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Nemmeno le temibili asiatiche, gruppo essenziale e dalle buone individualità, riescono a interrompere il cammino dell’Italia che supera anche gli ottavi e si iscrive tra le 8 squadre più forti del mondo in questi Mondiali in Francia. Superato per la prima volta un turno eliminatorio (nel 1991 partecipavano 12 formazioni), appuntamento sabato alle 15.00 a Valenciennes: regalo che le nostre ragazze si concede grazie un gol per tempo firmato da Giacinti e Galli. Una favola che non si arresta per la Nazionale che continua a sognare in grande. Riviviamo il 2-0 contro la Cina attraverso le immagini, i gol, e le dichiarazione delle protagoniste:

Bartoli: “Gioco col cuore”

Eravamo un po’ troppo lunghe e non siamo riuscite a fare un buon palleggio, ma abbiamo sfruttato le occasioni create e siamo state ciniche. Dovevamo vincere e l’abbiamo fatto, poi bisogna anche saper soffrire. Speriamo in nessuna squalifica, oggi ho pensato al cartellino ma non sono stata troppo condizionata perché non pensavo ancora al turno successivo. Ora sono felicissima. Io do sempre tutto quello che ho, gioco col cuore e lo stiamo facendo tutte, questo sta facendo innamorare gli italiani: non c’è nessuna tattica. Abbiamo una maggiore consapevolezza sul gioco e su noi stesse, tutto il campionato italiano sta crescendo e si sta facendo notare

Galli: “Regaliamo sorrisi”

Ci ho pensato, se porta bene per la squadra faccio questo e altro. Abbiamo gestito molto bene, anche se siamo andati in difficoltà nel primo tempo ma poi il mio gol ha tranquillizzato. È tutto bellissimo. Vogliamo continuare così, regalando tanti sorrisi e tante gioie. Dedica? Alle mie amiche che sono venute fin qui in pullman per tifarci, è stato emozionante

Giacinti: “Inzaghi o Cutrone? Dico Morata”

Non ho subito realizzato, c’era mio nonno che mi guardava e mi sono emozionata. Poi sono corsa dalle compagne che avevano detto che oggi avrei fatto gol. C’era la voglia di giocare e di dimostrare, di fare quella rete che non arrivava. Sono contenta che sia avvenuto in una partita così importante e per la qualificazione ai quarti. Il Ct mi chiede sempre di attaccare e di allungare la squadra per mettere in difficoltà la difesa, mi dispiace di essere andata in fuorigioco ogni tanto. Col Brasile è stata una partita diversa, oggi c’era bisogno d’altro. Io come Inzaghi o Cutrone? Non mi rivedo in nessuno dei due, ma vorrei che mi paragonassero a Morata

Giuliani: “Non sembra di giocare un Mondiale”

 Sono contentissima di ciò che sto facendo e che stiamo facendo tutte insieme. Mi è passato davanti il film di tutto ciò che è stato prima, ora non mi sembra neanche di giocare un Mondiale. Vivo ogni partita come se fossero delle amichevoli, godendomi ogni partite e non c’è niente di più bello”. Giuliani si sta mettendo in mostra come uno dei migliori portieri della competizione: “Non ci penso, sono sincera: cerco solo di fare del mio meglio per metterlo al servizio della squadra. La nostra forza è il gruppo e ora tutte le mie energie vanno a questo, poi ciò che verrà alla fine si vedrà. Il nostro punto forte è la difesa, dove non arrivano loro provo a mettere una pezza io: prendiamo veramente pochi tiri

 

L’attacco fa vendere i biglietti, la difesa fa vincere le partite. Elena Linari deve aver letto da qualche parte questo noto aforisma sullo sport americano del telecronista John Madden. L’ex allenatore della Nfl si riferiva al football a stelle e strisce, ma è un’analisi concisa che si applica bene anche alla pallacanestro e al calcio. Basti pensare che la Nazionale femminile ai Mondiali di Francia ha vinto il suo girone grazie alla differenza reti. A pari punti con Brasile e Australia le ragazze di Milena Bertolini hanno ottenuto il pass da capolista per via delle sole 2 reti subite. E se i titoli di giornale se li prendono Barbara Bonansea e Cristiana Girelli, è la retroguardia però a rasserenare gli animi dei tifosi.

La coppia centrale è composta dalla capitana Sara Gama e Elena Linari, che gioca in difesa nell’Atletico Madrid. La calciatrice ha parlato ai microfoni dei sito ufficiale della Fifa:

Sapevamo che la differenza reti avrebbe potuto fare davvero la differenza. Non ero solo io però. Abbiamo rivisto le nostre partite e con i nostri attaccanti correre fino a 50 metri per aiutare la difesa. Questo dimostra davvero lo spirito della nostra squadra.

Venticinque anni, nata a Fiesole, cresce nella Fiorentina da buona tifosa viola. Poi passa a Brescia, il ritorno a casa prima della chiamata da Madrid, sponda Atletico.

Non mi è mai venuto in mente di dire no a un club così grande, potendo avere un’incredibile opportunità di crescere come persona e come giocatore. Ho superato molte difficoltà legate allo spostamento all’estero, ma l’ho fatto e si è concluso con l’Atleti che ha vinto il titolo nella mia prima stagione (…)

Giocare una partita importante come Atletico Madrid-Barcellona, ​​con oltre 60.000 persone è qualcosa di indescrivibile. Sentire i tifosi cantare l’inno a squarciagola, sentirlo sulla propria pelle, vedere con i propri occhi molte persone venire lì solo per noi, che urlano i nostri nomi…C’è solo una cosa che può superare tutto ciò. Essere ai Mondiali con la propria Nazionale, giocare la Coppa, fare la storia del mio Paese e rendere gli italiani orgogliosi del calcio femminile.