Oltre 200 medaglie conquistate col sudore e con la grinta di un vero atleta. Jury Chechi, ex ginnasta campione olimpico 1996 ad Atlanta, continua a essere il campione che è sempre stato.
Stavolta a far parlare di sé non è stata una performance agli anelli ma un gesto di gran cuore per salvare la palestra Etruria di Prato, dove Chechi ha mosso i primi passi. Il campione ha messo all’asta tutti trofei vinti durante la sua gloriosa carriera pur di dare un contributo concreto al salvataggio di questa storica struttura.
Nella cittadina toscana è andata di scena un vera e propria asta in cui la Reale Foundation si è aggiudicato il tutto per 70mila euro, lasciando poi i trofei in dono alla palestra.

All’evidente problema che ha colpito l’impianto Etruria, l’oro olimpico non ha esitato a mettersi a disposizione offrendo quello di cui più caro ha: i suoi premi (200 tra coppe e medaglie).
Per partecipare all’asta, occorreva versare una base minima di 19,96 euro, prezzo che simbolicamente è l’anno in cui Chechi è diventò per tutto il mondo il “Signore degli Anelli”.
Un gesto unico per aiutare tutti le ginnaste e i ginnasti che si allenano in questa palestra pratese. Giovani che inseguono un sogno, lo stesso sogno che ha inseguito Jury Chechi fino ai trionfi mondiali e olimpici.
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Grazie a tutti!!!😀 . . #jurychechi #prato #etruria #ginnasticaartistica
Era il 1976 e Chechi aveva solo sette anni. In quell’anno e in quella palestra il piccolo ginnasta pratese ha vinto la sua prima coppa un po’ a sorpresa, tanto che nemmeno i suoi genitori erano presenti all’evento. E proprio quella coppa, con la targhetta “S.G. Etruria”, risulta tra le tante presenti.
Oggi l’Etruria ospita gli allenamenti di 90 ragazze e ragazzi dai 6 ai 16 anni e, finalmente, grazie ai finanziamenti della Real Foundation avranno un nuovo impianto elettrico e di riscaldamento.