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Il pianto a fine gara a sottolineare l’importanza della grande prova fatta è stato l’epilogo perfetto della gara di Ayomide Folorunso nella 400mt ostacoli all’Universiade di Napoli2019.

Allo stadio San Paolo l’azzurra ha conquistato una meritatissima medaglia d’oro dopo una finale incredibile in cui la 22enne ha chiuso con il secondo tempo italiano di sempre, 54”75, confermando di essere una delle atlete con più talento dell’atletica leggera italiana. Sì la giovane Folorunso è andata vicino (21 centesimi) al record assoluto di Yadisleidy Pedroso (54”54).

Una vittoria ottenuta con netto distacco sulla seconda, la sudafricana Zeney Van der Walt (55”73). Con questa prova, Ayomide Folorunso ha agguantato l’ottavo tempo mondiale e il secondo europeo dell’anno.

Sono felicissima, mi avvicino ai Mondiali di Doha nel migliore dei modi!

Secondo oro nell’atletica dopo il trionfo nel lancio del disco di Daisy Osake, sua grande amica. La sua vittoria pare abbia motivato ancor di più Ayomide.

Una gradita conferma quella di Ayo, dopo esser stata una delle protagoniste dell’oro nella staffetta 4X400 ai Giochi del Mediterraneo 2018. Oltre a essere un’atleta, la giovanissima studia medicina, con il sogno di diventare pediatra.

Altre medaglie sono giunte dal nuoto, con l’argento di Linda Caponi nella 400mt stile libero, e dal taekwondo, con il bronzo di Antonio Flecca nei -58 kg.

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La medaglia d’argento di Linda Caponi

La seconda piazza di Linda Caponi ha chiuso le discipline in acqua di questa Universiade2019. La nuotatrice lombarda ha disputato una buonissima gara (4’10”53), chiudendo tra due americane: l’imprendibile Kaersten Meitz, che ha chiuso con un 4’03”84 finale, e Sierra Schmidt (+5.57).  L’azzurra è riuscita a migliorare nettamente il tempo di qualificazione, avvicinandosi al suo personale di 4’07”73.

Sul podio anche Antonio Flecca nel taekwondo che trascina l’Italia alla prima medaglia per questa disciplina a Napoli2019.

Il 20enne calabrese, iscritto al corpo dei Vigili del Fuoco e numero 46 del ranking mondiale, è riuscito a raggiungere la semifinale, dove, però, è stato sconfitto di misura dal mongolo Tumenbayar Molom (n.35) con il punteggio di 11-10, mancando per un soffio l’accesso alla finale per la medaglia d’oro. Una sconfitta amara che però non cancella tutto il buono fatto da Flecca e che, comunque, si porta a casa una medaglia.

Eccolo di nuovo fare la sua comparsa in una competizione olimpica: Taufatofua del Regno di Tonga è tornato.

Dopo la sua partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016 e la sua sfilata a torso nudo come portabandiera nella cerimonia d’apertura, Taufatofua è diventato molto popolare e non solo per il suo fisico prestante esibito nella sfilata, ma anche per la sua capacità di mettersi in gioco nello sport e avere dei risultati inaspettati.

Ma chi è Taufatofua? Conosciamo più da vicino l’uomo che viene dal Regno di Tonga e che parteciperà a Pyeongchang 2018.

Pita Taufatofua, detto anche l’uomo di Tonga, viene da questo stato insulare della Polinesia. Amante del taekwondo sin da piccolo si è allenato duramente per diventare un professionista. Quando si è conquistato la qualificazione per le Olimpiadi di Rio 2016 per lui è cominciato un periodo in ascesa che lo ha condotto fino a quella sua entrata clamorosa che annunciava l’inizio dei Giochi di Rio.

In quell’evento olimpico era il rappresentante del suo paese nel taekwondo, ma la sua fu una breve partecipazione perché fu sconfitto al primo incontro. Ma nessuno da allora ha mai dimenticato il suo nome. Oltre alla fama che si è diffusa nei social, Taufatofua è ricordato ancora come il primo uomo di Tonga a partecipare alle Olimpiadi.

Fra meno di un mese però lo rivedremo ancora in una nuova avventura olimpica, che stavolta lo vede protagonista come sciatore.

Dal teakwondo allo sci di fondo è il percorso in cui si è impegnato in questi anni per mettere alla prova se stesso in una disciplina completamente differente dalla prima e dove non aveva mai avuto alcuna esperienza.

Dopo Rio, ho deciso di trovare lo sport più difficile possibile perché avevo bisogno di una nuova sfida. È accaduto un miracolo. Ho sottoposto il mio corpo a qualcosa di veramente impegnativo e in meno di un anno sono riuscito a farcela

Pensare di praticare lo sci in un’isola polinesiana è davvero un paradosso e per Taufatofua non è stato facile approcciarsi a questo sport. Ma oggi guadagna la sua prima soddisfazione con il pass olimpico per Pyeongchang.

Da sottolineare anche la sua determinazione a prendere parte a questi eventi nonostante le reali difficoltà. Come fece per giungere a Rio, anche stavolta ha lanciato una sottoscrizione sui social, che lo hanno sostenuto nel viaggio, sicuramente anche incuriositi da questo talento emergente che fa spettacolo fuori e dentro l’evento sportivo che lo vede protagonista.