Il suo non è un esordio come tanti altri, non può esserlo perché stiamo parlando di Fabio Cannavaro, del capitano e del leader della Nazionale italiana nel Mondiale del 2006, perché è stato il detentore di presenze in maglia azzurra dal 2009 al 2013 – 136, poi superato poi da Buffon – , capitano dal 2002 al 2010 e perché è il secondo giocatore con più presenze da capitano in nazionale, ben 79, dietro ancora una volta a Buffon.
Così quel match amichevole tra Italia e Irlanda del Nord del 22 gennaio 1997, a posteriori, non rappresenta una partita qualsiasi, ma il debutto di un pilastro attorno al quale, complice il ritiro di Maldini a fine Mondiale in Corea e Giappone e i continui infortuni di Nesta, tutta l’Italia si è aggrappata.
A convocarlo per quella partita è Cesare Maldini che lo conosce molto bene avendolo allenato nelle precedenti esperienze in Under-21. Anche per il ct è il debutto sulla panchina dell’Italia: allo stadio Barbera di Palermo, si apriva un nuovo ciclo dopo Arrigo Sacchi e Maldini presentò una formazione con un nuovo modulo, il 3-5-2. Dopo meno di dieci minuti Albertini pescò Zola che scartò il portiere e firmò da posizione defilata l’uno a zero. Poi nella ripresa ecco l’esordio del 23enne Fabio Cannavaro, al minuto 72’ al posto di Costacurta, quindi Zola lasciò il posto a Del Piero e proprio il talento juventino fu decisivo a pochi minuti dal termine con la punizione deviata dal portiere avversario per il 2-0 definitivo.
Maldini impiegò Cannavaro subito con continuità e lo convocò al Mondiale 1998 in Francia. All’inizio del torneo, Cannavaro non offrì prestazioni convincenti e contro il Cile fu il principale responsabile sulla doppietta di Salas, ma migliorò notevolmente il suo rendimento nelle partite successive e contro la Francia, nei quarti di finale, fu il migliore in campo dell’Italia nonostante una ferita allo zigomo causata da una gomitata proditoria di Guivarc’h ad inizio ripresa.
Cannavaro non è stato un grande goleador, anzi. In Nazionale ha segnato solamente due reti: la prima nel maggio 2004, nel 4-0 complessivo contro la Tunisia, ultimo match prima dell’Europeo, e la seconda marcatura quattro anni dopo, nel febbraio 2008 contro il Portogallo (3-1 risultato finale), nel giro di amichevoli del campionato europeo che saltò per la rottura dei legamenti della caviglia.