Ventidue sconfitte e 107 gol subiti. Tutte perse le gare di qualificazione sia agli Europei del 2016 che ai Mondiali del 2018. E piazzata al 198 posto nel ranking Fifa. E’ la Nazionale del Gibilterra, il piccolo paese iberico affiliato alla Uefa dal 2013 che, sabato 13 ottobre, ha provato l’ebbrezza di vincere la prima partita ufficiale della sua storia.
Clean sheet ✅
3 points ✅
First ever points ✅That winning feeling ⚽️🇬🇮!! pic.twitter.com/yqF5e0DYLL
— Gibraltar FA (@GibraltarFA) 13 ottobre 2018
Ufficiale, perché la gioia di uscire dal campo vincente l’era successo solo in due precedenti, in amichevole contro Lettonia e Malta. Ma questa volta è diversa, questa volta è storia perché contro c’era l’Armenia, posto 100 nel ranking, di Mkhitaryan, perché Gibilterra ha vinto in trasferta, a Yerevan, perché i tre punti arrivano in Nations League, nel girone 4 della Serie D, perché il match è finito 1-0 mantenendo inviolata la porta. Assurdo.
Trentamila abitanti, territorio del Regno Unito nella penisola iberica, una delle Colonne d’Ercole e che deve il suo nome attuale all’rabo Jabal Ţāriq (“Monte di Tariq”), in omaggio al condottiero berbero che conquistò la Spagna nel 711, in Gibilterra si esulta per il nuovo eroe, Joseph Luis Chipolina che al 50’ ha trasformato il rigore del vantaggio mantenuto fino al triplice fischio finale.
Full time in Yerevan:
Armenia 🇦🇲 v 1 🇬🇮Gibraltar pic.twitter.com/xOgkyAkDNN
— Gibraltar FA (@GibraltarFA) 13 ottobre 2018
Una serata storica che dava segni di epica e di miticità sin dagli inni. Squadre in campo, parte prima quello degli ospiti, ma sul volto dei giocatori e dello staff di Gibilterra piomba lo stupore: ascoltando l’inno, hanno immediatamente riconosciuto che non era il loro bensì quello del Liechtenstein (i due inni hanno la stessa melodia – quella di ‘God Save the Queen’ – ma parole completamente diverse).
La Nazionale armena si è prontamente scusata, ma in Gibilterra, già festante, stavano sventolando con orgoglio il loro motto, un motto che per la prima volta, almeno nel calcio, è diventato realtà: Nulli Expugnabilis Hosti, “Non espugnabile da alcun nemico”.