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Sarà un 2019 tutto da vivere per gli appassionati di ciclismo e per i tifosi dello Squalo, Vincenzo Nibali.

Il corridore siciliano ha sciolto ogni dubbio ribadendo che prenderà parte ai due più importanti grandi giri del mondo delle due ruote: il Giro d’Italia e il Tour de France.

Il capitano della Bahrain Merida, a 34 anni, ha voglia di riprovarci, sente il bisogno di credere che possa essere ancora protagonista e di fare la voce grossa in due delle competizioni più importanti della stagione ciclistica.

L’anno scorso ha pesato tanto dire di no alla corsa rosa, per partecipare alla Grande Boucle e al Mondiale di Innsbruck. Per quest’anno, l’idea è quella di fare doppietta: solamente in due occasioni il messinese ha optato alla partecipazione in Italia e in Francia. La prima volta dieci anni fa, quando era molto giovane, e nel 2016, quando ha detto sì al Tour con la maglia Rosa addosso.

Nibali ha ponderato bene la sua scelta e sa di aver raggiunto una maturità tale da poter pianificare il tutto in maniera adeguata.
Prima dell’inizio del Giro, in programma il prossimo 11 maggio, lo Squalo parteciperà anche ad alcune classiche come la Milano – Sanremo, che ha vinto lo scorso anno, e la Liegi – Bastogne – Liegi.

Meno corse nella prima parte, più lavoro in allenamento e in altura per fare il “fondo”. Il debutto stagionale dovrebbe avvenire il 24 febbraio ad Abu Dhabi per l’Uae Tour. Un altro importante test sarà anche la Tirreno – Adriatica programmata dal 13 al 19 marzo, minitour che Nibali ha già vinto in due occasioni.

La vittoria di Nibali al Giro d’Italia 2016

Il siciliano, già entrato nella stretta cerchia dei grandi corridori italiani ad aver vinto in tutti i Grandi Giri, vuole diventare un vero mito. Vincendo la sua terza corsa rosa dopo i trionfi del 2013 e del 2016, affiancherebbe tra gli altri Bartali, Gimondi, Magni e Hinault. Se, invece, dovesse centrare il secondo Tour, appaierebbe Bottecchia, lo stesso Bartali e Coppi.

Tante certezze dunque per il messinese per il 2019. C’è solamente un dubbio ancora da cancellare e riguarda il suo futuro: il contratto con la Bahrain è in scadenza e si devono valutare tanti punti di vista.

Di sicuro a livello finanziario e strutturale in casa Merida stanno cambiando tanti aspetti. La casa automobilistica della McLaren ha acquistato il 50% delle azioni. Non è una semplice sponsorizzazione economica ma un vero e proprio progetto a lungo termine che prenderà il via con il World Tour.

La squadra che, invece, parteciperà per l’ultima volta alla stagione ciclistica è Sky, quella dei campioni Chris Froome e Geraint Thomas.
Sky ha debuttato nel ciclismo professionistico nel 2008, attraverso una collaborazione con la federazione ciclistica britannica e con la dichiarata ambizione di diventare la prima squadra a vincere il Tour de France con un ciclista britannico. Ci è riuscita nel 2012 con Bradley Wiggins. Nei suoi dieci anni di attività, inoltre, ha vinto più di 300 corse, compresi otto Grandi Giri e sei degli ultimi sette Tour de France, con Chris Froome protagonista.

L’Italia, è vero, non ci sarà in Russia tra le 32 squadre che si contenderanno il prossimo Mondiale di calcio, ma un italiano ha avuto il privilegio di mettere le mani sopra la prestigiosa Coppa e di portarla in giro per il globo prima di atterrare definitivamente a maggio, a ridosso dell’inizio del torneo iridato.

Andrea Pirlo, infatti, è stato scelto come testimonial per il Fifa World Cup Trophy Tour by Coca-Cola, uno spettacolare giro del mondo nel quale l’ambito trofeo farà tappa in più di 50 stati. Da un italiano ad un altro: da Silvio Gazzaniga, ideatore dell’attuale silhouette del premio più riconosciuto nello sport, a chi quella Coppa l’ha davvero sollevata al cielo, tenuta stretta e coccolata nell’estate del 2006 a Berlino.
Il Maestro che si è ritirato dal calcio giocato lo scorso novembre 2017, “scorterà” il trofeo che a bordo di un aereo viaggerà in lungo e in largo per raccogliere foto, selfies, gioie e sorrisi di tantissimi appassionati sparsi nei sei continenti.

Il tour “internazionale” è partito lunedì 22 gennaio e fa tappa il 24 gennaio a Colombo, ex capitale dello Sri Lanka. Dall’Asia, all’Oceania, passando per Europa, Africa e Americhe, il luccicante riconoscimento percorrerà oltre 126mila chilometri; in Italia farà tappa in due città: a Roma il 17 marzo e a Napoli il 17-19 marzo. Poi Parigi, Colonia e via in Sud America con sosta in Argentina prima di risalire la terraferma. (Scopri qui tutte le tappe)

In realtà, nei mesi precedenti, in ben 78 giorni di viaggio, la Coppa del Mondo ha visitato 16 città della Russia, paese ospitante, e altre nove l’accoglieranno a maggio: Vladivostok, Novosibirsk, Ekaterinburg, Samara, Kazan, Nizhny Novgorod, Rostov-on-Don, San Pietroburgo e, per finire, ultima tappa Mosca.

Coca-Cola e Fifa hanno unito le loro forze per quest’idea lanciata nel 2006 quando il tour ha visitato 29 paesi incontrando oltre 175mila fan. Per la seconda edizione, che ha portato alla Coppa del Mondo in Sudafrica nel 2010, (prima volta di un paese africano), il tour è passato per 84 stati, 50 dei quali nello stesso continente africano. In quell’occasione, quasi un milione di sostenitori ha immortalato l’evento con una accanto al premio. Nel 2014, invece, il tour è durato ben 267 giorni arrivando in 90 paesi.

 

Marcel Kittel concede il bis e si aggiudica allo sprint la sesta tappa del Tour de France, da Vesoul a Troyes, lunga 216 chilometri. Per il tedesco della Quick-step Floors si tratta della seconda vittoria al Tour di quest’anno. Kittel ha preceduto sul traguardo il francese Arnaud Demare, secondo, e il connazionale André Greipel. L’inglese Chris Froome ha conservato la maglia gialla di leader.

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Prima parte di gara con poche emozioni, con tre uomini in fuga Perrig Quemeneur (Direct Energie), Frederik Backaert (Wanty-Groupe Gobert) e Vegard Stake Laengen (UAE). I velocisti sono riusciti a raggiungere il gruppo di testa a 3 km dalla fine in un punto con tante curve dove è difficile organizzare lo sprint. Edvald Boasson Hagen della Dimension Data ha provato a scattare ma è stato seguito dalla maglia verde Arnaud Démare (FDJ) che ha lanciato la sua volata.

E’ arrivata però l’ennesima dimostrazione di forza di un fenomenale Marcel Kittel che di rimonta ha battuto tutti, compreso André Greipel che è arrivato terzo. Al termine della tappa, il vincitore Marcel Kittel è felice:

“Alla fine sono riuscito a trovarmi avanti – racconta il tedesco ai microfoni di RaiSport – ho fatto una progressione eccezionale e in questo periodo mi sento davvero bene. Concentrato su maglia verde? E’ un obiettivo ma voglio godermi ogni vittoria, cercherò di fare punti nelle tappe intermediarie”.

Domani la settima tappa da la Troyes-Nuits Saint Georges di 213.5 chilometri, altra tappa per velocisti.