Ingrid Hjelmseth e Oda Maria Bogstad si passano 16 anni di differenza. Una è il portiere della Nazionale norvegese e l’altra…lo stesso. Ingrid, 39 anni e autentica icona del calcio femminile in Norvegia, è stata la fonte d’ispirazione per Oda Maria, 23 anni e terzo portiere tra le 23 convocate ai Mondiali in Francia.
I’d just like to remind everyone that Ingrid Hjelmseth fingers looks like this after playing as goalkeeper for many years #FIFAWWC pic.twitter.com/gQPTe79NX7
— Katja (@applessquabble) 8 giugno 2019
Cinque anni fa, quando si sono ritrovate a sfidarsi all’interno di una stessa partita, Bogstad pensava già di aver raggiunto il suo sogno, ma oggi si ritrovano ad allenarsi assieme, indossando l’importante casacca della Nazionale. Storia nella storia di una Coppa del Mondo che regala sorprese e mette in contatto emozioni ed esperienze di vita differenti. Da un lato ci si domanda cosa spinge Hjelmseth, un’ingegnere nel mondo “reale”, a trovare la forza a quasi 40 anni per continuare ad allenarsi, a scindere la sua vita in base a tanti impegni e tante trasferte; dall’altro lato c’è una giovane calciatrice, in rampa di lancio, che difficilmente giocherà un minuto di questo Mondiale francese, ma che spera un giorno di prendere il posto proprio di Ingrid.
Ricordo ancora il giorno quando, da avversarie, ci siamo incontrate: giocavo per il Klepp e ricordo di aver pensato “Ok, ora giocherò contro il miglior portiere in Norvegia”. Avevo circa 17 anni e pensavo tra me e me “Voglio essere brava come lei”
Ingrid Hjelmseth gioca attualmente nel Vålerenga; dal 2003 è in Nazionale maggiore e ha all’attivo 134 presenze con la squadra scandinava. A livello di club ha vinto cinque campionati e sei coppe dei lega. Insomma, un punto di riferimento per continuità e abnegazione, due qualità che Bogstad ha sin da subito capito che vanno rispettate: «Ho subito notato quanto sia precisa in tutto, anche nei piccoli tecnicismi ed è stato questo che mi ha interessato a curare il mio ruolo nei minimi dettagli».
Attualmente è la terza scelta alle spalle della stessa Hjelmseth e di Cecilia Fiskestrand: Bogstad sa che deve rispettare le gerarchie, si è allenata duramente per questa convocazione e sa che deve farsi trovare pronta perché il ct può aver bisogno del suo aiuto da un momento all’altro. Ma la ragazza nata a Moi il 24 aprile del 1996, è anche convinta di una cosa:
Meriterò di essere titolare per quello che farò vedere in campo non perché dovrò sostituire un’infortunata