Tag

spareggio

Browsing

Far parte di un pezzo di storia della propria squadra è già un successo incommensurabile. Farlo da protagonisti con un’azione decisiva allo scadere, ripaga sacrifici e lotte quotidiane. Anche a 33 anni, anche se sei finito nella seconda divisione svedese, quando ai primi di marzo si toccano ancora i -15 gradi. Decidere non con un gol, ma con una parata, da buon guastafeste e, per di più, in casa degli avversari.

Nella sua lunga carriera, Gianluca Curci può mettere anche questo nel suo personale curriculum. Cresciuto nelle giovanili della Roma, poi passato in prima squadra, prima di girare tra Siena, Bologna e Sampdoria, da gennaio 2018 difende i pali dell’AFC Eskilstuna, squadra dell’omonima città centro-orientale della Svezia, nella contea del Södermanland, che quest’anno ha disputato la Superettan, per intenderci la Serie B svedese.

Al termine delle 30 giornate di campionato, la squadra di Curci è risultata la meno battuta (solo due sconfitte, ma 15 pareggi) e si è piazzata al terzo posto: vale a dire, giocarsi la promozione in uno spareggio andata e ritorno contro la terzultima dell’Allsvenskan, il Brommapojkarna. E gli avversari erano davvero a un passo dal rimanere nella massima serie: l’andata, giocata tra le mura di Eskilstuna, ha visto la vittoria degli ospiti per 1-0 e, nel ritorno giocato domenica 25 novembre, il Brommapojkarna è passato anche in vantaggio con la rete di Ohman a 39’.

 

Ma l’esito della qualificazione, quasi in mano agli avversari, si è incredibilmente ribaltato nel secondo tempo: la squadra di Curci trova prima il pari al 65’ con Nnamani e, dieci giri di lancette dopo, trova anche la rete del sorpasso con Ajeti. 2-1, 2-2 il computo complessivo con il peso delle due rete segnate in trasferta. Il Brommapojkarna deve disperatamente trovare il pari e ci prova e riprova, passano i minuti, i secondi e le speranze si affievoliscono, poi l’occasione: cross dalla sinistra dell’area di rigore, la palla vola in mezzo e dalle retrovie stacca il difensore centrale Figueroa.

Colpo di testa secco, deciso, ma c’è Gianluca Curci. Il ragazzotto di Roma segue la palla, non la perde di vista per un attimo, si sposta sulla sinistra, non perde l’equilibrio e con una frustata di reni con il guanto destro manda la palla sopra la traversa e in calcio d’angolo.

Qui il video della parata:

Il risultato non cambia, l’Eskilstuna approva nella massima serie svedese con un super Curci in più. Lui che vorrebbe tornare nella Serie A italiana, intanto si può godere quella “fredda” scandinava.

Ricardo Rodriguez, nato a Zurigo nel 1992 da padre spagnolo e madre cilena, quando ha scelto di rappresentare la nazione in cui è nato, ovvero la Svizzera, mai avrebbe immaginato che un giorno sarebbe diventato eroe nazionale. Senza troppa enfasi, se i rossocrociati possono staccare il pass per andare in Russia a disputare il Mondiale (il quarto consecutivo), il grande merito è del terzino milanista. Decisivo dal dischetto nel match d’andata contro l’Irlanda del Nord (e vinto 1-0), fondamentale nella sfida di ritorno a Basilea con un salvataggio sulla linea al 91′ su incornata di Evans e sul risultato di 0-0, che ha evitato alla Svizzera di andare ai supplementari.

 

L’Irlanda del Nord può solo mangiarsi le mani per aver metto sotto pressione gli elvetici solo nella gara di ritorno. Inconcludente a Belfast, i ragazzi di O’Neill sembrano le belle copie di quelli visti solo qualche giorno fa. Sponda Svizzera, Seferovic continua a divorarsi gol sul gol:  l’ex fiorentino in due occasioni non trova lo specchio della porta e Mc Govern è attento sui tentativi di Shaqiri e Zuber. Il St. Jakob-Park, complice la pioggia, diventa un pantano e la Green and White Army fiuta il clima giusto e moltiplica i propri sforzi. Dopo un diagonale di poco a lato di Rodriguez, sono proprio gli ospiti a prendere in mano l’incontro. Washington colpisce di testa il centro di Ward, mettendo di poco sopra la traversa e Saville indirizza un tiro fin troppo telefonato a Sommer.

Seferovic continua a sprecare a viene rimpiazzato da Embolo che, in soli otto minuti, si dimostra il giocatore elvetico più pericoloso dell’intera partita. Poi, nel primo minuto di recupero, l’immagine di copertina di questa qualificazione svizzera con Rodriguez che, capendo l’uscita a vuoto pericolosa di Sommer, fa due passi indietro e si erge a salvatore della patria spazzando il pallone sulla linea.

Petkovic ce l’ha fatta: dopo Germania, Sudafrica e Brasile, la Svizzera piazza il poker di qualificazioni mondiali. Termina la favola dell’Irlanda del Nord che può solo rimpiangere l’approccio troppo remissivo davanti al proprio pubblico.

La vittoria di rigore potrebbe ingannare quello che il campo ha, invece, detto. Il racconto dell’andata dei play-off tra Irlanda del Nord e Svizzera non si esaurisce, infatti, sul penalty trasformato dal milanista Ricardo Rodriguez al 58′.  Gli ospiti si attendevano un inferno nello stadio Windsor Park di Belfast, ma il divario tra gli elvetici e l’Irlanda del Nord è stato sotto gli occhi di tutti.
Di fatto, considerando le tante occasioni sciupate dalla Svizzera, verrebbe da dire che l’unica sorpresa è che il match sia finito con una sola rete di scarto, tra l’altro, con più di un dubbio se il rigore fosse netto o no. L’arbitro romeno Hategan ha infatti punito l’intervento di Corry Evans che, però, sul tiro al volo di Shaqiri si è girato toccando il pallone forse con la spalla o con il braccio comunque attaccato al resto del corpo.
La Svizzera ha, così, legittimato le diverse occasioni da rete costruite fino a quel momento: nel primo tempo sono Dzemaili e Xhaka a essere i più pericolosi fuori area, mentre Seferovic sfiora un gran gol di testa, ma McGovern è abile a bloccare in due tempi.
Il Windsor Park, gremito e caloroso, ha provato a scuotere i ragazzi di O’Neill, ma non è servito a nulla. In avvio di ripresa, Shaqiri prova il golazo con un tiro a giro che finisce di un nulla sopra la traversa. Poi la rete svizzera con la freddezza di Rodriguez e la Green Army che prova ad affacciarsi dalle parti di Sommer. Ci provano Magennis e Brunt, ma la loro mira è da rivedere.
Finisce, dunque, 1-0 per la Svizzera: l’undici di O’Neill, domenica alle 18 a Basilea, è chiamato a un’autentica impresa. Non sarà facile.

E’ il forte dubbio di questa vigilia importantissima per la storia della Svizzera: Valon Behrami, centrocampista dell’Udinese, figura nella lista dei 24 convocati da Vladimir Petkovic per il fondamentale spareggio contro l’Irlanda del Nord che si disputerà tra il 9 ed il 12 novembre.
Nonostante la lesione del bicipite femorale della coscia sinistra subita a inizio mese nella partita di Serie A contro l’Atalanta, lo svizzero ha deciso di voler esserci a tutti i costi. Quasi sicuro il suo forfait nella sfida d’andata, il ticinese proverà a esserci per lo scontro di ritorno.

Oltre a Behrami, l’ex allenatore della Lazio ha convocato altri tre rossocrociati che militano nel campionato italiano: lo juventino Lichtsteiner, il milanista Rodriguez e l’atalantino Freuler. In rosa anche Dzemaili, da questa stagione in Canada. Questa la lista completa dei 24:

Portieri: Burki, Hitz, Sommer;
Difensori: Akanji, Elvedi, Lacroix, Lang, Lichtsteine, Rodriguez, Schär;
Centrocampisti attaccanti: Behram, Dzemaili, Embolo, Fernandes Edimilson, Fernandes Gelson, Frei, Freuler, Gavranovic, Mehmed, Seferovic, Shaqir, Xhaka, Zakaria, Zuber.

Sul versante nordirlandese, i dubbi della vigilia ruotano attorno ad Aaron Hughes. Il 37enne centrale degli Hearts è stato comunque convocato da Micheal O’Neill, il quale ha allargato a 27 il numero dei giocatori scelti per il plat-off. L’ex difensore del Newcastle ha saltato le sfide contro Germania e Norvegia e non ha partecipato nemmeno all’ultimo turno del campionato scozzese. Ecco qui di seguito la lista completa dei convocati:

Portieri: Carroll, McGovern, Mannus;
Difensori: Hughes, McAuley, J. Evans, Brunt, McLaughlin, Hodson,  McNair, D. Lafferty, McArdle, Flanagan;
Centrocampisti: Davis, McGinn, Norwood, C. Evans, Ferguson, Dallas, Paton, Lund, Saville, Jones;
Attaccanti: K. Lafferty, Magennis, Ward, Washington.

Ricordiamo che l’andata si giocherà il 9 novembre al Windsor Park di Belfast mentre il ritorno è previsto per il 12 novembre a Basilea. Due sfide dall’esito incerto, ma accomunate da un fattore comune: entrambi gli incontri si giocheranno con il tutto esaurito.

 

L’unico a essere ancora in campo oggi come 20 anni fa è sempre lui, Gigi Buffon. L’unico precedente spareggio che l’Italia è stata costretta a disputare per ottenere il “pass di riserva” per andare a un Mondiale è stato 20 anni fa, contro la Russia. E per Gigi, appena 19enne, fu il suo esordio nella Nazionale dei grandi.
E proprio in terra siberiana la Nazionale vuole fare tappa nel prossimo giugno. Ma dopo la pesante sconfitta contro la Spagna che consegna alle Furie Rosse il prima consolidato del girone e vedendo sfumare la possibilità di un accesso diretto, il playoff rimane l’unica soluzione.

Due decenni fa, nella Qualificazione per Francia ’98, l’Italia fu inserita nel Girone 2 assieme a Inghilterra, Polonia, Georgia e Moldavia. I ragazzi di Cesare Maldini disputarono anche un buon torneo: sapevamo che gli inglesi erano i concorrenti diretti per acciuffare il primo posto che significava qualificazione diretta senza passare dagli insidiosi pareggi.
L’Italia chiuse a 18 punti, senza nemmeno una sconfitta, con 5 vittorie e tre pareggi, un solo gol subito e la memorabile vittoria a Wembley contro l’Inghilterra firmata dal guizzo dell’inglese Zola e dalla saracinesca umana Peruzzi. Ma non fu abbastanza: l’Inghilterra passò come prima avendo totalizzato 19 punti. Per gli azzurri fu fatale il pareggio in casa nello scontro diretto contro i Tre Leoni e, forse, ancor più i due 0-0 ottenuti in trasferta in Georgia e Polonia.

Archiviate, dunque, le speranze di qualificazione diretta, il sorteggio consegnò i russi all’Italia. All’andata, il 29 ottobre, a Mosca, gli azzurri si ritrovarono un campo innevato e ai limiti della praticabilità. C’era da portare a casa la pelle limitando i danni e provare a uscire sani e salvi dalla zuffa fangosa moscovita.
Buffon, alla mezz’ora, prese il posto di Pagliuca, Vieri al 49’ da buon ariete trafisse il portiere di casa, ma appena quattro minuti più tardi, una sfortunata autorete di Cannavaro rimise tutto in discussione. Risultato finale 1-1 e qualificazione che passa per Napoli, il 15 novembre. Fu Casiraghi, al 53’, spinto dall’euforia straripante del San Paolo a regalare la vittoria e il Mondiale all’Italia.

Vent’anni dopo, cosa ci aspetta?

Agli spareggi partecipano le otto migliori seconde dei nove gironi di qualificazioni. La peggior seconda, dunque, sarà esclusa. Al momento le Nazionali sarebbero: Portogallo, Svezia, una tra Ucraina e Croazia, Slovacchia, Irlanda del Nord, Irlanda e Grecia. L’Italia, grazie al coefficiente ranking verrà valutata come testa di serie e quindi eviterà le insidie e lo spauracchio che ha il volto di Cristiano Ronaldo (eviterebbe anche la Croazia o l’Ucraina).

I playoff da dentro o fuori verso Russia 2018 si giocheranno il 9/10 novembre per la partita di andata e il 13/14 novembre per il match di ritorno.