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Figlio di una terra complessa, frammentata e ancora oggi solo parzialmente riconosciuta. Përparim Hetemaj calpesta i campi da calcio italiani da diversi anni prima a Brescia e poi con la maglia del Chievo Verona, con cui gioca dal 2011-2012.
Hetemaj è nato a Skënderaj, città del Kosovo, quasi 31 anni fa, ma all’età di sei anni, assieme ai suoi genitori albanesi-kosovari e suo fratello Mehmet, anch’egli giocatore ma un anno più grande, si è rifugiato in Finlandia. Era il 1992. Un percorso che molti kosovari o albanesi hanno fatto durante quegli anni segnati dalle guerre jugoslave.
Troppa insicurezza, troppa paura, così iniziò la diaspora nei paesi scandinavi, in Svizzera, in Italia e in altri paesi europei. L’anno successivo, nel 1993, entrò nelle giovanili dell’HJK di Helsinki, club prestigioso che lo dirottò prima nel Klubi-04, squadra di riserve della stessa società, prima di fare il debutto in prima squadra nel 2005. L’anno prima, invece, Përparim ottenne la cittadinanza finlandese che gli consentì di essere convocato nell’Under-21 del paese scandinavo.

Ha fatto, poi, il suo esordio in Nazionale maggiore il 4 febbraio 2009 nella rotonda vittoria per 5-1 contro il Giappone, ma bisogna aspettare due anni per vederlo convocato con una certa regolarità. Oggi, fa parte regolarmente del team finlandese, ma la terra e gli affetti che l’hanno visto nascere e muovere i suoi primi passi rimangono in un posto segreto del cuore. E nel Gruppo I di Qualificazione ai prossimi Mondiali in Russia, oltre a Turchia, Ucraina, Croazia e Islanda, la Finlandia è stata inserita proprio assieme al Kosovo.
Entrambe ormai lontane dal gruppo, dopo sei giornate hanno un solo punto, in virtù del pareggio 1-1 nel match del 5 settembre 2016.

Per una scelta di cuore e di rispetto, Hetemaj quella volta non c’era. E non ci sarà nemmeno nella prossima sfida di settembre: il selezionatore della Finlandia, Markku Kanerva, ha deciso di esentare Hetemaj come un anno fa aveva fatto Hans Backe, il suo predecessore. Per Përparim, il Kosovo non potrà mai essere una squadra da sfidare. Un’anno fa, infatti, disse:

Scusate, ma contro la mia gente non gioco

Il Kosovo ha visto partire tanti figli, in molti si sono staccati dal cordone ombelicale per non tornare più. Ma Hetemaj porta le sue origini con sè…

È stato uno dei talenti delle giovanili della Juventus, con la quale ha vinto anche un campionato con gli Allievi e una Supercoppa Italiana Primavera. Da qualche settimana si è trasferito in Polonia per vestire la maglia del Legia Varsavia con cui si sta giocando la qualificazione per la prossima Champions League.

Stiamo parlando di Cristian Pasquato, attaccante tecnico (all’evenienza trequartista) classe ‘89, che, dopo diversi anni in giro per alcune squadre italiane e l’ultima stagione in Russia nello Krylya Sovetov Samara, ha deciso di trasferirsi in una delle squadre più blasonate e trionfanti della storia del calcio polacco.

Numero 10 dotato di piedi molto buoni e specialista anche dei calci di punizione, Pasquato ha intenzione di lasciare il segno a Varsavia e il video di presentazione già significa molto. Il primo obiettivo stagionale da raggiungere è sicuramente il girone della Coppa dei Campioni. Dopo aver eliminato in maniera netta il Mariehamn (squadra finlandese) ora deve rincorrere la squadra kazaka dell’Astana che, nella gara d’andata, è passata per 3-1. Nell’occasione l’italiano Pasquato è entrato nella ripresa per dare una scossa aiutando i compagni a segnare la rete per accorciare le distanze. Tuttavia il ritorno in casa, seppur con due gol di svantaggio, potrà essere determinante per il passaggio del turno.

La decisione di lasciare l’Italia per volare in Polonia è stata una scelta presa abbastanza facilmente da Cristian Pasquato, data anche l’esperienza già in Russian Premier League.
A Torino è rientrato da esubero e, non appena si è presentata un’offerta importante ha deciso prima di valutarla per poi trasferirsi definitivamente.

Decisione affrettata l’ha presa qualche anno fa quando era un giovane promessa della Juventus. La Vecchia Signora era allenata da Antonio Conte il quale aveva fatto avvicinare il baby talento alla prima squadra. Pasquato era riuscito ad entrare nelle gerarchie del mister fino a quando la società non acquistò altri 3 giocatori d’attacco e il giovane Pasquato, in fretta e furia, decise di chiedere il trasferimento altrove per cercare una maglia da titolare. Il trasferimento a Lecce prima e a Torino, sponda granata, non sortirono risultati che sperava.

Dopodiché diversi giri in molte piazze calcistiche italiane di Serie A e B: Udinese, Bologna, Padova, Livorno e Pescara. Stagioni anche abbastanza positive per il numero 10 Pasquato che però non riesce a trovare una concretezza nei progetti del squadra che lo acquistano.

Da queste esperienze, scatta l’idea di provare un’avventura estera. Il Krylya Sovetov Samara decide di tesserarlo in prestito dalla Juventus dopo una buona stagione. Venticinque presenze con i russi e 5 reti all’attivo.

Tuttavia a fine stagione il ritorno a Torino e ora la nuova avventura in Polonia con il sogno di poter giocare la Champions League.

Dario Sette

Ultima seduta di allenamento nel pomeriggio a Coverciano per la Nazionale Femminile, che domani volerà in Olanda e lunedì (ore 18) farà il suo esordio nel Campionato Europeo affrontando la Russia allo ‘Sparta Stadium’ di Rotterdam.

Venerdì 21 (ore 20.45) le Azzurre se la vedranno con la Germania allo stadio ‘Willem II’ di Tilburg, mentre martedì 25 luglio (ore 20.45) allo stadio ‘Vijverberg’ di Doetinchem è in programma il terzo e ultimo match del girone con la Svezia. Tutte le gare delle Nazionale saranno trasmesse in diretta sui canali Eurosport e su Nuvola 61 (canale 61 del digitale terrestre) e in differita su Rai Sport+HD.

 

Si conclude così il lungo cammino di avvicinamento all’Europeo, quattro settimane di intenso lavoro atletico per presentarsi nelle migliori condizioni possibili all’appuntamento più importante degli ultimi anni:

il ct cabrini

“È stato un mese duro – conferma il Commissario Tecnico Antonio Cabrini – al termine di una stagione impegnativa soprattutto per le ragazze che hanno disputato la finale di Coppa Italia e che ci hanno raggiunto in ritiro dopo essersi riposate soltanto dieci giorni. Il gruppo si è allenato sempre con la massima attenzione, dimostrando di avere una costante voglia di crescere e il lavoro non ha risentito nemmeno delle alte temperature di Coverciano. Un mese è un periodo di tempo lungo, che permette di agire su tutti gli aspetti che fanno parte dell’interpretazione del calcio e, oltre al lavoro atletico, abbiamo potuto approfondire anche le tematiche tattiche”.

L’avventura della Nazionale Femminile partirà lunedì da Rotterdam, in un match già decisivo per il passaggio del turno:

“Con la Russia – ricorda Cabrini – abbiamo giocato sette mesi fa a Manaus, in Brasile: allora vincemmo 3-0, ma è fondamentale non soffermarci su quel risultato. Non dobbiamo pensare che sia facile. Il girone è davvero impegnativo e ce la andremo a giocare anche con le due finaliste degli ultimi Giochi Olimpici, Germania e Svezia. In un raggruppamento a quattro squadre, dove ai quarti di finale accedono le prime due, ogni partita sarà decisiva”.

A pochi giorni dall’esordio nel Campionato Europeo, la Nazionale Femminile ha posato oggi a Coverciano per gli scatti ufficiali con la tenuta da gioco PUMA e con la divisa formale ‘Ermanno Scervino’.

La collaborazione di Ermanno Scervino con la FIGC in qualità di luxury partner si arricchisce così di un nuovo importante capitolo. È infatti la prima volta in assoluto che un partner, oltre alla Nazionale maggiore e all’Under 21, veste anche la Nazionale Femminile.

Le Azzurre partiranno sabato alla volta dell’Olanda e lunedì 17 luglio (ore 18) faranno il loro esordio ufficiale nel torneo contro la Russia allo ‘Sparta Stadium’ di Rotterdam. Venerdì 21 (ore 20.45) l’Italia affronterà la Germania allo stadio ‘Willem II’ di Tilburg, mentre martedì 25 luglio (ore 20.45) allo stadio ‘Vijverberg’ di Doetinchem è in programma il match con la Svezia.

Tutte le gare delle Nazionale saranno trasmesse in diretta sui canali Eurosport e su Nuvola 61 (canale 61 del digitale terrestre) e in differita su Rai Sport+HD.

Il calendario del Gruppo B del Campionato Europeo UEFA

Lunedì 17 luglio
ITALIA-Russia (ore 18 – Sparta Stadium, Rotterdam, diretta su Eurosport e Nuvola 61)
Germania-Svezia (ore 20.45 – Rat Verlegh, Breda)

Venerdì 21 luglio
Svezia-Russia (ore 18 – De Adelaarshorst, Deventer)
Germania-ITALIA (ore 20.45 – Stadio Willem II, Tilburg, diretta su Eurosport e Nuvola 61)

Martedì 25 luglio
Svezia-ITALIA (ore 20.45 – Stadio Vijverberg, Doetinchem, diretta su Eurosport e Nuvola 61)
Russia-Germania (ore 20.45 – Galgenwaard, Utrecht)

I campioni del mondo portano a casa anche la Confederations Cup. Va alla Germania l’edizione del 2017 del torneo che precede i Mondiali.

Per il Cile il rammarico di non aver concretizzato e il limite di aver reagito solo con il cuore e non con la lucidità che serviva.

Vincono ancora i “panzer”, non quelli che tre anni fa trionfarono in Brasile, quelli di oggi, magari non ancora stelle affermate, ma già sulla strada giusta, quella dei vincenti. Un cammino che la Roja conosce bene come dimostrano le ultime due Coppe America vinte, ma se il “Nino Maravilla”, al secolo Alexis Sanchez, è ingabbiato, allora per il Cile è tutto più complicato. Finisce 1-0, decide il gol di Stindl, ma in realtà è l’errore di Marcelo Diaz a risultare determinante.

Affacciato sul Mar Nero, per la prima volta si è disputato il Gran Premio di Orlyonok, in Russia, decima tappa del mondiale di motocross. A spuntarla dal fango è stato Clement Desalle che bissa il successo di due settimane fa in Francia.

Un forte acquazzone ha rovinato i pronostici per le manche di domenica, con la pista al limite delle possibilità e con il fango a renderla quasi impraticabile. In Gara1, Antonio Cairoli, che nel sabato in qualifica aveva concluso terzo registrando però il giro più veloce, è riuscito a partire al comando, ma dopo alcuni giri ha ceduto la posizione al compagno di squadra Herlings.

In Gara2, il pantano ha complicato i piani di tutti i piloti, ma è ancora il belga a tirar fuori il coniglio dal cilindro chiudendo in prima posizione, anche con un pizzico di fortuna: Romaina Febvre che era in testa a due giri dal termine, è caduto in un tentativo di doppiaggio. Tony Cairoli, invece, a causa di una partenza non buona ha chiuso in nona posizione, limitando i danni.

Nel complesso, quinta piazza per lui, e solo tre punti persi in classifica generale: l’italiano, infatti, è ancora al vertice con 381 punti, dietro di lui Clement Desalle a 334 punti, si è issato in seconda posizione, mentre il terzo è Gautier Paulin con 333 punti. Ecco le parole del siciliano:

Tutto sommato è stato un buon fine settimana, mi ero preparato per affrontare una pista del genere, anche in queste condizioni ma la sfortuna ci ha messo del suo. In condizioni normali, era andato tutto bene, ma questa mattina ero un po’ preoccupato per la pioggia che cadeva abbondante, perché col fango fatico sempre un po’. Non sono completamente a mio agio quando devo mettere a terra la gamba sinistra, a causa dell’infortunio subito qualche anno fa al ginocchio e quando la moto diventa pesante è ancora peggio, così devo fare attenzione a non forzare

Adesso è tempo di fare rientro in Italia dove tra due settimane si disputerà il Fiat Professional fullback MXGP of Lombardia nella pista di Ottobiano, in provincia di Pavia.

Foto di Michele Torresan  

Con i suoi sei gol e dieci assist Kerem Demirbay è stato tra i trascinatori che hanno portato il sorprendente Hoffenheim, in Bundesliga, a giocarsi l’accesso alla prossima Champions League. Il fantasista numero 13, però, si trova ora al centro di un intricato e spinoso caso diplomatico che coinvolge le Federazioni calcistiche di Turchia e Germania.

Nella giornata di mercoledì 17 maggio, il commissario tecnico della Nazionale campione del mondo, Joachim Löw , ha diramato le convocazioni per la prossima Confederations Cup che si giocherà in Russia a partire dal 17 giugno; una formazione “sperimentale”, nella quale non figurano Neuer, Hummels, Khedira o Muller, ma, per esempio, proprio Demirbay, al suo debutto nella Nazionale maggiore tedesca.

Dov’è l’intoppo? Semplicemente il ragazzo 23enne avrebbe ammesso, inizialmente, di preferire la Nazionale turca. E a conferma, c’è un documento, datato solo 15 maggio, scritto e firmato dallo stesso Kerem.
Nelle lettera inviata alla Fifa, infatti, si legge:

Ho già giocato con la Nazionale tedesca, ma a partire da adesso, vorrei giocare con la Nazionale turca. La mia famiglia viene dalla Turchia e io mi sento turco. E’ molto importante per me giocare per la mia Nazione…Capisco l’impatto di questo cambiamento e sono consapevole che questo cambiamento sarà definitivo

 

Sembra, dunque, che la decisione di Demirbay sia maturata solo nell’arco delle ultime 48 ore, lasciando sbigottito lo stesso Fatih Terim, ct turco, che era pronto a convocarlo per il match del prossimo 11 giugno contro il Kosovo. Lo stesso Terim aveva parlato con il consulente familiare confermando quanto scritto nella lettera, poi il cambio repentino di decisione che ha spiazzato tutti.
Demirbay ha dichiarato di aver firmato la lettera con noncuranza, senza controllare scrupolosamente cosa era riportato. La sua intenzione era semplicemente capire se ci fosse stata la possibilità di giocare per la Turchia, ma senza decisione vincolante.

Così, mentre in Turchia lo scandalo è si propagato, Demirbay ha smontato il caso, ammettendo di aver fatto un passo indietro:

Ho cambiato decisione all’ultimo momento. Ho preferito la Germania alla Turchia. Per me è un grande onore: quando è arrivata la chiamata del ct Löw non ci credevo

Demirbay è nato a Herten, paese della Renania Settentrionale-Vestfalia, il tre giugno 1993 e ha la doppia cittadinanza turca-tedesca. Dal settembre 2011 al marzo 2013 ha giocato dodici partite di prova nelle giovanili della Turchia, destando ottima impressione, ma sprovvisto al tempo di passaporto turco, non ha giocato nessuna partita ufficiale.
E’ stato, invece, convocato da Horst Hrubesch, ct della Germania, per gli Europei Under 21 in Repubblica Ceca, dove però non è mai stato utilizzato nelle quattro partite del torneo.

Giovanni Sgobba

I Mondiali Hockey azzurri si sono aperti con due sconfitte. Se per quella contro la Slovacchia si può parlare quasi di impresa sfiorata, ieri contro la Russia gli azzurri hanno retto solamente un tempo.

La “Red Machine” passa in doppia cifra (10-1) contro una Nazionale che regge bene per metà partita prima di cadere sotto i colpi incessanti degli avversari. Per l’Italia in goal Tommaso Traversa a coronamento del miglior momento azzurro ad inizio secondo periodo. Decisivo per gli avversari, il geometrico powerplay russo (6 su 6) e la grande prova dei talenti della NHL: 4 punti di Artemi Panarin (2 goal e 2 assist/Chicago Blackhawks), 4 punti di Vadislav Namestikov (2 goal e 2 assist/Tampa Bay Lightning) e 4 punti di Nikita Kucherov (1 goal e 3 assist/Tampa Bay Lightning). Non è la peggior sconfitta dell’Italia. Nel 1983 l’Urss sì’impose 11-1 a Dortmund. Questa è la decima sconfitta nei confronti diretti contro Russia/Urss in Top Division su 11 incontri.

Ora si avvicina una delle sfide campali per la permanenza dell’Italia nell’Elite Mondiale: martedì su FOX SPORTS, la sfida contro la Lettonia dalle ore 16:15.

Armin Helfer, difensore azzurro:

I russi non smettono mai di giocare. Abbiamo retto per metà gara e da li dobbiamo ripartire. Dobbiamo girare subito pagina e concentrarci su quanto ci aspetta contro la Lettonia. C’è un po’ d’arrabbiatura per il pesante passivo ma questo serve di lezione ed esperienza. Abbiamo preso un po’ di penalità anche in attacco che dovevano essere evitate. Però la squadra deve guardare avanti. Peccato per come è finita anche con la Slovacchia. Ma tutti noi abbiamo giocato tornei e mondiali e sappiamo che in competizioni del genere ci sono momenti più o meno difficili e bisogna saper reagire. Ma sono fiducioso per il proseguo del torneo.”

 

Italia – Russia 1-10 (0:2/1:3/0:5)

Marcatori: 09:35 (0:1) Sergei Andronov (Alexander Barabanov/Vadislav Gavrikov); 18:59 (0:2) Yevgeni Dadonov in sup.num. (Artemi Panarin/Vadim Shipachyov); 23:40 (1:2) Tommaso Traversa (Anton Bernard/Armin Helfer); 24:51 (1:3) Nikita Kucherov in sup.num. (Vladislav Namestnikov/Nikita Gusev); 35:04 (1:4) Vladislav Namestnikov (Nikita Kucherov); 36:21 (1:5) Artemi Panarin in sup.num. (Sergei Mozyakin/Vadim Shipachyov); 43:39 (1-6) Sergei Plotnikov (Nikita Kucherov/Vladislav Namestnikov); 45:29 (1-7) Sergei Mozyakin in sup.num. (Vadim Shipachyov/Artemi Panarin); 45:48 (1-8) Vladislav Namestnikov (Nikita Kucherov/Nikita Gusev); 50:21 (1-9) Artemi Panarin in sup.num. (Sergei Mozyakin/Vadim Shipachyov); 58:54 (1-10) Sergei Andronov (Alexander Barabanov/Ivan Provorov);

Formazione Italia: Frederic Cloutier 60:00 (Andreas Bernard); Armin Hofer – Armin Helfer (A); Thomas Larkin – Luca Zanatta; Alexander Egger – Stefano Marchetti; Enrico Miglioranzi – Daniel Glira; Marco Insam – Anton Bernard (C) – Tommaso Traversa; Giulio Scandella – Giovanni Morini – Luca Frigo; Diego Kostner (A) – Raphael Andergassen – Simon Kostner; Markus Gander –  Tommaso Goi – Daniel Frank; Alleantore: Stefan Mair;

Formazione Russia: Andrei Vasilevskiy 40:00/ Ilya Sorokin 20:00; Bogdan Kiselevich – Vladislav Gavrikov; Viktor Antipin – Anton Belov; Ivan Provorov – Andrei Mironov; Artyom Zub; Ivan Telegin – Sergei Andronov – Alexander Barabanov; Artemiy Panarin – Vadim Shipachyov – Evgeny Dadonov; Nikita Gusev – Vladislav Namestnikov – Nikita Kucherov; Sergei Mozyakin – Vladimir Tkachyov – Sergei Plotnikov; Allenatore: Oleg Znarok.

In Italia è ricordato come il collaboratore tecnico di Antonio Conte; colui che, negli anni di rinascita bianconera, ha dato il contributo alla vittoria dei primi tre scudetti accanto all’allenatore salentino.
A qualche anno di distanza però, Massimo Carrera è diventato finalmente il vero protagonista indiscusso del successo in un campionato di calcio, e lo ha fatto in Russia.

Il 53enne tecnico milanese è riuscito a trionfare con lo Spartak Mosca, ottenendo la decima Prem’er-Liga russa della storia del club moscovita dopo 16 lunghi anni d’attesa. Infatti, il titolo di campione  mancava in casa biancorossa dal lontano 2001, dopo che nelle prime dieci stagioni gli Spartachi erano riusciti a trionfare addirittura nove volte.
Il successo, per l’ex campione della Juventus, arriva anche grazie alla sconfitta dello Zenit San Pietroburgo per 1-0 contro il Terek.
Una stagione calcistica dominata sin dall’inizio. In effetti la squadra, a suon di vittorie, è riuscita a domare club molto più prestigiosi e blasonati come lo Zenit di mister Lucescu, e i rivali cittadini del Cska Mosca. Il tutto è stato appunto possibile grazie alla guida di Massimo Carrera che, dopo gli anni accanto ad Antonio Conte, è riuscito a mettere in pratica gli insegnamenti tanto da poi essere vincente anche da solo.

L’avventura in Russia inizia a rilento perché il tecnico lombardo entra nello staff del team in qualità di allenatore in seconda. Dopo la prima giornata di campionato però, prende provvisoriamente il posto del dimissionario Dmitrij Alenicev. Dopo la più che positiva partenza, il presidente del club moscovita, Leonid Fedun, lo ha confermato sulla panchina e lui ha ricambiato la fiducia con uno storico trionfo, ottenuto addirittura con tre giornate d’anticipo.

“Abbiamo pianto per l’emozione. Io e mia moglie Pinny. Al fischio finale ho provato un’emozione fortissima. Un risultato molto bello e importante per tutta la nostra famiglia e per la mia carriera. Sono felice per i giocatori, per i nostri tifosi e per il presidente. È la vittoria di tutti”.

A contribuire nella vittoria c’è anche un altro po’ di Italia. In effetti, all’interno della rosa biancorossa, c’è anche un altro italiano doc, Salvatore Bocchetti. Il difensore ex Genoa e Milan è oramai russo d’adozione poiché ha vestito anche la maglia del Rubin Kazan. Nel club, inoltre, militano anche altre conoscenze della Serie A come i brasiliani Luiz Adriano (ex Milan), Fernando (ex Sampdoria) e Mauricio (ex Lazio).

Un trionfo italiano in Russia quello di Massimo Carrera che si va ad aggiungere ai due campionati vinti da Luciano Spalletti nel 2010 e nel 2012 alla guida dello Zenit.
I complimenti per la vittoria del Russian Premier League sono arrivati anche dal club bianconero attraverso i social.

Per l’allenatore italiano ora non resta che chiudere al meglio il campionato per poi godersi le meritate vacanze in vista della prossima stagione che vedrà il club moscovita protagonista non solo in Russia ma anche in Europa in Champions League; e magari il destino potrà fare scontrare il tecnico lombardo con il suo mentore Antonio Conte, ora alla guida degli inglese del Chelsea.

Dario Sette

L’incantesimo sulla pista di Sochi è infranto. Con la doppietta rossa nelle qualifiche, la prima fila è tutta Ferrari con Vettel che ha conquistato la pole position e Raikkonen appena dietro di lui.
La seppur breve e acerba storia del circuito che dal 2014 figura tra i tracciati di Formula 1 è stata riscritta.

Nelle tre edizioni precedenti, infatti, il Gp di Russia ha avuto una sola scuderia al comando: 159 giri su 159 con i testa la Mercedes. E’ una curiosità unica, se vogliamo, nel panorama delle monoposto.
Dal 2014 al 2016 Hamilton è stato il leader per 100 giri, Rosberg per 59. Solo loro hanno avuto il piacere di trovarsi la strada spianata senza dover provare a realizzare sorpassi e contromosse.

Un record olimpico verrebbe da dire, anche perché il circuito, lungo 5,9 km (il quarto per lunghezza in questa edizione di Formula 1), è sorto proprio attorno al villaggio olimpico che ha ospitato gli atleti partecipanti ai Giochi olimpici invernali 2014, lungo la costa del Mar Nero.

La doppietta Ferrari ha, così, interrotto l’egemonia Mercedes in Russia, dove le Frecce d’Argento hanno sempre dominato in prova e in gara. Un record nel record se pensiamo che l’ultima volta che abbiamo visto una prima fila tutta rossa era il 2008 sul circuito di Magny-Cours, quando Raikkonen si piazzò davanti a Massa.