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Inarrestabili e inseparabili ci sono di nuovo loro sul podio a festeggiare il secondo oro nel giro di pochi giorni: la coppia formata da Giacomo Bertagnolli e Fabrizio Casal è l’indiscussa protagonista azzurra dei XII Giochi Olimpici a Pyeongchang.

Nello slalom speciale riescono ad imporsi ancora una volta e superare i temibili slovacchi Jakub Krako e Branislav Brozman, già vincitori del SuperG, e tagliare il traguardo in un tempo di 1:36.12.

Nella categoria visually impaired conquistano la loro quarta medaglia paralimpica, che si aggiunge all’oro dello slalom gigante, all’argento del Superg e al bronzo della discesa libera.

I due campioni, che qualche giorno prima della gara dicevano di non avere grandi aspettative per quest’ultima prova, ora si ritrovano a fare i conti con una gioia quasi inaspettata, soprattutto per gli imprevisti che hanno dovuto affrontare nel percorso:

Eravamo più agitati alla seconda manche. Anche perché è successo di tutto: io avevo gli scarponi molli perché col caldo che è venuto fuori, avevo gli scarponi molli. Fabrizio che si è dimenticato di caricare l’auricolare che si è spento appena prima di partire. Un casino. Quando abbiamo visto che Haraus ci stava dietro, poi quando è uscito. Ciao proprio…

Queste le parole di Bertagnolli a fine gara, a cui fanno seguito quelle del suo compagno d’avventura:

E’ più del gigante, chiudere questa Paralimpiade con Giacomo che vince due medaglie d’oro è una grandissima soddisfazione. Sono felice per me anche, per noi, per i sacrifici che ho fatto. Porto a casa questa Paralimpiade e me la tengo stretta

Come non essere orgogliosi di questi due giovani trentini che hanno fatto brillare l’Italia in Corea del Sud? Per merito del loro talento e della loro grinta il nostro paese ha collezionato ben 4 medaglie olimpiche, che raggiungono quota cinque se si aggiunge anche quella d’argento di Pozzerle nello snowboard.

L’Italia chiude questa competizione paralimpica con soddisfazione, certa di aver dimostrato il talento dei propri ragazzi e aver superato definitivamente la delusione dovuta alla mancanza di podi nell’edizione di Sochi 2014.