Tag

uefa nations league

Browsing

Italia e Portogallo sono pronte a scendere in campo per giocarsi la prima posizione nel Gruppo 3 della Nations League. Nelle sfide della Nazionale contro i lusitani, un gol azzurro su quattro è stato marcato da juventini. E’ quanto emerge da una ricerca svolta da FootStats.it, realtà specializzata in statistiche del calcio italiano.

I precedenti fra Italia e Portogallo

Quello di sabato 17 novembre allo stadio Meazza di San Siro e valido come penultima giornata di Uefa Nations League sarà il 27esimo scontro diretto fra le due rappresentative. Il bilancio totale vede in vantaggio gli azzurri sia per numero di vittorie, 18-6, che di marcature, 51-23. Mentre i segni X ammontano soltanto a 2.

I campioni d’Europa in carica hanno trionfato negli ultimi due testa a testa, quello del settembre scorso a Lisbona (sempre valido per la UEFA Nations League) e quello datato giugno 2015 a Ginevra (test amichevole). Prima c’era stato un filotto di ben 6 successi senza soluzione di continuità da parte azzurra. Una serie cominciata all’indomani del pareggio ad occhiali, vale a dire 0-0, del maggio 1992 a New Haven, negli States.

Risultati immagini per portogallo italia andrè silva

I precedenti in casa

Fra le mura amiche (abbiamo conteggiato in queste statistiche anche le 3 sfide su campo neutro) è quasi un monologo dei quattro volte campioni del mondo: 12 successi, 2 pareggi, 1 sconfitta (proprio la già citata amichevole del 2015 disputata su suolo svizzero); 35 gol segnati contro 8 incassati.

Il punteggio più ricorrente al termine dei 15 incroci? Risulta il 3-1 (qui la quota Replatz), con 4 caps, la più recente nel 2008. Non è tutto. Il match è già stato disputato per 4 volte nel capoluogo lombardo, con i padroni di casa che hanno sempre avuto la meglio:

1 dicembre 1929, Italia-Portogallo 6-1 (2 Mihalich – 2 Orsi – Baloncieri – Sallustro)

22 dicembre 1957, Italia-Portogallo 3-0 (2 Gratton – Pivatelli)

5 dicembre 1987, Italia-Portogallo 3-0 (Vialli – Giannini – De Agostini)

17 novembre 1993, Italia-Portogallo 1-0 (Baggio D.)

Balza subito agli occhi, pertanto, il digiuno dei portoghesi dall’ultimo gol marcato alla Scala del calcio: sabato saranno trascorsi 32.494 giorni.

Tutti i bomber e le loro squadre d’appartenenza

I 51 gol segnati nei 26 incontri disputati contro il Portogallo portano le firme di 40 differenti calciatori militanti in 15 distinti club. La squadra che più di tutte ha contribuito al tesoretto italiano è la Juventus con 13 centri (praticamente il 25,5 percento del totale). Seguita dal Torino con 9 (17,6 percento) e, sul gradino più basso del podio, dall’Inter con 5 (9,8 percento).
Più staccate Fiorentina e Napoli con 4, Roma con 3, Bologna, Cagliari, Genoa e Milan con 2, per chiudere con Bayern Monaco, Lazio, Real Madrid, Sampdoria e Udinese, tutte a quota 1.

Risultati immagini per italia portogallo totti 2000

Milano fa 58

La Nazionale ha disputato 57 gare a Milano. Questo il suo score: 37 vittorie, 18 pareggi, 2 sconfitte. Gli ultimi 4 impegni, tuttavia, sono andati in archivio col segno X, fra cui quello per noi dolorosissimo contro la Svezia. L’ultimo successo risale al 2012, 3-1 su un’altra scandinava, la Danimarca. I 2 ko risalgono agli albori dello scorso secolo: 1911 e 1925 contro l’Ungheria.

Risultati immagini per italia portogallo toni

 

Fonte: FootStats.it

 

Ventidue sconfitte e 107 gol subiti. Tutte perse le gare di qualificazione sia agli Europei del 2016 che ai Mondiali del 2018. E piazzata al 198 posto nel ranking Fifa. E’ la Nazionale del Gibilterra, il piccolo paese iberico affiliato alla Uefa dal 2013 che, sabato 13 ottobre, ha provato l’ebbrezza di vincere la prima partita ufficiale della sua storia.

 

Ufficiale, perché la gioia di uscire dal campo vincente l’era successo solo in due precedenti, in amichevole contro Lettonia e Malta. Ma questa volta è diversa, questa volta è storia perché contro c’era l’Armenia, posto 100 nel ranking, di Mkhitaryan, perché Gibilterra ha vinto in trasferta, a Yerevan, perché i tre punti arrivano in Nations League, nel girone 4 della Serie D, perché il match è finito 1-0 mantenendo inviolata la porta. Assurdo.

Trentamila abitanti, territorio del Regno Unito nella penisola iberica, una delle Colonne d’Ercole e che deve il suo nome attuale all’rabo Jabal Ţāriq (“Monte di Tariq”), in omaggio al condottiero berbero che conquistò la Spagna nel 711, in Gibilterra si esulta per il nuovo eroe, Joseph Luis Chipolina che al 50’ ha trasformato il rigore del vantaggio mantenuto fino al triplice fischio finale.

 

Una serata storica che dava segni di epica e di miticità sin dagli inni. Squadre in campo, parte prima quello degli ospiti, ma sul volto dei giocatori e dello staff di Gibilterra piomba lo stupore: ascoltando l’inno, hanno immediatamente riconosciuto che non era il loro bensì quello del Liechtenstein (i due inni hanno la stessa melodia – quella di ‘God Save the Queen’ – ma parole completamente diverse).
La Nazionale armena si è prontamente scusata, ma in Gibilterra, già festante, stavano sventolando con orgoglio il loro motto, un motto che per la prima volta, almeno nel calcio, è diventato realtà:  Nulli Expugnabilis Hosti, “Non espugnabile da alcun nemico”.

Inghilterra – Spagna, dove eravamo rimasti. Il teatro è lo stesso, stadio Lužniki di Mosca, mondiali di Russia: in quell’impianto hanno condiviso le amarezze brucianti della competizione iridata. Gli inglesi, a un passo dal sogno della finale, che manca dal 1966, eliminati dalla Croazia con un gol di Mario Mandzukic nei tempi supplementari. Gli spagnoli, rispediti a Madrid dai russi padroni di casa nei rigori degli ottavi di finale, specchio di un mondiale anonimo iniziato con il caos Lopetegui e il successivo arrivo last minute di Fernando Hierro.

Inghilterra e Spagna ripartono da Wembley (ore 20.45, diretta Canale 5) e dalla Uefa Nations League, nel gruppo 4 in cui c’è anche la Croazia, ghiotta occasione di rivincita della semifinale di pochi mesi fa per i Tre Leoni. Sulla panchina dei Campioni del mondo 2010 debutta Luis Enrique, chiamato a riportare le Furie Rosse agli antichi splendori dopo le delusioni degli ultimi Mondiali ed Europei. Lucho, reduce da un anno e mezzo sabbatico, trova una Nazionale orfana dei suoi senatori come Iniesta, Pique e David Silva, ritiratisi dalla Roja. Spazio alla nuova generazione di Isco, Asensio e Rodrigo, con Morata e Suso che scalpitano dalla panchina.

Ironia della sorte: nonostante gli ultimi risultati deludenti, la Spagna è imbattuta da 2 anni, dagli ottavi di finale di Euro 2016 persi a Parigi per 0-2 contro l’Italia di Antonio Conte.

L’Inghilterra di Gareth Southgate riprende il suo cammino dalle basi solide tracciate in Russia. Doveva essere un Mondiale sperimentale, di lancio per un manipolo di giovani dal futuro roseo, è stato un torneo al di sopra delle aspettative a cui è mancato il sigillo finale per renderlo indimenticabile. Il faro inglese resta Harry Kane, capocannoniere iridato, che prima del match riceverà la Scarpa d’Oro per le reti realizzate in Coppa del Mondo. Il centravanti del Tottenham non si ferma al solo premio visto che durante la partita indosserà delle scarpette color oro. Confermato il blocco mondiale, con la sorpresa Pickford in porta, Dele Alli e Sterling a supportare davanti il bomber di Pochettino.

Immagine correlata

 

Si alza il sipario sulla neonata Nations League, la competizione per Nazionali proposta dalla Uefa per dare nuovi stimoli e ulteriore fascino andando a sostituire di fatto quelle che sono le tradizionali amichevoli stabilite dal calendario delle competizioni internazionali Fifa con un vero e proprio torneo.

E l’inizio è di quelli che fanno il botto e che riempiono gli stadi. Anzi, in questo caso è l’Allianz Arena: giovedì 6 settembre, alle 20.45, la Germania affronta la Francia. I campioni del mondo del 2014 contro i freschissimi ragazzi di Deschamps che solo due mesi fa, in Russia, hanno alzato il trofeo spazzando via la concorrenza.

I tedeschi, invece, vogliono voltare pagina per dimenticare in fretta la cocente delusione mondiale e avviare un nuovo ciclo, confermando Joachim Löw, dal 2006 commissario tecnico della Germania che quindi conferma il suo primato di longevità sulla panchina di una Nazionale europea.

Ci si aspettava che Löw convocasse molti giovani, quelli che nel 2017 hanno vinto la Confederations Cup o i ragazzi che, sempre nel 2017, hanno trionfato durante gli Europei U21. In realtà dei veterani ha tagliato solo Khedira, oltre a Özil che ha chiuso la porta di un suo ritorno con la maglia della Germania.

Per quanto riguarda i francesi invece c’è poco da cambiare: i Galletti hanno una delle età medie più basse nel panorama internazionale e Deschamps ha convocato tutti quelli presenti in Russia ad eccezione dell’infortunato Lloris. In avanti, ovviamente, spazio a Mbappé e a Griezmann che, dopo una stagione da super protagonista anche con la casacca dell’Atletico Madrid, ha il dente avvelenato per la poca considerazione che gli addetti ai lavori hanno nei suoi confronti nella nomina per il Pallone d’oro o per il “The Best”.

Germania e Francia sono inserite nel Gruppo 1 della Lega A insieme all’Olanda. La Uefa Nations League è composta da quattro Campionati a loro volta suddivisi in quattro Gruppi da tre o quattro squadre. Le 55 rappresentative, sono inserite nel proprio torneo (A-B-C-D) in base all’effettivo valore in modo tale da garantire gironi il più possibile competitivi ed appassionanti.

 

Tra Cristiano Ronaldo e Lewandowski, venerdì sette settembre, contro la Polonia, per l’Italia si alza ufficialmente il sipario sulla Uefa Nations League 2019, la nuova “Champions” esclusiva per Nazionali. Gli azzurri, dopo il sorteggio del 24 gennaio a Losanna, è finita nella Lega A, girone 3 assieme a Portogallo e Polonia.
In tutto 55 squadre divise in quattro leghe: la Lega A, la prima serie, oltre al gruppo dell’Italia vede un altro girone di ferro, quello tra Germania, Francia e Olanda (gruppo1); la Spagna (girone 4), invece, se la vedrà con Inghilterra e Croazia. Girone 2 composto invece da Belgio, Svizzera e Islanda.

Il nuovo torneo avrà cadenza biennale e si pone quale principale finalità quella di aumentare la reputazione e l’interesse per le Nazionali, andando a sostituire di fatto quelle che sono le tradizionali amichevoli stabilite dal calendario delle competizioni internazionali Fifa con un vero e proprio torneo.

Era infatti palese come il meccanismo di amichevoli di preparazione in essere risultasse ormai poco stimolante e venisse vissuto più come un fastidioso diversivo al week-end di campionato che come occasione di rappresentare a livello mondiale i propri colori nazionali, rivelandosi pertanto poco probante.

Il dibattito sulla creazione della competizione era partito già nel 2011 sotto la presidenza Platini in occasione del Meeting Strategico 2011 a Cipro ed è proseguito in occasione di una serie di incontri di Top Executive Programme (Tep) negli ultimi quattro anni, nella fattispecie: la riunione dei segretari generali Uefa a Stoccolma nel 2013, il Meeting Strategico Uefa a Dubrovnik nel 2014, diverse riunioni della Commissione Competizioni per Squadre Nazionali Uefa e più di recente una serie di incontri regionali Tep in Europa.

Ma come funzionerà questa innovativa competizione? Il format è quanto mai dettagliato e prevede meccanismi di promozione e retrocessione ed avrà addirittura effetti diretti sulla composizione dei prossimi Europei. Vediamo in che modo:

La Uefa Nations League sarà composta da quattro Campionati a loro volta suddivisi in quattro Gruppi da tre o quattro squadre. Le 55 rappresentative, saranno inserite nel proprio torneo (A-B-C-D) in base all’effettivo valore in modo tale da garantire gironi il più possibile competitivi ed appassionanti.
Pertanto, nel campionato A, si affronteranno le Nazionali con un ranking più elevato e via dicendo fino al Girone D che vedrà competere le Nazionali con un ranking più basso.

Per la prima edizione, faranno testo i coefficienti Uefa del 15 novembre 2017, vale a dire quella che avrà valenza fino alla conclusione dei Mondiali del 2018.
Le quattro vincitrici di ogni torneo, che prevede gare di andata e ritorno, si qualificheranno per la Final Four con gare ad eliminazione diretta stabilite da un sorteggio. La squadra che trionferà nella Final Four sarà ovviamente eletta campione della Uefa Nations League.
Venendo al meccanismo di promozioni e retrocessioni, le vincitrici dei vari gironi, ad eccezione del Torneo A, verranno promosse nel Torneo superiore, le ultime quattro classificate verranno invece retrocesse.

Ma, come detto, la Uefa Nations League sarà anche importante in ottica Europei poiché, in base ai risultati, verranno determinate quattro qualificate al massimo torneo continentale, una per ogni girone. Nell’anno dei Campionati Europei, a marzo, verranno disputati dei play-off ai quali prenderanno parte le vincitrici di tutti e quattro i gironi.
Nel caso in cui una di queste squadre abbia già ottenuto la qualificazione, verrà sostituita da una rappresentativa dello stesso gruppo non qualificata in base alla sua posizione nel Ranking. Gli accoppiamenti dei play-off verranno stabiliti dai risultati ottenuti nel corso della Uefa Nations League.

La prima Uefa Nations League prenderà il via nel settembre del 2018, dopo i Mondiali di Russia e si chiuderà nel giugno del 2019, contribuendo quindi alla creazione di quello che sarà il tabellone di Euro 2020, visto che anche la fase di qualificazione diventerà molto più snella.

Va infine specificato che la Uefa Nations League e le Qualificazioni Europee aderiranno al già esistente calendario per gare delle nazionali, non comportando ulteriori carichi di lavoro su giocatori e club e preservando così il già instabile equilibrio nei rapporti Nazionali – Club.

Senza dubbio si tratta di un progetto di grande impatto, per certi versi rivoluzionario, ma la domanda da porsi è: sarà effettivamente in grado di rivoluzionare la percezione degli impegni delle Nazionali – anche da parte degli stessi calciatori – nei periodi di transizione tra le massime manifestazioni continentali ed intercontinentali?
E’ evidente che, almeno sulla carta, la Uefa Nations League offrirà partite più stimolanti e con un maggiore grado di competizione alle squadre, contribuendo a creare un calendario dedicato e una struttura più articolata al calcio per nazionali, teoria peraltro confermata direttamente dalla voce di federazioni nazionali ed allenatori nel corso delle consultazioni con la Uefa effettuate nella fase di progettazione.

Il Torneo sarà occasione ghiotta soprattutto per le nazioni medio-piccole, poiché garantirà loro un percorso ulteriore per giocarsi un posto per le fasi finali dei tornei europei.

I presupposti sembrano buoni: che la rivoluzione sia divenuta realtà?

Tra Cristiano Ronaldo e Lewandowski e senza il nome del nuovo ct. Si alza ufficialmente il sipario sulla Uefa Nations League 2019, la nuova “Champions” esclusiva per Nazionali. L’Italia, dopo il sorteggio di mercoledì 24 gennaio a Losanna, è finita nella Lega A, girone 3 assieme a Portogallo e Polonia.
In tutto 55 squadre divise in quattro leghe: la Lega A, la prima serie, oltre al gruppo dell’Italia vede un altro girone di ferro, quello tra Germania, Francia e Olanda (gruppo1); la Spagna (girone 4), invece, se la vedrà con Inghilterra e Croazia. Girone 2 composto invece da Belgio, Svizzera e Islanda.

La Uefa Nations League che prenderà il via a partire da settembre 2018, dopo il Mondiale, nasce come incentivo per dare maggior risalto alle Nazionali durante la stagione sportiva, sostituendo gran parte delle amichevoli con partite ufficiali tra squadre di pari livello o molto vicine. Infatti le 55 squadre sono state suddivide nelle varie leghe A-B-C-D proprio in base alla loro posizione nel ranking Uefa: la Lega A comprende le prime 12 squadre; la Lega B le successive 12; a scendere le 15 nella Lega C e le restanti 16 nella Lega D.

Le Leghe A e B saranno formate da quattro gironi da tre squadre. La Lega C sarà formata da un girone da tre squadre e da tre gironi da quattro squadre; la Lega D sarà formata da quattro gironi da quattro squadre. Proprio come una piramide calcistica di un campionato nazionale anche nella Nations League ci sarà un vincitore, squadre promosse e bocciate.

Partiamo dal titolo: le quattro vincitrici dei gironi della Lega A si qualificheranno per le Finali della Uefa Nations League, che si disputeranno nel giugno 2019, con due semifinali, una finale per il terzo posto e la finalissima in casa di una delle finaliste che verrà scelta dal comitato esecutivo.  Le vincitrici dei gironi delle Leghe B, C, e D otterranno la promozione e le squadre ultime classificate nei gironi delle Leghe A, B, C subiranno la retrocessione.

Durante la cerimonia di Losanna è stata svelata anche la coppa. Pesa 7,5 chili ed è alta 71 centimetri. Helder Pombinho, ideatore del trofeo, spiega:

  «La prima cosa che volevamo era che la gente iniziasse a pensare cosa rappresentasse questo trofeo – l’apice per una nazione e l’elevazione della sua bandiera. Quando guardiamo alzare questo trofeo, è come se vedessimo sollevare le bandiere di tutte le nazioni nel momento della vittoria della competizione»

Il torneo avrà anche un proprio inno: l’inno è stato registrato con un’orchestra filarmonica e un coro che canta in latino. Le componenti classiche dell’inno sono mescolate con la musica elettronica per creare un aria contemporanea ed esclusiva. L’inno verrà suonato in tutte le piattaforme, compreso nelle sequenze televisive, quando i giocatori entrano in campo e durante i momenti ufficiali delle cerimonie.

 

 

Ecco la suddivisione delle gare: 1ª Giornata: 6-8 settembre 2018, 2ª Giornata: 9-11 settembre 2018, 3ª Giornata: 11-13 ottobre 2018, 4ª Giornata: 14-16 ottobre 2018, 5ª Giornata: 15 -17 novembre 2018, 6ª Giornata: 18-20 novembre 2018. Finali: 5-9 giugno 2019.

LEGA A
A1: Olanda, Francia, Germania
A2: Islanda, Svizzera, Belgio
A3: Polonia, Italia, Portogallo
A4: Croazia, Inghilterra, Spagna

LEGA B
B1: Rep. Ceca, Ucraina, Slovacchia
B2: Turchia, Svezia, Russia
B3: Nord Irlanda, Bosnia, Austria
B4: Danimarca, Irlanda, Galles

LEGA C
C1: Israele, Albania, Scozia
C2: Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria
C3: Cipro, Bulgaria, Norvegia, Slovenia
C4: Lituania, Montenegro, Serbia, Romania

LEGA D
D1: Andorra, Kazakistan, Lettonia, Georgia
D2: San Marino, Moldova, Lussemburgo, Bielorussia
D3: Kosovo, Malta, Far Oer, Azerbaigian
D4: Gibilterra, Liechtenstein, Armenia, Macedonia

Terminate le gare valide per la fase a gironi della Coppa del Mondo di Russia 2018, si è delineata la griglia di partenza della UEFA Nations League, la nuova competizione al via il prossimo 6 settembre che vedrà coinvolte 55 nazionali europee e andrà a sostituire gran parte delle tradizionali amichevoli.

L’Italia parteciperà alla Lega A, quella che comprende le nazionali con il Ranking UEFA più alto, insieme a Germania, Portogallo, Belgio, Spagna, Francia, Inghilterra, Svizzera, Polonia, Islanda, Croazia e Olanda. 

Le squadre saranno suddivise in quattro gruppi da tre e si affronteranno da settembre a novembre 2018, con le vincenti dei rispettivi gironi che accederanno alla fase finale della competizione in programma nel giugno 2019, mentre le quattro squadre che arriveranno ultime nel proprio girone retrocederanno nella Lega B per l’edizione del 2020.

La manifestazione metterà in palio anche 4 posti per EURO 2020: le qualificazioni per il primo Europeo itinerante della storia resteranno pressoché invariate, iniziando però nel mese di marzo anziché a settembre. Nelle ‘European Qualifiers’, le squadre verranno suddivise in dieci gironi da cinque o da sei e le prime due classificate di ciascun gruppo si qualificheranno alla fase finale.

Le quattro Leghe 

Lega A: ITALIA, Germania, Portogallo, Belgio, Spagna, Francia, Inghilterra, Svizzera, Polonia, Islanda, Croazia, Olanda.

Lega B: Austria, Galles, Russia, Slovacchia, Svezia, Ucraina, Repubblica d’Irlanda, Bosnia-Erzegovina, Irlanda del Nord, Danimarca, Repubblica Ceca, Turchia.

Lega C: Ungheria, Romania, Scozia, Slovenia, Grecia, Serbia, Albania, Norvegia, Montenegro, Israele, Bulgaria, Finlandia, Cipro, Estonia, Lituania.

Lega D: Azerbaigian, Macedonia, Bielorussia, Georgia, Armenia, Lettonia, Isole Faroe, Lussemburgo, Moldavia, Kazakistan, Liechtenstein, Malta, Andorra, Kosovo, San Marino, Gibilterra.

Fiocco rosa per la grande famiglia del calcio mondiale. Vedrà la luce tra un anno, esattamente il 6 settembre 2018, la UEFA Nations League. Presentata ufficialmente ieri a Nyon, in occasione del Comitato Esecutivo UEFA, la nuova competizione coinvolgerà 55 nazionali europee e andrà a sostituire gran parte delle tradizionali amichevoli.

Il format della manifestazione, che avrà cadenza biennale, prevede promozioni e retrocessioni, con le partecipanti inserite in quattro divisioni in base al Ranking UEFA per nazionali aggiornato al prossimo 11 ottobre. Nella Divisione A giocheranno le nazionali con il ranking più alto, mentre nella Divisione D quelle con il coefficiente più basso.

Ogni divisione verrà ulteriormente ripartita in quattro gironi da tre o quattro squadre, che si affronteranno in casa e in trasferta da settembre a novembre 2018, giocando quindi da quattro a sei partite nelle date già previste dal calendario internazionale.

Le nazionali vincitrici dei rispettivi gironi verranno promosse e le ultime retrocesse. Le quattro vincitrici della Divisione A si qualificheranno alla fase finale della UEFA Nations League, che si giocherà nel giugno 2019. La formula prevede due semifinali, una finale e una ‘finalina’ per il terzo posto. Nel dicembre 2018 verrà scelta dal Comitato Esecutivo UEFA la nazione ospitante tra le quattro finaliste.

Il sorteggio per la UEFA Nations League si terrà il 24 gennaio 2018 presso lo ‘SwissTech Convention Centre’ di Losanna, quando verrà inoltre svelato il trofeo in palio. Da sottolineare che la manifestazione metterà anche in palio 4 posti per EURO 2020: le qualificazioni per il primo Europeo itinerante della storia resteranno pressoché invariate, iniziando però nel mese di marzo anziché a settembre. Nelle ‘European Qualifiers’, le squadre verranno suddivise in dieci gironi da cinque o da sei e le prime due classificate di ciascun gruppo si qualificheranno alla fase finale.

I restanti quattro posti verranno decisi dagli spareggi delle ‘European Qualifiers‘, ai quali accederanno le 16 vincitrici dei gironi della UEFA Nation League, che verranno suddivise in quattro gruppi da quattro. Se la vincente di un girone si è già qualificata attraverso le ‘European Qualifiers’, il posto verrà assegnato alla squadra che segue in classifica nella propria divisione. Se una divisione non ha quattro squadre per completare un gruppo, allora i posti a disposizione verranno occupati dalle squadre di un’altra divisione, secondo la classifica generale della UEFA Nations League.

Ciascuna divisione avrà una propria fase finale, con semifinale e finali, e la vincente di ognuna delle 4 fasi finali avrà diritto a partecipare ad EURO 2020.