Al Mapei Stadium gli Azzurrini avevano l’obbligo di battere il Belgio già eliminato per continuare a sperare nella qualificazione alle semifinali. Poco prima dell’intervallo la sblocca Barella, poi raddoppia Cutrone; per il Belgio accorcia Vershaeren, al minuto 87 Mancini colpisce il palo di testa sugli sviluppi di un corner, ma poi ci pensa Chiesa con un bellissimo gol a siglare il 3-1 finale. Il contemporaneo 5-0 della Spagna sulla Polonia, però, qualifica gli spagnoli come primi.
Ora, per la squadra del ct Di Biagio, il proseguo del cammino in Europa si complica tantissimo: di fatto, l’Italia può passare solo come migliore seconda. Ma con incastri quasi impossibili: le seconde degli altri gironi (Germania, Danimarca o Austria nel gruppo B, Francia e Romania nel gruppo C) devono chiudono a quota 6 punti (o meno) con una differenza reti inferiore a quella degli azzurri o, a parità di differenza reti, con meno gol segnati, o, in caso di ulteriore parità, con un punteggio disciplina più alto.
BELGIO-ITALIA 1-3
44′ Barella, 53′ Cutrone, 79′ Vershaeren, 89′ Chiesa
BELGIO (4-4-2): De Wolf; Cools, Bornauw, Bushiri, Cobbaut; Omeonga (59′ Vershaeren), Schrijvers, Heynen, Bastien (59′ Mangala); Lukebakio, Saelemaekers (74′ Mbenza). All. Walem
ITALIA (4-3-1-2): Meret; Calabresi, G. Mancini, Bastoni, Pezzella; Barella, Mandragora, Locatelli (72′ Tonali); Lo. Pellegrini (80′ Bonazzoli); Chiesa, Cutrone. All. Di Biagio
Ammoniti: Saelemaekers (B), Cools (B), Bushiri (B), Mangala (B), Locatelli (I), Vershaeren (B), Mbenza (B)
Espulso: Mbenza (B)
L’Europeo dell’Italia è congelato. Serviranno quarantotto ore per capire se saremo su un aereo per Tokyo nell’estate 2020 ma soprattutto per sognare il titolo continentale. L’Italia fa il suo dovere, batte 3-1 il Belgio e chiude a sei punti, ma non basta per vincere il girone perché a Bologna la Spagna strapazza 5-0 la Polonia e arriva prima per la miglior differenza reti nella classifica avulsa. Siamo appesi a un filo nella corsa al posto di migliore seconda, ma Francia-Romania di lunedì sera spaventa non poco.
La punizione per il ritardo decisa per Kean rimescola le carte della formazione: Di Biagio conferma il 4-3-3 ma è costretto ad alzare Pellegrini largo a sinistra e a inserire Locatelli a centrocampo. L’Italia parte decisa e al 7’ va vicinissima al vantaggio con Barella, che arriva in tuffo di testa sul cross di Pezzella ma non inquadra la porta per centimetri. Sembra l’inizio di un arrembaggio e invece l’Italia va col freno a mano. Circolazione lenta e scolastica, che non sorprende il Belgio. Anzi è proprio il Belgio a spaventarci con un diagonale di Lukebakio respinto in tuffo da Meret. Come con la Polonia, gli azzurri faticano negli ultimi venti metri e allora provano da fuori, senza mai spaventare realmente De Wolf. Serve una scintilla, che arriva poco prima dell’intervallo dal giocatore più elettrico: Pezzella pesca ancora Barella sul secondo palo che stavolta calcia al volo, la respinta del portiere belga torna verso il centrocampista del Cagliari che di sinistro trova il palo lungo. La gioia azzurra è però contenuta: la Spagna è già 3-0 con la Polonia.
Senza pensare a ciò che accade a Bologna, l’Italia inizia la ripresa all’assalto perché comunque serve una buona differenza reti per sperare ancora in un eventuale piazzamento come migliore seconda. E all’8’ arriva subito il 2-0 con una bella girata di testa di Cutrone. Al 20’ Locatelli ha un’occasionissima in spaccata a pochi metri dalla porta, ma manda a lato. Poi Mandragora e Cutrone sbattono sul muro De Wolf. Però è un bel segnale: l’Italia vuole fare il massimo per sperare ancora.
Le notizie che arrivano da Bologna però non sono confortanti e il 4-0 di Ceballos gela anche il Mapei Stadium. Di riflesso l’Italia sembra perdere foga e permette al Belgio di rientrare in partita con una perla da fuori a giro di Verschaeren, che infila Meret all’incrocio dei pali. Il palo di Mancini al 43’ sembra un segnale sinistro per il futuro, ma il gol di Chiesa al 44’ alimenta la fiamma della speranza. L’Italia chiude seconda con sei punti e con un più 3 di differenza reti: non è male, ma l’incubo biscotto tra Romania e Francia è dietro l’angolo. E i romeni potrebbero anche perdere 2-0 e passare ugualmente: avrebbero la stessa differenza-gol dell’Italia, ma con 8 reti realizzate.