indicazione negativa nei test che abbiamo condotto, dunque tutto fa credere che lo introdurremo anche per la competizione iridata. Ogni volta che il video è stato utilizzato ha dato esito positivo, confermando la decisione dell’arbitro o correggendone una sbagliata. L’obiettivo del Var non è quello di intervenire per i piccoli dettagli, ma quello di evitare che vengano commessi grandi errori”.

“Utilizzeremo il video-arbitraggio durante i Mondiali Russia 2018, perché finora abbiamo avuto feedback soltanto positivi”.

L’annuncio, o meglio la conferma, arriva direttamente dal presidente della Fifa Gianni Infantino, che ha affrontato l’argomento Var (“Video Assistant Referee”) nel corso del discorso che ha fatto ieri all’assemblea generale della Conmebol, a Santiago. “Non è possibile che nel 2017 – ha aggiunto Infantino – tutti gli spettatori allo stadio e a casa sappiano che l’arbitro ha sbagliato e lui sia l’unico che non lo sa. Quindi aiuteremo i direttori di gara e renderemo un po’ di giustizia al pubblico”.

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La Fifa aveva già introdotto il ‘video assistant referee’, quindi la tecnologia Var, nel Mondiale per club, mentre dal prossimo campionato di serie A sarà utilizzata anche in Italia, come annunciato dal presidente dell’Aia Marcello Nicchi.

Il più prestigioso quotidiano britannico, ‘The Times’, aveva avanzato questa ipotesi già nel mese di febbraio, argomentando come il governo del calcio mondiale fosse stato ‘sedotto’ dall’esito di diversi test con la Var.

“La notizia è questa: con la VAR partiamo dalla prima giornata di campionato del prossimo anno, anticipando quindi di una stagione. Aspettiamo l’autorizzazione dell’International Board. Per la finale di Coppa Italia invece non ci sarà”.

Questo l’annuncio del presidente degli arbitri, Marcello Nicchi, al termine del Consiglio federale della Figc che ha deliberato anche la nomina del presidente federale, Carlo Tavecchio, a commissionario della Lega di Serie A.

Al termine del consiglio federale, il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha spiegato di avere già “avuto un colloquio diretto con Gianni Infantino (presidente della Fifa, ndr) che ci ha dato la disponibilità” all’uso della VAR a partire dalla prossima stagione. “Saremo i primi al mondo ad utilizzarla insieme a Germania e Olanda” ha quindi aggiunto il numero uno di Via Allegri.

Prima del via libera definitivo, però, servirà un’ulteriore autorizzazione da parte dell’International Board. “L’Ifab deve approvare il protocollo on-line, che sarà sviluppato da Rosetti”, ha spiegato il direttore generale della Figc, Michele Uva, sottolineando che “non è una questione di giorni”. “C’è bisogno di tempo, è anche una questione organizzativa: oggi testiamo tre campi in ogni giornata di campionato, dalla fine di questa stagione vorrà dire lavorare su dieci campi”.