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Alla fine, l’edizione numero 101 del Giro d’Italia, dedicata a Gino Bartali, ha avuto inizio, in maniera certamente inedita: per la prima volta infatti una grande competizione ciclistica europea parte da una località posta al di fuori del Vecchio Continente, in una città, Gerusalemme, che Israele reclama tutta per sé.

Nei mesi scorsi non sono mancate di certo le polemiche: dapprima il governo israeliano aveva minacciato di boicottare l’evento sportivo dopo che alla presentazione ufficiale del Giro a Milano era stato fatto riferimento a “Gerusalemme ovest”, mentre dopo la rimozione della suddetta dicitura, numerose Ong hanno espresso tutto il loro disappunto in solidarietà con la causa palestinese. Come se non bastasse Tom Dumoulin, vincitore del Giro 2017, aveva attaccato alla vigilia della partenza Chris Froome, vincitore di quattro Tour de France e risultato positivo ad un controllo antidoping effettuato durante l’ultima Vuelta, affermando che la presenza del britannico non fosse un bene per il ciclismo.

Ad una location inedita non è corrisposto un esito altrettanto sorprendente della prima tappa, tutt’altro: su 176 corridori proprio Tom Dumoulin, l’olandese campione in carica della Sunweb,  si è infatti aggiudicato la prima tappa a cronometro individuale di 9,7 km con il tempo di 12’02”, due secondi in meno dell’australiano Rohan Dennis e del belga Victor Campenaerts, classificati a pari tempo.

Dumoulin, che ha gareggiato con la maglia di campione del mondo, ha dominato dal primo all’ultimo metro registrando anche il miglior intertempo a metà circuito. Deludenti invece le prove di Froome, staccato a 37″ ma con l’attenuante della caduta durante la ricognizione mattutina e di Fabio Aru, il meno brillante tra i grandi favoriti, finito a 49″ dal vincitore.

Sorprendente invece la prova del lucano Domenico Pozzovivo, giunto decimo a 27” dal vincitore, che ha disputato la miglior crono della carriera risultando di gran lunga il miglior uomo di classifica dopo Dumoulin.

In attesa della seconda tappa che si svolgerà il 5 maggio da Haifa a Tel Aviv, un grande risultato è già stato raggiunto, almeno per il momento: le polemiche sono state accantonate e finalmente si parla e scrive solo di ciclismo, quello vero.

Un dominio esclusivo nella crono individuale da parte di Tom Dumoulin, campione già del Giro d’Italia 2017.
Dunque, il favorito dei pronostici non ha deluso le aspettative, anzi ha sorpreso per la sua tenacia, messa a dura prova da un tempo incostante.

Durante la sua prova, infatti, la pioggia ha dato qualche problema al ciclista che non ha potuto osare ancora di più con la velocità, ma che comunque non è riuscita a condizionare la sua ottima performance.
Parliamo di un tempo di 44′ 41″ 00 ad una media di 41.626 km/h per un primo posto decisamente meritato. Dumoulin ha dato prova della sua superiorità fino all’ultimo, creando un netto distacco con i suoi avversari sin da subito.

Al secondo posto il tempo migliore è stato registrato dallo sloveno Primoz Roglic, che è stato sicuramente penalizzato dalla pioggia incessante. Nonostante il tempo non fosse dalla sua parte, però, è riuscito a emergere fra gli altri e meritarsi una significativa medaglia d’argento con un tempo di +57″ 79. In fondo non è colpa sua se oggi Dumoulin era davvero imbattibile!

Terzo posto, invece, per Chris Froome, dal quale in effetti ci si aspettava molta più competizione. Il suo tempo è stato di +1′ 21″ 25. L’abbiamo visto davvero faticare a causa della pioggia e nonostante la medaglia di bronzo, resta una grande amarezza da parte di chi si aspettava molto di più da un campione del suo calibro.

E com’è andata la prova del nostro connazionale in gara? Possiamo promuovere a pieni voti il ciclista italiano che si è conquistato un ottimo sesto posto. La sua gara è stata davvero entusiasmante e solo per 8 secondi non è riuscito ad eguagliare il tempo di Chris Froome. Gianni Moscon ha fatto un tempo di +1′ 29″ 49, che non è affatto male visto e considerato che siamo alla sua prima gara da cronometro individuale.

Qualcuno ipotizza che il suo risultato sia stato agevolato dalla momentanea mancanza di pioggia, ma conoscendo il suo talento è assurdo pensare che una tale prestazione sia stata influenzata dal tempo clemente. Siamo sicuri che la sua carriera è in ascesa e probabilmente presto lo ritroveremo anche sul podio.

Prima di lui si classificano al quarto posto il ciclista Nelson Oliveira e al quinto posto Vasil Kiryienka, con i quali il distacco è stato davvero minimo.

Adesso non ci resta che aspettare la breve pausa prevista per il Campionato dei Mondiali di Ciclismo 2017 e attendere fino a domenica 24 settembre per scoprire chi sarà il vincitore che riuscirà, forse, a strappare il titolo al campione uscente Tony Martin, che in questa gara odierna si classifica al nono posto, deludendo per la sua prestazione non eccezionale. La sua partenza è stata anche oscurata da polemiche sterili che probabilmente andavano evitate in questo primo giorno di gara.