Il gran rifiuto di Kepa nella finale di Carabao Cup ha fatto il giro del mondo. Il portiere spagnolo che accusa i crampi alla fine dei supplementari. Sarri che prepara il cambio con Caballero. Il tabellone della sostituzione pronto e poi si ferma tutto. Il numero 1 blues non vuole uscire. Fa segno con le mani, manda a quel paese il suo allenatore che non la prende bene. Esplode, minaccia di togliersi la tuta, torna negli spogliatoi e poi rientra, mandando improperi a destra e a manca. Una scena mai vista, o quasi. Vengono in mente il vaffa di Chinaglia a Valcareggi durante i Mondiali di Germania ’74 o quanto accadde esattamente 20 anni dopo durante il torneo di Usa ’94.
#Kepa rifiuta la sostituzione mandando platealmente a quel paese #Sarri. Totale mancanza di rispetto per allenatore e compagni di squadra. Comportamento inaccettabile, andrebbe messo in tribuna fino a fine stagione. #CHEMAN #CarabaoCupFinal pic.twitter.com/x3oLYH9vlQ
— Mario Ciampi (@marione80) 24 febbraio 2019
Il caso Baggio Sacchi
23 giugno, Giants Stadium di New York, Italia Norvegia. Gli azzurri di Sacchi, dopo l’inaspettato ko per 0-1 contro l’Eire nella gara inaugurale, devono fare punti nella fase a gironi. La gara però si mette male con l’espulsione di Pagliuca al 21’. Il vate di Fusignano decide allora di togliere la stella della squadra in nome dell’equilibrio. Fuori Roberto Baggio, dentro Marchegiani. Solo che il Divin Codino non la prende bene. Anzi, non riesce proprio a credere di dover uscire. Guarda la panchina, i suoi compagni di squadra. Si chiede se è davvero lui ad abbandonare il campo, il numero 10 e Pallone d’Oro in carica. «Questo è matto», esclama Roby quasi in favore di telecamera. Ma il ct aveva deciso, rischiando, in nome delle distanze tra i reparti.
Perché lui e non un altro? Per una semplice questione tecnica. Avevo bisogno di gente che corresse molto e di un attaccante che “allungasse” la squadra avversaria partendo nello spazio, senza palla
Alla fine avrebbe avuto ragione lui, Sacchi. Per meriti o fortuna, questo non si saprà mai. Ma l’Italia vincerà quella partita grazie a un altro Baggio, Dino. E continuerà il suo Mondiale al cardiopalma grazie al Baggio con il codino, che la trascinerà fino alla finale di Pasadena. E pensare che negli ottavi di finale contro la Nigeria, vinti rocambolescamente ai supplementari, fu proprio il Codino a chiedere a Sacchi di essere sostituito per i crampi. Il tecnico aveva però finito i cambi e Roberto dovette restare in campo. Andò bene anche in quel match, portato a casa per 2-1 con doppietta proprio di Baggio. Quello che dette del matto al suo allenatore.