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Carcano

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C’è un allenatore che, oltre ottant’anni fa, aveva potuto eguagliare Massimiliano Allegri, il recordman in panchina con 5 scudetti consecutivi. La leggendaria Juve del quinquennio negli anni ’30 vince, appunto, per un lustro di seguito: dal 1930 al 1935. I primi quattro titoli portavano la firma di Carlo Carcano in panchina, varesino classe 1891, allievo del Ct Vittorio Pozzo con cui vincerà da assistente i Mondiali del 1934. Nel 1930, dopo un’esperienza da allenatore ad Alessandria, approda alla Juventus. Quattro anni dopo, qualche mese successivo al trionfo in Coppa del Mondo, fu licenziato in tronco dai bianconeri. La verità sarebbe venuta a galla decenni dopo.

L’Italia del 1930

L’Italia degli anni Trenta è l’Italia fascista immersa in quel ventennio che la porterà al disastro della II guerra mondiale. Un Paese schiavo del duce in cui anche il calcio è veicolo di propaganda. La Juventus di Edoardo Agnelli, papà di Gianni e Umberto e nonno di Andrea, sceglie Carlo Carlin Carcano dall’Alessandria. Uno dei padri del celebre Metodo condiviso con Vittorio Pozzo, pionieri del calcio all’italiana con il modulo 2-3-2-3. Palla lunga e pedalare. Carcano, nel suo quadriennio, ha con sé lo scheletro dell’Italia campione nel 1934: Combi, Rosetta, Caligaris, Raimondo Mumo Orsi, Felice Borel detto Farfallino, Giovanni Ferrari, Luisito Monti.

Un addio misterioso

Nel quinto campionato consecutivo sulla panchina della Juve, a dicembre del 1934, la Juventus di Carcano è seconda a due lunghezze di distanza dalla Fiorentina. Eppure quel 10 dicembre il quotidiano della Casa Madre, la Stampa, annuncia che «Carlo Carcano ha lasciato in questi giorni la carica di allenatore della Juventus», sostituito dall’ex capitano bianconero Carlo Bigatto. L’allenatore varesino passò qualche giorno dopo misteriosamente al Genoa in B per poi cadere nell’oblio per qualche anno. Riemerse nel 1941 alla Sanremese e poi dopo la guerra passò all’Inter e all’Atalanta.

Solo molti anni dopo, tra qualche rumor di spogliatoio e qualche ammissione mai esplicita, si è saputo che l’esonero di Carcano fu deciso da Edoardo Agnelli per questioni personali. Probabilmente si trattava della presunta omosessualità dell’allenatore e dei suoi rapporti ritenuti troppo ravvicinati con alcuni calciatori della rosa juventina.

La società annuncia di rinunciare all’allenatore per motivi personali, viceversa la vicenda è molto più complessa. L’omosessualità di Carcano era diventata un problema. Un suo calciatore raccontava sorridente nei ritrovi torinesi: mai abbassarsi i pantaloni davanti a lui. A far esplodere il caso la denuncia di alcuni dirigenti bianconeri: accuse di pederastia a Carcano, Mario Varglien, [Luisito] Monti e a un paio di consiglieri. Hanno sostenuto che attentavano alla virtù di Borel. Nella realtà pare che proprio gl’indignati difensori della morale ambissero alle grazie di Felicino. Agnelli jr, ha avuto la forza di evitare lo scandalo, il regime ha però preteso che venisse cancellata l’onta”

Alfio Caruso, Un secolo azzurro, 2013 Longanesi editore

Carlo Carcano morirà, a 74 anni, nel 1965 a Sanremo, lì dove si era ritirato a vita privata allenando i Carlin’s boys, una squadra intitolata come il suo soprannome. Lontano dai successi e dalle voci di corridoio che, ancora oggi, continuano a offuscare la sua storia.