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A pochi giorni dalla partita di andata che la Grecia si prepara ad affrontare contro la Croazia, arriva inaspettata la squalifica di Kōnstantinos Manolas, detto Kostas. La Fifa ha ritenuto sospetto un episodio avvenuto nel match della nazionale greca contro Cipro e ha pensato di “punire” più severamente il giocatore della Roma.

Durante la partita, infatti, Manolas pare si sia procurato volontariamente un cartellino giallo che lo ha messo a riposo nella partita successiva, che si giocava con Gibilterra, per tornare carico nel match di play-off del 9 novembre contro la potenza croata.

Ma il suo tentativo non è andato a buon fine perché il suo trucchetto non è passato inosservato, soprattutto dinanzi all’occhio attento della Fifa che ha disposto un ulteriore giorno di riposo per il giocatore.

Manolas, quindi, dovrà attendere la partita di ritorno che sarà giocata il 12 novembre per scendere in campo, nonostante fosse pronto anche fisicamente. Infatti, aveva appena recuperato dopo la lesione muscolare che l’ha costretto ad abbandonare la partita Roma-Napoli lo scorso ottobre.

Riprende, quindi, a essere presente per la sua squadra, la Roma, già da domenica, ma per le qualificazioni ai mondiali bisogna aspettare un altro po’ di giorni.

Certo il giocatore non avrebbe mai pensato che per un episodio successo al 90esimo minuto di una partita già vinta (la Grecia ha battuto Cipro per 2-1) ora avrebbe dovuto passare queste conseguenze, ma la prossima volta prima di decidere di fare un altro fallo “volontario” siamo sicuri che ci penserà molto meglio.

Manolas, dunque, guarderà la partita dalla panchina e farà il tifo per la sua squadra che si gioca la prima delle due partite di spareggio che decideranno le sorti della nazionale che parteciperà ai Mondiali di Russia 2018.

Stamani, presso l’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei Mondiali di scherma paralimpica Roma2017. Presente una delegazione della nazionale italiana di scherma paralimpica, con gli atleti Beatrice “Bebe” Vio, Alessio Sarri, Alberto Pellegrini e William Russo. Con loro il coach della sciabola Marco Ciarli.

Proprio Bebe Vio ha preso la parola non nascondendo il proprio entusiasmo: “Non vediamo l’ora di giocarci le nostre carte: sono carica a pallettoni, più pronta rispetto alle Olimpiadi e mi sento più matura”. 

Alla conferenza stampa era presente anche il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, i vertici di Aeroporti di Roma, i rappresentanti del Comitato Organizzatore ed il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso.

Le gare si terranno da martedì 7 a domenica 12 novembre prima nelle sale dell’Hilton Rome Airport Hotel di Roma Fiumicino e che vedrà la presenza di oltre 200 atleti in rappresentanza di 32 Paesi, poi a Fiumicino (fasi finali).

mondiali di scherma paralimpica

Giorgio Scarso

“Qualche anno fa i campionati paralimpici di scherma si tenevano negli scantinati, oggi per assistervi bisogna prenotarsi. Credo sia un bel salto di qualita’ e cultura grazie anche all’impegno dei nostri ragazzi”.

Queste le parole del presidente della Federazione italiana scherma Giorgio Scarso a margine della conferenza stampa di presentazione dei Campionati mondiali di scherma paralimpica di Roma 2017, questa mattina nell’area di imbarco internazionale E dell’aeroporto di Fiumicino.

“E’ una bella occasione per dimostrare al mondo le capacita’ organizzative della scherma italiana anche in campo paralimpico – ha sottolineato il numero uno della Fis all’Italpress – Abbiamo fatto una scommessa, ci sono tutte le condizioni per immaginare un bell’evento: il numero di partecipanti e’ di altissimo livello, la location assolutamente di prestigio. Ma la cosa piu’ importante e bella e’ che stiamo avendo una richiesta enorme di biglietti: questo testimonia l’entusiasmo e l’interesse che suscitano questi campionati”.

Los Angeles ospiterà le Olimpiadi del 2028 mentre Parigi quelle del 2024. La città statunitense ha raggiunto un accordo con gli organizzatori olimpici che “spiana la strada” all’accogliere i Giochi. Lo scrive il “Los Angeles Times”, citando una fonte anonima vicina al negoziato.

L’accordo oltre ad aprire la strada per i Giochi del 2024 a Parigi, consentirà a Los Angeles di ospitare le Olimpiadi per la terza volta, dopo il 1984 e il 1932, così come per la città francese, che ha organizzato quelli del 1900 e del 1924. Si attende l’annuncio ufficiale del Comitato olimpico internazionale.

olimpiadi

Intanto oggi il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha detto ai microfoni di Rete Sport che la candidatura di Roma 2024 resta una ferita aperta.

“Sono sempre stato chiaro su questa vicenda – ha detto ai microfoni di Rete Sport – Ho cercato disperatamente di farmi ascoltare esprimere una visione dettagliata. Chiesi di non dire subito di no, ma di verificare e di guardare il dossier. Oggi ti ritrovi a combattere su temi ordinari e al tempo stesso non hai una prospettiva e mezzi finanziari che il CIO per la prima volta avrebbe concesso. Oggi, anche le persone che erano contrarie fanno ammenda sulla scelta suicida per la città di Roma”

Nella Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono stati presentati i Mondiali di Scherma Paralimpica Roma2017 che si svolgeranno nella capitale dal 6 al 12 novembre.

Con il Ministro per lo Sport, Luca Lotti, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò ed il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso, c’erano anche atleti della Nazionale azzurra, da  Beatrice “Bebe” Vio ad Alessio Sarri.

Ai mondiali di Scherma Paralimpica Roma2017 parteciperanno oltre 300 atleti provenienti da più di 40 Paesi.

Tra le azzurre in prima linea Bebe Vio:

“Per noi è importantissimo, credevo molto nelle Paralimpiadi di Roma 2024 ci siamo rimasti malissimo. Era anche la tesina della mia maturità, ci tenevo veramente tanto.

Tutti crediamo tanto nello sport, sappiamo quanto possa fare bene e sappiamo quanto un atleta paralimpico possa essere d’esempio per altri. È quindi importantissimo, sono felicissima, noi faremo tutto il possibile per fare bella figura”.

I Campionati del Mondo di scherma paralimpica, che si svolgeranno a Roma dal 6 al 12 novembre,vedranno il coinvolgimento di oltre 300 atleti provenienti da più di 40 Paesi: tra questi anche gli atleti della Nazionale azzurra, reduci dai successi iridati di Eger2015 e dai Giochi Paralimpici Rio2016.

E della Coppa del Mondo di Varsavia, appena terminata e fruttata al contingente azzurro ben 6 medaglie. Saliti sul podio, per il primo posto, Bebe Vio nel fioretto B, che ha battuto ancora una volta in finale la cinese Zhou, replica della finale paralimpica a Rio 2016, per il secondo posto Marco Cima nel fioretto B, per il bronzo Edoardo Giordan ben due volte: nella sciabola  e nella spada A, come William Russo nella spada C e il trio della sciabola femminile (Trigilia, Mogos e Pasquino).

Ora è ufficiale, la Formula E accenderà i motori a Roma. Il 14 aprile 2018 prenderà il via nelle strade della Capitale il primo Gran Premio dei bolidi elettrici su un circuito cittadino disegnato nel quartiere EUR.

Sarà la settima prova del Mondiale di Formula E 17-18. Lo ha stabilito oggi la Fia approvando il calendario del campionato.

“È un grande sogno che, finalmente, diventa realtà”, ha commentato Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’ACI e membro Consiglio Mondiale dello Sport, del Senato e dell’Euroboard FIA. “Un sogno – racconta il presidente dell’Aci – iniziato quattro anni fa, che proietta Roma nel ristretto gruppo delle grandi capitali mondiali che ospitano – all’interno dei loro magnifici centri cittadini – gran premi di Formula Elettrica. Parliamo di città come New York, Parigi, Londra, Berlino, Pechino, Santiago del Cile e Città del Messico. Si tratta – ha sottolineato Sticchi Damiani – di un segnale importante per educare anche il mondo del motorsport alla cultura del rispetto dell’ambiente”

«Mi mancherai», poi la firma. Totti, 10. L’ultimo dieci di un’era calcistica al tramonto. L’ha scritto con un pennarello blu su un pallone da calciare in curva Sud. Un pallone dalle sfumature arancioni e viola, ipermoderno, stiloso, impensabile se immaginiamo il pallone di cuoio tutto bianco scaraventato in rete di sinistro, contro il Foggia, il 4 settembre 1994. Allo stadio Olimpico, fu il primo gol di Francesco Totti con la Roma.
Aveva esordito l’anno prima, nel 1993, e domenica 28 maggio ha concluso la vita sul rettangolo verde. Dopo un quarto di secolo con un’unica maglia.

Toccanti, profondi ed eterni sono stati gli istanti che hanno preceduto il lancio di Totti, sotto la sua curva, della palla da lui firmata: la guardava con occhi lucidi e teneri, l’ultimo tiro nel suo stadio, rivolto a chi tanto l’ha amato, incondizionatamente.
Sono passati allenatori, presidenti, tanti calciatori e tanta fantasia, la Roma ha traversato stagioni negative, altre pessime, altre trionfanti. Tante variabili e una sola certezza: «Entra Totti e ci cambia la partita, ci fa tornare il sorriso».

Quel pallone Totti l’ha calciato senza guardare, stracolmo di sentimenti.
Tra mille anime che all’unisono hanno alzato le braccia la cielo per ricevere il dono, Thomas Lintozzi è stato il più fortunato. E da oggi anche il più invidiato. L’ha afferrato, tenuto stretto con la forza, mentre attorno si creava la tipica ressa. Lui, tifoso giallorosso di curva di 26 anni, ha il compito di conversare quello che diventerà un cimelio storico a tutti gli effetti:

Non lo lascio neanche per dormi’ e non me ne separerò mai, neanche per tutte le offerte che mi stanno arrivando

E’ il commento riportato dalla Gazzetta dello Sport. E’ tra le sue braccia, lo coccola, non se ne separa come Linus con la sua copertina. Arrivano offerte, si sparano prezzi assurdi, ma niente, lui non ci pensa minimamente:

Per me è sacro. Sono un ragazzo di curva, innamorato della Roma e quindi di Totti, sono passato dalle lacrime del giro di campo alla gioia di stringere forte questo pallone. L’ho amato da quando andavo all’asilo, per me il calcio è stato lui, lo ringrazierò tutta la vita per quello che ha dato alla gente e, soprattutto, in questo caso a me

Anche questa è eterna fedeltà come quella dimostrata per oltre 25 anni dal capitano Totti. La stessa che il popolo romanista riserverà nei secoli dei secoli all’ultima bandiera del calcio.

E’ stata presentata la 74esima edizione degli Internnazionali BNL d’Italia in programma dal 10 al 21 maggio al Parco del Foro Italico di Roma.

Dal 2011 il torneo si gioca con la formula “combined event”: le gare del tabellone femminile si alternano a quelle del maschile. Nella stessa giornata, dunque, come nei quattro tornei del Grande Slam, sarà possibile ammirare Nadal, Djokovic, Murray, Wawrinka, Raonic e gli altri top player, applaudire le protagoniste del circuito femminile con il grande ritorno di Maria Sharapova cui è stata concessa una wild card e che ha trionfato in tre edizioni: 2011, 2012 e 2015.

Gli appassionati potranno inoltre sostenere gli azzurri e le azzurre, da Fabio Fognini ad Andreas Seppi e Simone Bolelli, da Roberta Vinci a Sara Errani e Francesca Schiavone. Un appuntamento ormai a pieno titolo tra i più prestigiosi del calendario mondiale: non è azzardato definirlo il “quinto” Slam della stagione. Le prime gare sono previste già sabato 6 maggio con le pre-qualificazioni; sabato 13 e domenica 14 le qualificazioni e anche 8 incontri del main draw maschile, domenica 21 maggio le finali. Fino al giorno 9 maggio compreso, l’ingresso al Parco del Foro Italico è gratuito.

Gli incontri dei tabelloni principali saranno suddivisi in due sessioni, una mattutina e una serale. L’inizio alle ore 11.00 sulla Next Gen Arena (l’ex Grand Stand), sullo Stadio Nicola Pietrangeli e sui campi secondari, alle 12.00 sul Campo Centrale. Sempre sul Centrale, inaugurato nel 2010 e giudicato da tennisti e addetti ai lavori come lo stadio con la miglior visibilità al mondo, è prevista una sessione serale con inizio alle ore 19.30: in campo un incontro maschile e uno femminile. Sulla Next Gen Arena il programma proporrà, invece, una “long session” (cinque match al giorno a partire dalle ore 11.00) che offrirà agli appassionati un “menu” lunghissimo e di prim’ordine. Semifinali e finali si giocheranno sul Centrale.

Eccezionali i dati della prevendita. In totale, alla fine della scorsa settimana, ha già fruttato un incasso di 7.202.261 euro, cifra superiore del 13% a quanto era stato incassato in prevendita nello stesso arco di tempo del 2016. I biglietti giornalieri sinora venduti sono 71.246 con un incremento percentuale del 15%, mentre gli abbonamenti già venduti sono 1.205, il 3% in più. Ricordiamo che lo scorso anno per la prima volta è stato abbattuto il muro delle 200.000 presenze al Foro Italico.
Per gli appassionati che vivono lontano da Roma è stato pensato il pacchetto hotel+biglietto. Basta collegarsi ai siti dedicati (www.federtennis.it e www.internazionalibnlditalia.com) e seguire tutte le istruzioni. Come ogni anno, circa 50 biglietti saranno messi in vendita esclusivamente ai botteghini del Foro Italico la mattina di sabato 20 e domenica 21 maggio.

Mentono quando dicono che sono dispiaciuti per la sconfitta della loro squadre nonostante una loro doppietta o tripletta. Mentono quando dicono che è importante la vittoria indipendentemente da chi segna. Gli attaccanti, quelli veri, tengono a mente il numero di ogni rete messa a segno durante la loro carriera e anche se non lo ammetteranno mai, qualche volta baratterebbero un titolo di gruppo con un riconoscimento personale. Ecco perché, sotto sotto, la Scarpa d’Oro fa gola ai vari bomber d’Europa: ideato nel 1967, il trofeo viene assegnato ogni anno al giocatore che, in un campionato europeo, ha realizzato il miglior punteggio ottenuto moltiplicando il numero di reti messe a segno in partite di campionato e il coefficiente di difficoltà del campionato stesso.

Luis Suarez, Scarpa d'Oro 2016 con 40 reti con la maglia del Barcellona
Luis Suarez, Scarpa d’Oro 2016 con 40 reti con la maglia del Barcellona

In realtà questa combinazione è stata resa necessaria perché in passato a vincere la Scarpa d’Oro erano principalmente giocatori di campionati minori e meno competitivi; così, nel 1997 (dopo una pausa tra il 1992 e il 1996) è stata introdotta questa nuova formula che prevede due punti di coefficiente di difficoltà per i top campionati come Serie A, Liga, Bundesliga, Premier League e Primeira Liga, mentre dalla sesta alla ventiduesima è 1,5, per tutte le altre è 1.

Il primo a vincere il trofeo è stato Eusébio che, con la maglia del Benfica nella stagione 1967-1968, realizzò 42 reti, mentre l’ultimo a esibire la Scarpa d’Oro è stato l’attaccante del Barcellona, Luis Suarez, con ben 40 reti segnati in stagione che ha bruciato all’ultimo Gonzalo Higuain, autore di un’incredibile annata con il Napoli e i suoi 36 gol. Per l’uruguaiano è il secondo riconoscimento dopo quello del 2014, unico calciatore a spezzare il duopolio Cristiano Ronaldo – Messi, mentre scorrendo l’albo dei vincitori appaiono altri nomi illustri come Van Basten, Ian Rush, Jardel, Ronaldo o Thierry Henry. Nella speciale classifica ci sono anche due italiani, Luca Toni e Francesco Totti che, rispettivamente nel 2006 e nel 2007, segnarono 31 e 26 reti.

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L’anno incredibile di Toni: con la Fiorentina nel 2005-2006 segnò 31 reti in 38 gare

Luca Toni nella stagione 2005-2006 giocava con la maglia della Fiorentina, appena arrivato da due anni più che positivi con il Palermo: con 30 gol il primo anno aiutò i Rosanero a salire dalle Serie B alla Serie A e l’anno dopo si mantenne su alti livelli realizzando 20 reti. Ma con la Viola, l’attaccante di Pavullo si superò totalizzando ben 31 reti in campionato in 38 match disputati e staccando di gran lunga gli altri bomber come Henry che arrivò secondo con 27 reti ed Eto’o con 26. Quell’anno, nella top10 c’erano anche altri due “italiani” come Trezeguet (23 gol con la Juventus) e Suazo (22 marcature con il Cagliari). Quelli di Toni furono numeri che per un istante lo accostarono al record di 35 marcature in una singola stagione di Nordahl (superato solo quest’anno, dopo 66 anni, da Higuain). Una stagione pazzesca che lo proiettarono dritto ai Mondiali del 2006 in Germania come uno dei protagonisti con la maglia azzurra. Solitamente attaccante-ariete in grado di segnare di testa, quell’anno Luca azzardò anche gol del genere contro l’Udinese:

Tra le istantanee che custodiamo gelosamente nei nostri ricordi di quei Mondiali vincenti oltre alla doppietta di Toni contro l’Ucraina, c’è il calcio di rigore di Francesco Totti, allo scadere, negli ottavi contro l’Australia. Quel rigore, quel momento, fu una liberazione per il capitano della Roma che sul treno-mondiale ci salì per ultimo, recuperando in tempo record dall’infortunio di inizio anno che lo tenne lontano dai campi per diversi mesi. Era il febbraio 2006 e nel match casalingo contro l’Empoli, dopo appena sette minuti, a causa di un entrata di Vanigli, il capitano giallorosso rimase con il piede sinistro piantato nel terreno. Frattura del perone. Qualche maligno ipotizzò addirittura la fine della sua carriera, ma l’eterno numero 10 romano e romanista si rimise in piedi, vinse un Mondiale e disputò la sua miglior annata in campionato di sempre. Incredibile a dirsi totalizzò 35 presenze in Serie A (non accadrà mai più) segnando ben 26 reti, miglior rendimento in assoluto nella sua carriera. Dalle polveri all’altare nel giro di un anno: per lui Scarpa d’Oro anche se quell’anno a livello realizzativo Afonso Alves, attaccante dell’Heerenveen fece meglio segnando otto reti in più, ma si piazzò secondo perché il coefficiente assegnato alle reti in Serie A, come detto, è di 2 punti, mentre quello assegnato ai gol nell’Eredivisie è di 1,5 punti. E tutti noi, con un po’ di nostalgia, ricordiamo questo gol di Totti, uno dei fantastici 26 di quella stagione irripetibile: