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Ora che il biscotto è stato ingoiato, forse arriverà il tempo del mea culpa senza agitare lo spetto del complotto esterno. Perché, è innegabile, Francia Romania ha avuto quel copione già scritto a cui nessuno, in Italia, si augurava di assistere. Ma le responsabilità della Nazionale Under 21 sono di gran lunga maggiori rispetto allo scialbo 0-0 che ha qualificato francesi e rumeni alle semifinali dell’Europeo. Anche perché, probabilmente a parti invertite avremmo fatto la stessa partita e i media avrebbero scritti “bene così, missione compiuta”.

E quindi gli azzurrini del ct dimesso Gigi Di Biagio sono fuori da Europei e Olimpiadi. Un fallimento senza appello per quella che era, secondo molti, una delle migliori Under della storia italiana. Barella, Zaniolo, Chiesa, Kean, Pellegrini, Orsolini, Cutrone, Mancini. Giovani che hanno già collezionato gettoni con la Nazionale maggiore e che hanno vissuto un anno da protagonisti nei club, attirando le attenzioni dei top team. Ma nel torneo disputato in casa non sono bastati i 6 punti contro Spagna e Belgio. A condannare gli azzurrini è stato lo sciagurato 0-1 contro la Polonia, poi abbattuta da Fabian Ruiz e compagni per 5-0.


Certo si potrà imprecare per una formula che ti estromette dalle semifinali pur avendo realizzato 6 punti. Certo aspettare due giorni e mettersi davanti alla tv per conoscere il proprio destino non esprime proprio appieno il concetto di regolarità che dovrebbe essere garantito dalla contemporaneità. Ma sono argomenti che, di fronte a una rosa come quella di Di Biagio, rischiano di diventare inutili alibi da perdenti. Perché le possibilità per un grande Europeo (peraltro in casa) c’erano tutte e si è sprecata anche l’occasione di qualificarsi a Tokyo 2020.


L’Italia, così, non sarà presente nel calcio alle Olimpiadi dall’anno prossimo, fallendo quel pass che manca ormai da Pechino 2008. Per la terza volta consecutiva (dopo Londra 2012 e Rio 2016) la Nazionale sarà spettatrice a casa dell’edizione a cinque cerchi. E dire che, paradossalmente, siamo il Paese con più presenze nel torneo olimpico di calcio (15) inseguiti da Usa (14) e Brasile (13). E dal 1984 al 2008 gli azzurri sono sempre stati presenti alle Olimpiadi. Ma, almeno fino a Parigi 2024 il nostro unico successo resterà quello del 1936.

Una doppietta di Roberto Piccoli fa sì che l’Italia Under 19 voli alla fase finale dell’Europeo di categoria in vista il prossimo luglio in Armenia.

Un cammino entusiasmante per gli azzurrini del commissario tecnico Federico Guidi che grazie al 2-0 contro i pari età della Serbia avranno modo di giocarsela nel torneo continentale.

Con questo pass possiamo tranquillamente dire che il calcio giovanile azzurro c’è ed è vivo, dato che l’Italia ha potuto realizzare uno storico en plein per i vari tornei che si terranno la prossima estate: Europeo Under21, Europeo Under17, Mondiale Under20 e, per l’appunto, Europeo Under19.

La nazionale di Guidi ha chiuso il Gruppo 7 in testa alla classifica con 7 punti: grazie a due vittorie (contro Serbia e Ucraina) e al pareggio contro il Belgio.

Tra i calciatori che più hanno avuto modo di mettersi in mostra in queste partite di qualificazione sicuramente l’autore della doppietta decisiva per il pass: Roberto Piccoli. L’attaccante classe 2001 dell’Atalanta è già sotto la lente dei grandi club italiani. Bergamasco doc per ora non ha intenzione di lasciare la Dea e vuole cercare di farsi strada nella prima squadra così com’è capitato ad altri compagni.

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L’esultanza di Piccoli dopo il gol ai serbi

Le reti di Piccoli sono state propiziate da due azioni di ragazzi della Primavera dell’Inter. Il primo è il 2000 Davide Merola, debuttante nel match di Europa League contro l’Eintracht Francoforte, il quale ha fornito l’assist al bergamasco; mentre il secondo gol è stato segnato dopo una respinta della punta Salcedo. Quest’ultimo ha realizzato la rete del momentaneo pareggio nel match contro l’Ucraina, vinto poi 3-1.

Altra pedina importante per il ct Guidi è Nicolò Fagioli della Juventus Under23 che gioca in Serie C. Il bianconero è dotato di una buona tecnica e velocità utile nella fase offensiva.

C’è da dire che tra gli azzurrini potrebbe ancora prendere parte al gruppo un certo Moise Kean, autore di due reti nelle prime due uscite con la nazionale maggiore.

In porta c’è l’atalantino Cornasecchi, mentre la difesa è guidata dal capitano Davide Bettella del Delfino Pescara, con Bellanova (Milan), Gozzi Iweru (Juve) e Greco (Roma).

Insomma per l’Italia c’è un futuro roseo e non resta che goderci un’estate ricca di appuntamenti.

 

Bologna – Juventus 1-2 rete al 94esimo minuto. 27/05/2017 Primo gol in Serie A

Italia – Tunisia Under21 2-0 rete al 39esimo minuto. 15/10/2018 Primo gol gli azzurrini

Italia – Finlandia 2-0 rete al 74esimo minuto. 23/03/2019 Primo gol con l’Italia

Tre date, tre partite indelebili per Moise Kean. L’attaccante, classe 2000, continua a sorprendere e stavolta l’ha fatto con la maglia azzurra della nazionale maggiore.

Nel primo match di qualificazione a Euro2020, la punta juventina ha segnato la sua prima rete tra i grandi della maglia azzurra, abbattendo altri record, dopo averne infranti altri con la maglia della Juventus e con gli azzurrini dell’Under21.

Contro la Finlandia Kean è partito ed è diventato il primo millenial a segnare nella Nazionale italiana. Per precocità è secondo solamente all’ex bianconero Bruno Nicolè il quale fu più precoce di lui segnando nel 1958 contro la Francia a 18 anni e 258 giorni. Il vercellese si piazza subito dopo Nicolè all’età di 19 anni e 20 giorni, ma scalza un grande del calcio azzurro come il Pallone d’oro, Gianni Rivera.

Una serie di record abbattuti dal ragazzo prodigio della scuderia del procuratore Mino Raiola.

Pronto a battere altri record!

La società bianconera del presidente Agnelli lo ha blindato e sicuramente continuerà a farlo per tenere a bada gli assalti dei grandi club europei. Quest’anno è rimasto a Torino sotto gli occhi dell’allenatore Allegri e a osservare un grande come Cristiano Ronaldo.

Il ragazzo è dotato di un grande carisma e sa delle qualità che possiede, per questo in poco tempo è riuscito ad accorciare le tappe e lo stesso ct Mancini non ha avuto paura di lanciarlo.