Tag

moscon

Browsing

Il vecchietto delle due ruote si è preso l’oro. Alejandro Valverde ha vinto il Mondiale di ciclismo su strada in programma in Austria a Innsbruck. Il 38enne corridore spagnolo ha battuto in volata, al termine di 259 chilometri, il francese Romain Bardet, il canadese Michael Woods e l’olandese Tom Dumoulin, partiti insieme in fuga. Il primo degli italiani è stato Gianni Moscon, che ha chiuso al quinto posto.

Il tabù iridato è stato violato. “El Himbatido” ha finalmente coronato il sogno della sua vita, sfuggito per ben sei volte in passato. Valverde aveva infatti centrato due secondi posti (2003-2005) e quattro medaglie di bronzo (2006-2012-2013-2014) nei Mondiali. La maledizione è stata infranta a 38 anni e 5 mesi, per soli tre mesi non è il campione più vecchio di sempre. Il primato resta nelle mani dell’olandese Joop Zoetemelk, che nel 1985 diventa numero uno al mondo a 38 anni, 8 mesi e 28 giorni nella prova di Giavera del Montello.

Valverde in volata ha battuto Bardet, Woods e Dumoulin

Dopo la partenza da Kufstein, Valverde ha superato le Alpi tirolesi con l’infernale salita di Höttinger Höll a 30 km dal traguardo (3 km di ascesa con pendenza media dell’11,5% e massima del 28%) prima dell’arrivo in volata a Innsbruck. Lo spagnolo corona così una carriera da urlo. Una Vuelta nel 2009, un terzo posto al Giro d’Italia nel 2016, bronzo anche al Tour del 2015, 5 Freccia Vallone (record), 4 Liegi Bastogne Liegi e 16 tappe nei tre grandi giri.

Con un palmares così, Valverde non poteva che ricevere una premiazione speciale. A consegnagli lo scettro è stato lo slovacco Peter Sagan, campione uscente e vincitore degli ultimi tre Mondiali consecutivi. Una staffetta iridata inedita che suggella il trionfo del ciclista spagnolo.

Il campione uscente Peter Sagan premia Valverde sul podio

L’Italia si lecca le ferite dopo l’ennesimo appuntamento deludente. Gli Azzurri del ct Cassani  non vincono la medaglia d’oro dal 2008 con Alessandro Ballan, esattamente dieci anni fa. Deluso il commento di Moscon, piazzatosi al quinto posto, come riporta Gazzetta.it

Ho fatto il possibile. Ho disputato una bella corsa. All’ultimo giro avevo azzeccato le azioni giuste. Peccato per la scarsa collaborazione. Ho provato a gestirmi, anche quando abbiamo preso la corsa in testa. Sull’ultimo muro ho stretto i denti. Nel finale non avevo gambe

Gianni Moscon

L’attesissima finale dei Mondiali di Ciclismo 2017 si conclude con una vittoria eccezionale che rimarrà nella storia. Ancora una volta è Peter Sagan ad aggiudicarsi il titolo di campione del mondo per la terza volta consecutiva nella prova su strada. Con risolutezza e concentrazione è arrivato al traguardo dopo una gara impeccabile che lo ha visto trionfare proprio come nel 2015 a Richmond e nel 2016 a Doha.

La sua nazione è orgogliosa dello slovacco Sagan, che commenta così la vittoria:

«Dedico la vittoria a Michele Scarponi, domani sarebbe stato il suo compleanno. E la dedico anche a mia moglie, che aspetta il nostro bambino: è il modo migliore per chiudere la stagione»

 Le sue dichiarazioni dimostrano umiltà e professionalità e non possono che fargli riscontrare ancora più consensi tra chi con passione ha seguito questi sorprendenti mondiali di ciclismo.

Bergen per l’occasione è stata clemente con tutti i corridori di questa gara che vedeva sfidarsi i professionisti della categoria elìte maschile. Nemmeno una goccia d’acqua è caduta per creare difficoltà ai ciclisti e durante la gara non si sono registrati particolari disagi.
Il percorso che prevedeva circa 267.5 km non presentava molte insidie per i partecipanti, che soprattutto nell’ultimo tratto hanno dato il meglio di sé e si sono contesi il titolo. Nessuno però è riuscito a raggiungere il vincitore Sagan, che conquista il podio seguito immediatamente da Alexander Kristoff e Michael Matthews.

Il norvegese Kristoff è stato davvero ad un filo dalla vittoria ed era pronto a regalare alla sua nazione questo grande trionfo. Ma giocare in casa non è servito a molto perché l’astuzia e l’energia di Sagan erano di gran lunga superiori alle sue. La prova comunque è stata ottima e non ha nulla da rimproverare a se stesso.

La terza posizione è stata fino all’ultimo combattuta tra due corridori: Matthews e Trentin se lo sono giocato fino alla fine, ma per pochissimo il traguardo è stato raggiunto prima dall’austriaco, che sale sul podio conquistando un meritato terzo posto.

Grande amarezza per l’Italia, quindi, che chiude questa gara con un ottimo 4 posto ma che sperava, invece, di giungere più in alto nella classifica e guadagnarsi un posto nella top 3.
Trentin ci ha provato, come il suo collega Gianni Moscon, che per tutto l’ultimo tratto è partito all’inseguimento dei ciclisti che aveva davanti, ma senza riuscire davvero a primeggiare fra gli altri. Per lui, oltre il danno anche la beffa! Accanto al suo nome nel tabellone finale si legge una parola che brucia moltissimo: squalificato a causa di un traino prolungato dall’ammiraglia.

Il ct Cassani però si ritiene soddisfatto di tutti i suoi ragazzi, perché si sono battuti con avversari più forti facendo del loro meglio e dimostrando il loro grande talento.