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Chiellini

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GC3, così come Spalletti ha soprannominato Chiellini, lo sa bene. Mauro Icardi è il pericolo numero 1 per la Juventus nel match contro l’Inter. La miglior difesa del campionato (8 reti subite) contro uno dei migliori marcatori in circolazione. Capocannoniere lo scorso anno al pari di Ciro Immobile con 29 gol, l’argentino anche quest’anno sta confermando le sue doti di bomber. Otto centri in 11 partite in campionato, tre gol in Champions. Totale: 11 reti in 16 partite. Nella sola serie A ha una media spaventosa: 118 realizzazioni in 201 gare disputate tra Sampdoria e Inter. Otto di queste marcature le ha messe a segno contro la Juventus in 11 partite. I bianconeri sono tra le sue vittime preferite, ecco tutti i suoi gol contro la Vecchia Signora. In attesa del match all’Allianz Stadium.

6 gennaio 2013: Juventus Sampdoria 1—2 (2 gol)

Mauro Icardi si presenta così allo Juventus Stadium. Giovane talento della Sampdoria, viene lanciato titolare da Delio Rossi e lo ripaga con una doppietta. Bianconeri sconfitti a domicilio, non capita così tante volte.

18 maggio 2013: Sampdoria Juventus 3-2 (1 gol)

Gara di ritorno dello stesso campionato, ultima giornata. Juve ormai campione d’Italia battuta però due volte su due dalla Samp. C’è ancora lo zampino di Icardi nella vittoria targata da Eder e De Silvestri.

14 settembre 2013: Inter Juventus 1-1 (1 gol)

Nella stagione successiva Icardi passa in nerazzurro. Alla terza giornata l’ultima Juve di Conte si presenta a San Siro. L’attaccante brucia la difesa juventina e firma il vantaggio, poi impattato da Vidal.

6 gennaio 2015: Juventus Inter 1-1 (1 gol)

L’Epifania a Torino gli porta bene. Vantaggio immediata di Tevez dopo 5 minuti, la prima Juve di Allegri non chiude i giochi e Mauro supera Buffon in uscita nella ripresa.

16 maggio 2015: Inter Juventus 1-2 (1 gol)

La Juve reduce dalla semifinale di Madrid, con vista finale di Berlino, parte distratta. Icardi la punisce al 9’, poi Marchisio e Morata ribaltano il risultato.

18 settembre 2016: Inter Juventus 2-1 (1 gol)

L’Inter di De Boer è sotto dopo il gol di Lichtsteiner. L’argentino prima e Perisic poi regalano una delle poche gioie per il tecnico olandese sulla panchina nerazzurra.

28 aprile 2018: Inter Juventus 2-3 (1 gol)

La partita del mancato rosso a Pjanic e della vittoria decisiva dei bianconeri per lo scudetto. L’Inter, in 10, pareggia con Icardi e va avanti con l’autorete di Barzagli. Poi Cuadrado e Higuain nel finale siglano il sorpasso. L’attaccante, sostituito da Santon, lascia il campo in lacrime.

Sarà una partita con una cornice di pubblico mozzafiato quella che andrà di scena stasera tra Italia – Portogallo allo stadio san Siro di Milano. Oltre 73mila spettatori per fare il tifo azzurro dopo la sciagurata ultima partita nello stadio milanese contro la Svezia nello spareggio Mondiale.

Sarà sicuramente una partita al quanto speciale per il capitano Giorgio Chiellini. In primis perché torna al Meazza dopo i pianti contro gli scandinavi ma soprattutto perché raggiunge quota 100 gettoni con la maglia della nazionale e stabilmente presente al settimo posto alle spalle di Dino Zoff con 112.

Ora come ora il numero 3 azzurro, con otto reti all’attivo, è anche il miglior marcatore tra i convocati per le due partite in programma, e ciò spiega quanto siamo ancora in difficoltà in fase realizzativa. Servono appunto i gol per cercare di continuare a sognare a una qualificazione alle Final Four.

Partita speciale non solo per il traguardo ma anche perché come oggi, 14 anni fa, Giorgio Chiellini esordiva con la nazionale maggiore nell’amichevole vinta 1-0 contro la Finlandia allo stadio san Filippo di Messina.
A convocarlo il ct Marcello Lippi, aveva 21 anni, giocava nella Fiorentina nel ruolo di terzino sinistro. Quel giorno sostituì Alessandro Parisi poco dopo l’inizio del secondo tempo.

Il primo gol con la maglia azzurra arriva qualche anno più tardi, precisamente il 21 novembre 2007, contro le isole Far Oer in un match di qualificazione a Euro2008 nello stadio Alberto Braglia di Modena. Chiellini realizza il gol del momentaneo 3-0 al 41esimo minuto con un bel sinistro secco da fuori area dopo una bella accelerazione. Un gol non proprio alla Chiellini.

Inizia a giocare con più costanza e si affaccia come uno dei leader del gruppo all’Europeo 2008 in Austria-Svizzera. Tre partite su quattro in campo per Chiellini. Salta la prima per scelta tecnica nel 3-0 perso contro l’Olanda, ma poi resta inchiodato al centro della difesa negli altri match, fornendo anche l’assist a Panucci per il momentaneo vantaggio contro la Romania. Gli azzurri vengono eliminati dalla Spagna solamente ai calci di rigore ai quarti di finale.

Giorgio Chiellini in azione contro la Romania a Euro2008

Sciagurate le due esperienze sudafricane con in panchina il ct Lippi: la Confederations Cup del 2009 e il Mondiale 2010.

Sicuramente meglio l’Europeo 2012 e la Confederations Cup 2013 con Cesare Prandelli alla guida della nazionale. Al torneo continentale, Chiellini guida un gruppo più giovane che vuole cancellare gli incubi sudafricani. Gruppo che riesce ad arrivare fino in finale, persa nettamente contro la Spagna per 4-0 dopo un trionfante cammino. Bene anche al torneo premondiale in Brasile, con l’Italia che chiude al terzo posto.

Altra delusione il Mondiale del 2014. Sempre titolare, durante la negativa esperienza, per Chiellini c’è stato lo storico episodio del morso subito da Luis Suarez nel match decisivo per la qualificazione, perso contro l’Uruguay.

Giorgio Chiellini mostra i segni del morso subito da Luis Suarez ai Mondiali 2014

Nella cavalcata a Euro2016 con Antonio Conte. Giorgio Chiellini segna il gol dell’1-0 contro i campioni in carica della Spagna negli ottavi di finale. In Francia, il numero 3 gioca da titolare quattro partite su cinque, con la squadra azzurra che arriva fino ai quarti di finale poi persi ai rigori contro la Germania.

Dopo la mancata qualificazione al Mondiale russo aveva pensato di lasciare la maglia azzurra:

Un anno fa è stato il punto più basso della mia carriera in Nazionale, una delusione enorme per tutti noi perché fino all’ultimo eravamo convinti di riuscire a strappare la qualificazione per il Mondiale.

Tuttavia la voglia di risollevare la nazionale è forte ed è per questo che ora continua a guidare la difesa in vista del futuro.