Guai a chiamarle vecchie glorie, soprattutto se in campo ci sanno ancora fare. Anche se uno ha 41 anni e l’altro ben 52. Siamo a Yokohama, capoluogo della prefettura di Kanagawa è la città più popolosa del Giappone, con oltre 3 milioni e mezzo di abitanti, dopo Tokyo. Del più anziano, Kazuyoshi Miura, ci troviamo annualmente ad aggiornare il libro delle statistiche per longevità professionista; l’altro è appena arrivato nella squadra nipponica che milita in J2 League, la seconda divisione del paese, e il suo nome è Shunsuke Nakamura.
#中村俊輔 選手が横浜FCに加入します✨
長く日本代表でも10番をつけてプレー、海外でも最高のレフティ、フリーキッカーと称される同選手の加入は、クラブにとって今季のJ1昇格への切り札となります!✨
背番号はNo.46に決定しました。#yokohamafc #横浜FC #magicallefty pic.twitter.com/UGveAeAUgR— 横浜FC【公式】 (@yokohama_fc) 11 luglio 2019
Sì, proprio lui, il fantasista dal sinistro letale e dolce, tre stagioni nella Reggina, con 87 partite, 12 gol e un assist, che condivide con Miura l’esperienza in Italia, un passato al Genoa con 20 match giocati e una rete realizzata in un derby della Lanterna, poi però perso dal Grifone per 3-2. E ora, assieme, costituiscono la coppia d’attacco più anziana nella storia del calcio: insieme fanno 93 anni!
Il trequartista 41enne ha un passato di tutto rispetto alle spalle: nato nel 1978 (per intenderci, cinque mesi dopo Gigi Buffon), la sua carriera era cominciata nel 1997 in Giappone. Nel 2002 il trasferimento per 2 milioni di euro alla Reggina, dove è rimasto fino al 2005, anno del passaggio al Celtic Glasgow – 2 gol e 3 assist in Champions League – poi il trasferimento all’Espanyol e, nel febbraio 2010, il ritorno in patria dove è un vero e proprio idolo anche per i 24 gol in 98 partite con la maglia della Nazionale.
Se il ragazzo è un idolo, Miura, 89 match e 55 gol con la maglia del Sol Levante, è una leggenda vivente: nato nel 1967, lo stesso anno di Caniggia, Baggio e Zamorano per dire, Kazuyoshi è cresciuto col tarlo del calcio, una passione che lo rodeva dentro al punto da indurlo a compiere una scelta radicale già all’età di 15 anni. Affascinato dal calcio brasiliano, dai miti di Pelé prima, Zico e Socrates poi, ha deciso, ragazzino, di mollare tutto e partire da solo proprio per il Brasile. E non gli è andata male visto che ha giocato nel Palmeiras e nel Santos del suo primo idolo.
Negli anni 90, poi, è stata la volta dell’Europa, prima al Genoa, nel cui attacco faceva coppia con Tomas Skuhravy, e poi alla Dinamo Zagabria. Nel ’99 è tornato in Giappone ma, inquieto come un ragazzino, nel 2005 ha fatto una puntata in Australia – qualche partita nel Sidney – giusto per poter dire, chissà, di aver giocato in quattro continenti diversi.
Nel 2017, poi, si è tolto la soddisfazione di battere lo storico record di sir Stanley Matthews segnando una rete all’età di 50 anni e 14 giorni. Quello per il momento è anche il suo ultimo gol, ma attenzione perché a gennaio l’ultimo samurai ha rinnovato il contratto per un altro anno.