🌝 Per conoscere il quartiere Arcella 🌝
Mondiali.it ospita nel suo spazio, in via de’ Menabuoi 4 a Padova, la libreria Limerick. Marta e Grazia ci consigliano tre letture e ne discutiamo assieme:
– “Arpad Weisz e il Littoriale” di Matteo Matteucci; –
“Zlatan: Un viaggio dove comincia il mito” di Paolo Castaldi;
– “Giorni Selvaggi” di William Finnegan | 66thand2nd Editore
Se vi interessano, chiedete direttamente a loro come acquistarli!
🎯 Ma prima di parlare dei libri, come nasce la libreria Limerick? E perché questo nome? 🎯
In coda al video, altre tre proposte di libri che potete trovare sul nostro shop online
Arpad Weisz e il Littoriale
Bologna, 1938. Una squadra che regala emozioni, uno stadio tra i belli d’Europa, una città che esulta, sogna, sorride al futuro. Un allenatore e la sua famiglia, approdati in un’Italia che riconosce il talento e che vuole crescere. Poi, all’improvviso, il grigio all’orizzonte. I sorrisi spenti, gli sguardi bassi; il disprezzo. È tempo di andare. Non si può tornare indietro. E in un attimo la felicità è un ricordo lontano, sempre più sbiadito. I pomeriggi in campo con la squadra, gli incoraggiamenti nello spogliatoio la domenica mattina, le trasferte, le partite vinte e quelle perse, i successi che portano in alto, le strategie ideate passeggiando in via Saragozza sulla strada verso casa: tutto cancellato. Cancellati i nomi sul campanello di via Valeriani, quelli dei figli sul registro di scuola; cancellati i progetti, i desideri, le speranze; cancellato un uomo e la sua vita. Un uomo che un giorno è costretto a salire su un treno, non sa per dove. Insieme a lui tante altre vite annullate dall’odio. La destinazione è una e terrificante, e non prevede ritorno.
Arpad Weisz (Solt, Ungheria, 1896 – Auschwitz, Polonia, 1944), fu l’allenatore ebreo ungherese che dal 1935 al 1938 portò la squadra di calcio del Bologna a vincere per due volte consecutive lo scudetto e la prestigiosa Coppa del Torneo dell’Esposizione di Parigi nel 1937. Le tavole del volume di Matteo Matteucci “Arpad Weisz e il Littoriale” (Bologna, Minerva 2016), esposte in originale o riprodotte graficamente, raccontano le vicende calcistiche e storiche del periodo compreso tra gli anni Venti e gli anni Quaranta nel territorio bolognese. Si parte dall’inaugurazione dello Stadio nel 1926, con la presenza di Mussolini per arrivare fino agli anni nei quali la squadra del Bologna, all’epoca vincente in Italia e in Europa, è guidata dall’ungherese Arpad Weisz.
Ulteriore approfondimento qui
Zlatan: Un viaggio dove comincia il mito
Puoi togliere il ragazzo dal ghetto, ma non il ghetto dal ragazzo
Rosengård è uno dei pochissimi quartieri-ghetto della Svezia. A detta di alcuni, il più pericoloso. Turchi, arabi, polacchi, magrebini. C’è tutto il “vecchio continente”, tutto il Mediterraneo, lì. Migliaia di persone hanno cercato un futuro possibile lungo l’Amiralsgatan, la principale arteria stradale del quartiere di Malmö. Un futuro per loro e per i loro cari. E c’era una volta… anche un ragazzino di origini slave, introverso e irrequieto, a inseguire il suo pezzetto di destino. Abitava al quarto piano del 5C di Cronmansvag e il suo nome era Zlatan Ibrahimovic. Per la gente di lì, per la gente di Rosengård, per la sua gente, semplicemente “Zlatan”. Perché non Ibrahimovic disegna su carta gli anni giovanili del fuoriclasse che tutti oggi conosciamo, quelli che ne hanno formato il carattere spigoloso e ribelle, troppe volte, troppo superficialmente, accostato alla parola “prepotenza”. Un viaggio-reportage tra le vie di Rosengård che mostra il giovane (ma già altissimo) Ibrahimovic in cerca della sua chance, del suo riscatto da una vita difficile passata tra i campetti del quartiere e la casa del padre, dove il frigorifero è sempre troppo vuoto e la guerra in Jugoslavia sempre troppo presente.
Paolo Castaldi si è imposto con la graphic novel Diego Armando Maradona, con cui ha raccontato a fumetti uno dei miti del calcio. Fra le altre sue opere, pubblicate in vari paesi del mondo, Etenesh, l’odissea di una migrante, Gian Maria Volonté (su sceneggiatura di Gianluigi Pucciarelli), Pugni (insieme a Boris Battaglia) e Allen Mayer. All’attività di fumettista, Castaldi affianca quella di disegnatore di storyboard, che lo ha portato a collaborare con lo studio di Bruno Bozzetto. Per Feltrinelli Comics ha pubblicato Zlatan. Un viaggio dove comincia il mito (2018).
Giorni Selvaggi
Per molti il surf è solo uno sport. Per il surfista è una filosofia di vita, «una via» alla ricerca di sé. William Finnegan ha cominciato a sfidare il dio oceano da ragazzo, in California e alle Hawaii. Giorni selvaggi è la storia di una vita trascorsa a inseguire le onde più belle nei cinque continenti, dalla Polinesia all’Australia, da Madeira al Sudafrica, dalle Figi al Madagascar. È il diario di un’ossessione, uno straordinario romanzo d’avventure, e infine un viaggio iniziatico nei segreti di un’arte esatta – il surf –, che è la chiave per esplorare la vita. Il surfista ha sempre davanti un orizzonte che attrae e atterrisce: nel mare ogni cosa è connessa alle altre. «Le onde sono il tuo campo da gioco,» scrive Finnegan «sono l’oggetto dei tuoi desideri e della tua adorazione e più profonda». Ma allo stesso tempo sono il tuo avversario, il tuo nemico mortale, la tua nemesi. Vincitore del premio Pulitzer 2016
66thand2nd (Sixtysixthandsecond) è l’incrocio tra la Sessantaseiesima Strada e la Seconda Avenue, a Manhattan, dove gli editori hanno creato il primo nucleo del progetto editoriale di 66thand2nd