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Per uno sportivo conquistare una medaglia è il coronamento di tanti sacrifici e tanta dedizione. Valerio Catoia, 17 anni e con la sindrome di Down, ha passato tutta la sua giovane vita in acqua. Da quando ha tre anni, da quando i medici consigliarono i genitori di fargli fare nuoto per irrobustire un corpo gracile.
Ancora oggi, a Latina, si allena quattro giorni alla settimana, la sua passione è cresciuta sempre più e ha iniziato a gareggiare, diventando un tesserato della Fisdir (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale) e vincendo la medaglia d’argento ai campionati nazionali.

Ma questa volta la medaglia che gli ha consegnato il ministro dello sport, Luca Liotti, è speciale, unica: non ha un valore metallico, né oro o bronzo, ma su di essa c’è scritto “Valerio, il nostro campione”.
Sì perché Valerio ha compiuto un gesto da piccolo grande eroe. Il 12 luglio era con la sua famiglia alla spiaggia La Bufalara di Sabaudia, non lontano da Latina quando ha visto una bambina di 10 anni che rischiava seriamente di affogare. Mentre si agitava e andava sott’acqua, Valerio e il padre si sono tuffati, ma è stato il ragazzo, senza averci pensato su due volte, ad afferrare la bambina e a riportarla a riva, dove poi sono arrivati i bagnini.

«Valerio sei uno sportivo straordinario, hai messo al servizio degli altri la tue abilità da nuotatore e per questo ti siamo riconoscenti», ha detto il ministro Lotti, durante la speciale “premiazione”. Il giovane nuotatore, forse, non si è ancora reso conto del gesto eroico e impavido che ha compiuto e, per questo, sono arrivati dei speciali messaggi: a sorpresa, infatti, direttamente dal Mondiale di Budapest, Federica Pellegrini, Gabriele Detti, Gregorio Paltrinieri e l’ex campione Massimiliano Rosolino hanno salutato Valerio, complimentandosi per quello che ha fatto.

Campione dello sport e campione della vita con tanto di invito speciale: Rosolino, accanto a Detti e Paltrinieri, ha chiesto al 17enne di fare un paio di vasche assieme ai due nuotatori che hanno annuito.

Orgoglio anche da parte di Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico:

Con coraggio e altruismo si è buttato in mare per salvare una bambina in difficoltà. Si tratta di una delle tante straordinarie storie che vedono protagonisti gli atleti paralimpici, spesso capaci di azioni di grande valore etico e sociale. Valerio Catoia ha compiuto un gesto esemplare che conferma quanto sia importante essere campioni nello sport e nella vita