Tag

svezia

Browsing

Intorno a Mosca, capitale dei Mondiali di calcio 2018, si intrecciano le storie di tifosi provenienti da tutto il mondo. Ci sono le commoventi immagini di chi ha sognato fino alla fine di vedere la propria squadra in vetta al mondo per la prima volta, e poi quelle di chi, pur di essere presenti alla rassegna iridata, ha deciso di partire anche con il trattore.

Ma ci sono anche quelle storie curiose capaci di strappare un sorriso, come quella di Javier e dei suoi amici messicani, che passeggiano per le vie centrali della capitale moscovita con la sagoma del loro amico rimasto a casa.

Perché Javier voleva proprio esserci in Russia a sostenere la sua nazionale e progettava questo momento da ben 4 anni, immaginando nei dettagli anche come sarebbero arrivati a destinazione: a bordo di un camioncino. Proprio alla fine, però, la sua partenza viene annullata. Non è un problema di salute a trattenerlo, né un problema familiare bensì… la moglie, che categoricamente gli vieta di partire!

Il povero messicano è stato dunque costretto a rinunciare a quel sogno tanto importante e vedere partire i suoi amici senza di lui. Sarebbe quasi una storia triste se non fosse per quella sagoma che in Russia è ormai diventata una celebrità e raffigura proprio lo sfortunato Javier.

Gli amici non volevano tifare Messico senza di lui e hanno realizzato una sagoma cartonata con la sua immagine che li segue ovunque. Dopo la vittoria della nazionale contro la Germania il finto Javier ha acquistato ancora più popolarità e tutti vogliono una foto con lui.

Mia moglie non mi ha lasciato andare

Ecco le parole che non passano inosservate in chi si imbatte nei tifosi messicani e nella curiosa sagoma, che porta proprio una maglietta con questa scritta che attira l’attenzione e suscita ilarità.

Beve birra, indossa il sombrero e si fa pure immortalare coi turisti: la sagoma di Javier si sta “godendo il viaggio” proprio come avrebbe dovuto fare il suo alter ego, che però non ha ancora perso la speranza di partecipare attivamente a questa spedizione. Pare stia ancora provando a convincere la moglie a lasciarlo andare e chissà che non riesca nel suo intento.

In fondo, se il Messico battendo i campioni del mondo è riuscito a far tremare la terra, magari nella partita in programma contro la Svezia riesce anche a strappare quel sì in casa di Javier e permettere all’uomo di vivere il suo sogno.

Ad un passo dall’eliminazione, ci pensa lui, Toni Kroos a salvare la sua nazionale da un’uscita clamorosa dai Mondiali di Russia 2018.

Un gol al 95esimo e tutta la Germania può festeggiare di avere ancora una possibilità per poter sognare di sollevare ancora una volta la Coppa del Mondo.

Nella partita che la Germania ha giocato contro la Svezia si è davvero temuto il peggio. Fino agli ultimi minuti di gara quel pareggio segnava la fine dell’avventura mondiale per i campioni del mondo in carica. Ma proprio ad un soffio dal triplice fischio arriva il miracolo che prende il nome di Toni Kroos.

La sua rete ha regalato nuove speranze a tutta la Germania e lo ha eletto eroe della partita.

Ma chi è Toni Kroos?

Conoscere da vicino il calciatore significa anche rispolverare i libri di storia fino alla caduta del muro di Berlino, perché è proprio quello il periodo in cui nasce il centrocampista tedesco.

Siamo nel 4 gennaio 1990 nella cittadina di Greifswald, appena 9 mesi prima della riunificazione. Ed è per questo che c’è chi lo ha definito “l’ultimo figlio della Germania est”. Appassionato di calcio sin da piccolo, si era già fatto notare soprattutto nel 2014, quando insieme alla sua squadra, conquistò il titolo nei Mondiali giocati in Brasile.

Risultati immagini per toni felix kroos

Ed è allora che è stato battezzato il primo e ultimo figlio dell’est ad aver vinto una competizione mondiale. Adesso, a distanza di quattro anni, si torna a parlare di lui con orgoglio e ammirazione, per aver riportato in corsa la sua nazionale da un’esclusione che sembrava ormai sicura.

Toni Kroos si gode, dunque, il suo momento di gloria e sono queste le sue parole alla fine di una partita al cardiopalma:

A molte persone sarebbe piaciuto se oggi fossimo usciti, ma non è così facile. Il primo tempo non è stato positivo ma poi devi avere gli attributi per giocare la ripresa in quel modo. Ora dobbiamo riposarci, battere la Corea del Sud e giocare in modo convincente

Adesso il calciatore e tutta la Germania devono affrontare l’ultima grande sfida. Sarà vero che le vincitrici dell’anno precedente registrano quasi sempre dei flop nella competizione successiva? I tedeschi hanno tutto l’interesse a dimostrare che il destino si può anche cambiare.

Toni Kroos, capace di cambiare le sorti della nazionale tedesca quando ormai non ci credeva più nessuno, ne è convinto: vincere è ancora possibile e l’ultimo figlio dell’est non ha intenzione di passare il testimone così facilmente e porta la Germania in cerca del suo quinto titolo mondiale.

Ci pensa Harry Kane a scacciare i fantasmi dell’esordio che aleggiavano sull’Inghilterra dopo aver colpito già Argentina, Germania e Brasile. L’uragano del Tottenham fa respirare Southgate al 91’ consentendo alla Nazionale dei Tre Leoni di superare a fatica la Tunisia (2-1). Svezia e Belgio rispettano i pronostici della vigilia superando Corea del Sud (1-0) e, più agevolmente, Panama (3-0). La vittoria degli scandinavi, in particolare, inguaia la Germania: ora i tedeschi nel girone F non possono più sbagliare.

Cosa è successo oggi

Gruppo F: Svezia Corea del Sud 1-0

E’ il 18 giugno, sono trascorsi 16 anni da Daejeon e da Byron Moreno, poco più di 7 mesi dallo spareggio mondiale perso a San Siro. Svezia Corea del Sud è la partita della rabbia italiana per un curioso scherzo del calendario.

Così, mentre gli azzurri sono alla tv o in vacanza, a Novgorod il match scorre via tra poche emozioni e qualche sbadiglio del primo pomeriggio. Scandinavi a condurre le danze, ma che impattano sulle parate del portiere Hyun-Woo Cho e la mira da rivedere dei suoi cecchini. Serve un calcio di rigore al 65’ concesso, con l’utilizzo del Var, dall’arbitro salvadoregno Aguilar. Il capitano, ed ex genoano, Granqvist trasforma dal dischetto, coreani che rischiano il blitz finale con un colpo di testa al 91’ di Hwang. Svezia in corsa per la qualificazione con Germania e Messico, asiatici che, dopo una sola giornata, sembrano già spacciati.

 

Gruppo G: Belgio Panama 3-0

La favola di Panama dura un’ora circa, dall’ingresso in campo fino al secondo tempo. A Sochi grandi emozioni dei centramericani, al loro primo Mondiale, durante l’inno nazionale, con occhi lucidi per molti giocatori panamensi.

Primo tempo bloccato, spazi chiusi e diavoli rossi che sbattono contro il muro del ct Gomez. Serve il colpo del fuoriclasse e il Belgio può disporne a volontà: prodezza balistica al volo di Mertens al 47’, poi è monologo giallorosso. Hazard e De Bruyne ispirano, Lukaku trafigge per due volte il portiere Penedo (69’ e 75’). Il Belgio non stecca e si candida a un Mondiale da protagonista, il caso Nainggolan è già in soffitta.

 

Gruppo G: Tunisia Inghilterra

Più che dell’invasione pacifica dei supporter inglesi, la Volgograd Arena deve fare i conti con sciami di moscerini che fanno irruzione durante le dirette tv e ronzano attorno ai giocatori in campo durante il match. La doppietta di Harry Kane regala la prima vittoria meritata a Southgate, che ha faticato più del dovuto per sconfiggere la Tunisia. Gran primo tempo degli inglesi, forse il migliore di una big al Mondiale finora: la velocità di Delle Alli e Sterling affonda negli spazi dei nordafricani, con Kane che colpisce subito all’11’. I calciatori di Sua Maestà hanno però il demerito di non chiudere il match, consentendo il ritorno degli uomini del ct Maaloul. Il pari tunisino arriva con un rigore (generoso) trasformato da Sassi al 35’. Secondo tempo all’arrembaggio bianco, Souhgate lancia Rushford, ma deve sudare fino al primo minuto di recupero prima di gioire.

 

 

Cosa aspettarci domani

Gruppo H: Colombia Giappone (ore 14, Italia 1, Mordovia Arena, Saransk)

Le ultime squadre all’esordio a Russia 2018 sono quelle del gruppo H. Colombia e Giappone è in, realtà, un revival di Brasile 2014 quando i cafeteros di Peckerman demolirono la squadra di Zaccheroni per 4-1. Confermato il ct argentino, dopo il mondiale verdeoro concluso ai quarti di finale, la Colombia è alla ricerca dell’equilibrio perduto tra un reparto offensivo ricco di soluzioni (Falcao, Cuadrado, James Rodriguez, Uribe) e una difesa balbettante.

Il Giappone, allenato da Akira Nishino, prova a giocarsi le proprie carte affidandosi alla cerniera di collegamento tra le varie zone del campo: dietro l’ex interista Nagatomo, a centrocampo il talento del Borussia Dortmund Kagawa, dietro le punte l’ex milanista Honda. Fari puntati anche sulla stella Inui, presentato venti giorni fa dal Betis Siviglia in stile Dragon Ball.

Probabili formazioni

Colombia (4-2-3-1): Ospina; Arias, D. Sanchez, Mina, Mojica; Aguilar, C.Sanchez; Cuadrado, James Rodriguez, Uribe; Falcao. All.: José Pekerman.

Giappone (4-3-3): Kawashima; Sakai, Makino, Yoshida, Nagatomo; Yamaguchi, Hasebe, Kagawa; Honda, Osako, Inui. All.: Nishino.

Gruppo H: Polonia Senegal (ore 17, Italia 1, Spartak Stadium, Mosca)

Match inedito tra le due formazioni che non si erano mai affrontate prima. Il gruppo H è uno dei gironi più equilibrati in cui tutte e 4 le squadre hanno chance di qualificazione. Non è solo Lewandowski contro Koulibaly: Zielinski, Manè, Milik e Niang promettono scintille in campo. Il Senegal torna a un Mondiale dopo Giappone e Corea 2002, torneo in cui raggiunse i quarti di finale e sconfissero, a sorpresa, la Francia campione uscente con un gol di Bouba Diop. La Polonia, all’ottava partecipazione a un Mondiale, non raggiunge la fase a eliminazione diretta dal 1986. Robert Lewandowski arriva in Russia con la palma di capocannoniere della zona europea con 16 reti. La difesa senegalese è avvisata.

Probabili formazioni

Polonia (4-4-2): Szczesny; Piszczek, Glik, Pazdan, Bereszynski; Blaszczykowski, Krychowiak, Zielinski, Grosicki; Lewandowski, Milik. Ct: Adam Nawalka

Senegal (4-3-3): K.N’Diaye; Wagué, Koulibaly, Mbodj, Sabaly; Gueye, Kouyaté, P.N’Diaye; Keita, Sow, Mané. Ct: Aliou Cissé

 

Gruppo A: Russia Egitto (ore 20, Canale 5, Saint Petersburg Stadium)

La seconda giornata dei gironi si apre con la sfida tra i padroni di casa e gli africani di Momo Salah. La Russia è a caccia di conferme dopo l’abbuffata dell’esordio (5-0) contro l’Arabia Saudita. Il ct Cherchesov punta sulla stella Golovin (un gol e due assist contro i sauditi), finito nell’orbita della Juventus e sull’attaccante Cheryshev, protagonista inatteso del match di apertura con una doppietta dopo aver sostituito l’infortunato Dzagoev.

Per l’Egitto è la gara della vita. Beffata al fotofinish contro l’Uruguay, la squadra di Cuper si aggrappa alle giocate della stella del Liverpool, che torna in campo dopo l’infortunio alla spalla nella finale di Champions League contro il Liverpool. Al netto di una prevedibile vittoria dell’Uruguay contro l’Arabia, gli egiziani si giocano le residue speranze di qualificazione nella gara di San Pietroburgo.

Probabili formazioni

Russia (4-2-3-1): Akinfeev; Mario Fernandes, Ignashevich, Kutepov, Zhirkov; Gazinsky, Zobnin; Samedov, Golovin, Cheryshev; Smolov. Ct: Cherchesov

Egitto (4-2-3-1): El Shenawy; Fathy, Gabr, Hegazy, Abdel-Shafi; Hamed, Elneny; Salah, Elsaid, Trezeguet; Mohsen. Ct: Cuper

Tra le tante meravigliose storie dei Mondiali c’è sicuramente quella della Svezia ad USA 1994, capace di arrivare terza ed uscita in semifinale contro il Brasile, vincitore della competizione. Tra le leggende di quella squadra non si può non menzionare Roland Nilsson, difensore nativo di Helsingborg e perno della formazione del Goteborg che vinse la Coppa Uefa, oltre ad essere secondo per numero di presenze con la maglia della nazionale. Una carriera gloriosa che ha raggiunto il suo momento più alto proprio nella kermesse statunitense dove arrivò la medaglia di bronzo al termine della finalina stravinta contro la Bulgaria.

Nilsson
Fonte foto: svenskafans.com

Nilsson ha concesso una lunga intervista in esclusiva ai microfoni della Fifa ricordando i bei momenti del 1994 e facendo il punto sulle ambizioni della Svezia verso Russia 2018. Nel corso della sua carriera ha partecipato a due Mondiali giocando tutti i 930 minuti a sua disposizione. “La prima esperienza, quella del 1990 in Italia, è stata difficile. Tornavamo a giocare la Coppa del Mondo dopo dodici anni, molte cose non andarono per il verso giusto. Abbiamo imparato dai nostri errori: già ad Euro ’92 disputammo una buona competizione, più passava il tempo più eravamo pronti e maturi per USA ’94. Tutta la nostra preparazione era focalizzata sul nostro calcio, non ci siamo distratti, è stato un periodo fantastico: l’atmosfera, gli stadi, i campi mi portano alla mente dei ricordi così belli“.

La partita che ricordo con più gioia è il quarto di finale con la Romania (2-2; 5-4 d.c.r.). Nei tempi supplementari eravamo sotto 2-1 e con un uomo in meno: il nostro spirito combattivo è uscito fuori proprio in quel momento e Kennet Andersson ha realizzato il gol del pareggio (su assist proprio di Nilsson). Ai calci di rigore le parate di Ravelli ci hanno salvato: è stato incredibile“. Ha continuato l’ex difensore della nazionale che poi è uscita contro il Brasile in semifinale: “Nella fase a gironi avevamo pareggiato ma loro erano uno squadrone. Abbiamo giocato per mezz’ora in inferiorità numerica ma siamo riusciti a non concedere nulla tranne un piccolo spiraglio ad un attaccante magnifico come Romario che ci ha puniti“.

Riguardo i Mondiali che verranno, Nilsson ha poi aggiunto: “Oggi vale esattamente quello che valeva allora: è fondamentale iniziare bene, la Svezia deve battere la Corea del Sud. La squadra è buona, lavora sodo e si è qualificata brillantemente ai playoff contro l’Italia. Sappiamo che sarà difficile fare quello che noi abbiamo fatto nel 1994 ma con un po’ di fortuna possono farcela”.

? Mondiali.it supporta l’Islanda a Russia 2018: scopri le storie e gli eventi live

Kári Árnason è nato a Göteborg (Svezia) il 13 ottobre 1982. Da ben tredici anni è nel giro della Nazionale islandese. La sua carriera calcistica ha avuto inizio proprio nella capitale dell’isola nordatlantica, per poi proseguire nelle squadre di alcuni college americani. Ha visto il proprio paese passare dall’anonimato al gotha del calcio mondiale. Con 65 presenze, è il quinto difensore centrale in ordine di convocazioni nella storia della nazionale vichinga. Prima di lui ci sono Hermann Hreiðarsson (89), Guðni Bergsson (80), Ragnar Sigurðsson(75) e Eyjólfur Sverrisson (66).

La carriera di Kári Arnason nei club

1999–2001: Víkingur Reykjavík
2002–2003: Gonzaga Bulldogs, 25 (8)
2004: Adelphi Panthers
2001–2004: Víkingur Reykjavík, 41 (3)
2004–2006: Djurgården, 35 (0)
2006–2009: Aarhus, 51 (3)
2009: Esbjerg [prestito], 8 (0)
2009–2011: Plymouth Argyle, 72 (3)
2011–2012: Aberdeen, 33 (3)
2012–2015: Rotherham United, 116 (5)
2015–2017: Malmö, 37 (2)
2017: Omonia, 8 (2)
2017-30/06/2018: Aberdeen, 18 (2)
01/07/2018-?: Vikingur Reykjavik

La carriera di Kári Arnason in nazionale

Presenze: 65
Debutto: 30 marzo 2005 contro l’Italia, a Padova, in amichevole. Risultato finale 0-0.

Gol:
1) 12 ottobre 2005, Solna (Råsundastadion), contro la Svezia, un gol. Vittoria Svezia per 1-3.
2) 7 settembre 2012, Reykjavík (Laugardalsvöllur), contro la Norvegia, un gol. Vittoria Islanda per 2-0.
3) 6 ottobre 2016, Reykjavík (Laugardalsvöllur), contro la Finlandia, un gol. Vittoria Islanda per 3-2.
4) 6 ottobre 2017, Eskişehir (Yeni Eskişehir Stadyumu), contro la Turchia, un gol. Vittoria Islanda per 3-0.

Continua a leggere la storia completa del calciatore su Freezeland.it

Alla fine ha vinto di nuovo lui, o almeno questo è il messaggio che vuole far trapelare la VISA che per aiutare le persone a sconfiggere la paura di essere lasciati in disparte (letteralmente Fomo, fear of missing out) ha scelto come testimonial il più grande escluso della prossima edizione della Coppa del Mondo Fifa, Zlatan Ibrahimovic il quale appena sbarcato a Los Angeles aveva dichiarato nel ‘Late late show with Jimmy Kimmel‘ che sarebbe riuscito ad essere parte della selezione nazionale svedese che partirà alla volta della Russia con la speranza di arrivare il più in fondo possibile.

La federazione però non si è piegata alla volontà del fuoriclasse facendo sapere che l’ex Manchester United non farà parte dei 23 convocati dal commissario tecnico Jan Andersson.

Ibrahimovic
Fonte foto: si.com

Modificando una citazione dello stesso calciatore svedese verrebbe quasi naturale da dire “puoi togliere Ibra dal Mondiale, ma non il Mondiale da Ibra” e così l’istrionico centravanti ha trovato una porta sul retro che gli permetterà di far parlare di sé solo per le sue giocate extra campo ma stavolta metterà a disposizione il suo ego per dei fini molto più che nobili: negli ultimi anni sono divenute tantissime le associazioni che cercano di dare un appiglio a chi resta da solo  e tende a chiudersi in sé stesso ed un testimonial di tale caratura aumenterà l’attenzione mediatica.

Tramite una nota rilasciata proprio da Visa, Zlatan ha poi aggiunto:

Avevo annunciato a tutto il mondo che sarei stato presente alla Coppa del mondo FIFA del 2018 in Russia, Visa sta aiutando me e i fan di tutto il mondo a entrare nel vivo dell’azione

Dopo l’abbandono della nazionale svedese avvenuto nel 2016, Ibrahimovic sembra avere qualche ripensamento e pare stia pensando di tornare a giocare con la Svezia per i prossimi Mondiali di calcio 2018.

La notizia, che sta facendo il giro del web, viene direttamente dal protagonista, che ha postato sui social un messaggio che lascia intendere la possibilità di vederlo in campo a giugno in Russia. Ecco il suo tweet, che ha destato curiosità ma anche polemiche.

Sarà solo un suo desiderio o c’è del concreto dietro questo messaggio? A giudicare dalle parole dette poco tempo fa dallo stesso ct della Svezia, Andersson, sembra che la strada sia ancora lunga per il calciatore e decisamente in salita:

Zlatan ha lasciato la Nazionale nel 2016, se ora ci ha ripensato e lui a dover chiamare me. Io di sicuro non telefono a lui. Penso a concentrarmi sul lavoro e alle cose concrete. Voglio fare bene in Russia come contro l’Italia e su una cosa non si discute: qui comando io, non ci sono dubbi su chi sceglie i giocatori: io

Deciso e piuttosto infastidito dall’atteggiamento di Ibrahimovic, il tecnico svedese tende a salvaguardare la sua squadra, che ha conquistato la qualificazione al mondiale senza il suo aiuto in campo. In queste sue considerazioni trova il consenso di molti tifosi, che vedono nell’abbandono di Ibra un tradimento non ancora digerito.

Il giocatore, che da poco milita nella squadra dei Los Angeles Galaxy, si è ambientato piuttosto bene nel nuovo team e ha già regalato diverse soddisfazioni. Tre gol in tre partite è il suo bilancio attuale in poco più di un mese. Basteranno queste performances per convincere la nazionale svedese a riammetterlo in campo?

Sembra che Zlatan Ibrahimovic non abbia dubbi, come risulta chiaro dalle sue stesse parole:

Le possibilità che io giochi i Mondiali sono altissime

Non sempre è facile lasciare il proprio Paese, la propria famiglia e la “vecchia” vita. Non è stato però molto difficile per la pallavolista Alessandra Roventini, toscana doc che attualmente vive a Stoccolma con il proprio fidanzato e gioca nel Sollentuna Club, unico club nella capitale svedese.

La giovane alzatrice ex Dream Volley Pisa, con cui ha vinto il campionato C passando in B2, ha seguito il proprio ragazzo in Scandinavia e ora si è realizzata professionalmente sia come sportiva che come farmacista dato che è laureata e abilitata.

Da quanto tempo sei in Svezia? E perché proprio lì?

Ho seguito il mio ragazzo che ha trovato lavoro qui nel settembre 2016. Prima di seguirlo, però, ho cercato di trovare qualcosa (a livello lavorativo). Per questo motivo ho iniziato a mandare mail a diverse società pallavolistiche svedesi per cercare di capire se c’era possibilità di inserimento.
Non potevo smettere di giocare (ride, ndr). Tra le varie risposte, ho ricevuto quella della mia attuale squadra. Il club voleva dei miei video, ed io ero in vacanza in California. Tra le miriade di chiamate fatte al mio allenatore della Dream Volley Pisa, per avere i filmati, sono riuscita a mandarne qualcuno. La risposta positiva e sono volata qui nel Sollentuna Club dove ho avuto un’accoglienza perfetta , sia con le compagne che con il coach. E da qui non mi smuovo (ride, ndr).

Com’è il livello agonistico?

Io personalmente sono nella massima serie, però posso tranquillamente ammettere che il livello non è altissimo perché comunque la pallavolo non è tra i primi sport nazionali e non c’è molta cultura legata a questo disciplina sportiva.
Posso confermare che gli svedesi stravedono per l’Italia e il nostro saluto prima del match è tutto “italiano”: 1, 2, 3 Forza!!

Oltre alla pallavolo, sogni di fare anche altro?

Premesso che la pallavolo, oramai, è parte della mia vita, ho sempre fatto anche altre attività sportive come l’atletica leggera. Mentre a livello professionale, ho comunque sempre pensato che il volley sarebbe stato qualcosa da aggiungere alla mia vita, tant’è che sono laureata in Farmacia e ho da poco avuto l’abilitazione proprio come farmacista da esercitare a Stoccolma, dopo aver studiato bene la lingua. Ora le mie attività sono farmacia e volley. Ho lasciato l’impiego come Au Pair in una famiglia.

Cosa ti manca dell’Italia?

Schiettamente dico che non mi manca nulla! Ho tutto e sono felice, ogni tanto ricevo qualche pacco dall’Italia con roba da mangiare (ride, ndr). Confido che però, quando torno in Italia per le vacanze, una partitella con la mia ex squadra la disputo, così per non perdere il ritmo col gioco italiano.

Hai qualche aneddoto simpatico?

Ah si! Praticamente quando ero in Italia portavo con me sempre i miei documenti perché è d’obbligo presentarli prima del match, cosa che qui in Svezia non si fa. Per i primi mesi è stato difficile “disintossicarsi” da questa abitudine e puntualmente ero ansiosa di prendere i miei documenti in vista di un match!

Non poteva esordire nel migliore dei modi Zlatan Ibrahimovic in Major League Soccer.

Si sa che lo svedese non è mai banale e lo ha dimostrato ancora una volta anche al popolo americano. Pochi minuti per sottolineare che Ibra non è finito e che è volato in America per lasciare il segno così come è ha fatto in Europa.

Due reti all’esordio nel derby losangelino tra Los Angeles Galaxy e Los Angeles Fc, il primo un vero capolavoro che ha lasciato tutti di stucco e ha fatto subito parlare del gigante svedese.

Il suo arrivo a Los Angeles è stato spettacolare tanto che non è stata la città a dare il benvenuto a Ibrahimovic ma è lo svedese che ha dato il benvenuto alla metropoli americana, dopo la sua grande carriera tra le big squadre europee.

Dopo tante vittorie e tanti trofei vinti in Svezia, Olanda, Italia, Spagna, Francia e Inghilterra, Ibra ha deciso di continuare le sue conquiste oltreoceano.

La sua prima partita non poteva che essere coi fiocchi, un gol da cineteca ha dato il via alla ripresa dei Galaxy nel derby losangelino.

Un gol alla Ibra in cui sono compresi genio e spregiudicatezza per quello che è considerato uno dei migliori centravanti degli ultimi anni.

Ma gol di questa fattura ne sono stati fatti veramente tanti sin da giovane, nei club e in nazionale.

MALMO

Sin dai tempi quando militava nel campionato svedese, Ibra ha dimostrato di avere un piglio diverso dagli altri. Tanti i gol messi a segno sin da giovane. Uno dei tanti bei gol messi a segno con gli scandinavi è stato contro l’Aik nel 2001.

AJAX

Nel 2003 quando era il centravanti degli olandesi dell’Ajax mise in mostra il suoi piedi ed è lui che rimise in carreggiata i lancieri contro il Groningen. Un secco tiro dal limite dell’area di rigore e fu subito 1-1.

JUVENTUS
Dopo l’acquisto da parte dei bianconeri, erano tante le aspettative intorno al gigante svedese. Il gol all’esordio contro il Brescia scacciò qualsiasi dubbio nei suoi confronti e un gol in amichevole nell’estate del 2005 che gli spalancò le porte all’Europa che conta. Una traiettoria imprendibile per il portiere lusitano.

INTER

Passato all’Inter ha contribuito alla vittoria dei scudetti targati Roberto Mancini. Con l’Inter ha segnato molti gol in vari modi e ovviamente anche dalla distanza. Uno di questi è sicuramente la staffilata messa a segno nell’ultima di campionato contro il Parma al Tardini che ha regalato il successo ai nerazzurri in campionato dopo tanti anni. Ma il grande gol contro il Palermo che ricordiamo con rabbia e determinazione.

BARCELLONA

In Spagna sperava di poter vincere la Champions League, sogno infranto a causa della vittoria proprio della sua ex squadra, l’Inter. In Liga però non ha mai smesso di fare il suo dovere tanto da segnare tanto e vincere il titolo. Grande la punizione messa a segno al Camp Nou contro il Real Saragozza.

MILAN

Tornato a Milano, ma in sponda rossonera, Ibra torna a vincere lo Scudetto in Serie A e tra le varie perle, mise a segno una grande rete contro il Lecce al Via del Mare.

PARIS SAINT GERMAIN

Gli anni trascorsi sotto la Tour Eiffel sono stati ricchi di successi nazionali con vittorie di Ligue 1 e coppe francesi. Non è riuscito a vincere la Champions League ma ha realizzato reti come queste che entrano di diritto tra quelle più belle messe a segno in Europa. Vittima: i tedeschi del Bayer Leverkusen.

NAZIONALE SVEDESE

Zlatan Ibrahimovic ha fatto il suo anche con la maglia della nazionale svedese. In amichevole contro l’Inghilterra salì in cattedra con una prestazione di pregevole fattura. Indimenticabile la sua rete in rovesciata da molti metri lontano dalla porta. Battuto il portiere Joe Hart e vittoria svedese.

Dopo l’esclusione dell’Italia ai Mondiali di Russia 2018 si riparte con nuove sfide. Andare avanti è inevitabile, ma bisogna farlo con una marcia in più e Luigi Di Biagio ha tutte le intenzioni di dare una svolta a questo periodo nero che sta affrontando la nazionale italiana.

È lui il ct scelto per accompagnare l’Italia nelle imminenti Amichevoli che per il nostro paese cominceranno il 23 marzo. La prima partita sarà disputata contro l’Argentina alle 20.45 all’Etihad Stadium di Manchester, mentre la seconda si giocherà martedì 27 marzo contro l’Inghilterra al Wembley Stadium di Londra alle ore 21.00.

In entrambe le occasioni a scendere in campo dovrà essere una nuova Italia, capace di fare la differenza e riscattarsi da quell’ultimo incontro con la Svezia che rappresenta ancora una ferita aperta.

Di Biagio ha formato una squadra che secondo lui ha i numeri per emergere, tra vecchi e nuovi talenti, che devono dimostrare già in queste due prime partite di avere un unico obiettivo: vincere ad ogni costo.

E per farlo ha deciso anche di affidarsi a dei volti nuovi, al loro esordio in nazionale, che spera possano portare una ventata di novità anche in campo. Uno di loro è Federico Chiesa, centrocampista della Fiorentina, figlio d’arte, che vuole essere ricordato per i suoi meriti in campo e non per il nome che porta.

Non sono un predestinato, ma sono qui per il duro lavoro 

Un altro nome nuovo all’interno della squadra azzurra è quello di Patrick Cutrone, attaccante del Milan, che fino all’anno scorso giocava in primavera. Considerato una promessa del calcio italiano, afferma di vivere un sogno e poter essere uno di quelli che faranno rinascere la nazionale azzurra.

Tra volti nuovi come quelli di Chiesa e Cutrone ci sono anche presenze che conosciamo bene, come il centrocampista del Napoli Jorginho, calciatore originario del Brasile ma naturalizzato italiano. Ha scelto di impegnarsi nella nazionale azzurra e gioca senza mai voltarsi indietro:

Nessun rimpianto per aver scelto l’Italia e non il Brasile: ho sempre voluto la Nazionale italiana, questo Paese mi ha dato la possibilità di realizzare il mio sogno

E sull’Italia di Di Biagio ecco cosa dice:

Quello che ci chiede il mister è di cercare di non aver paura e giocare palla veloce, dice che dobbiamo divertirci con la palla. Con lui il mio modo di giocare non cambia molto rispetto al Napoli. Dobbiamo credere nel nuovo progetto e nelle idee di gioco del mister, il gruppo deve essere unito per ripartire

Appuntamento, quindi, a venerdì 23 marzo alle ore 20.45 per la prima partita di questa nuova formazione azzurra che cerca la sua rivincita proprio a partire dalle Amichevoli.