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La Champions League femminile di volley viaggia verso una finale tutta italiana. Sì, perché nell’andata delle semifinali la Igor Novara ha risposto a Conegliano, in una doppia sfida tutta Italia-Turchia.  L’Imoco ha battuto nettamente in casa il Fenerbahce per tre set a zero con il punteggio di 25-21, 25-23, 26-24, mentre la Igor Novara di Egonu e Piccinini è passata a Istanbul sul Vakifbank sempre con il risultato di tre a zero, con i parziali di 17-25, 25-27, 15-25. Le gare di ritorno,  il 9 e il 10 aprile, potrebbero sancire una finale di Champions tutta tricolore.

Novara in campo con Egonu in diagonale a Carlini, Chirichella e Veljkovic al centro, Bartsch-Hackley e Piccinini in banda e Sansonna libero; Vakifbank con Ozbai in regia e Sloetjes opposta, Rasic e Gunes centrali, Zhu e Robinson schiacciatrici e Orge libero.

 

Gunes fa il primo break a muro (5-3), Egonu replica “stoppando” Robinson per il 5-7 e Chirichella prima e un errore di Sloetjes poi lanciano le azzurre sul 6-10. Il Vakifbank rientra 10-11 ma Novara non si scompone e trova il cambio palla con Egonu (10-12) e il nuovo break con Chirichella (10-14) mentre l’ace di Carlini vale il +5 sull’11-16. Sloetjes accorcia le distanze (14-16), Barbolini ferma il gioco e Novara riparte con Egonu a segno a muro (14-19) e in attacco (14-20) e poco dopo è una magia di Carlini a regalare alle azzurre il set point di seconda intenzione (17-24). Chiude un attacco out di Zhu.

Bartsch-Hackley riparte forte (0-2) ma le turche reagiscono e scappano 6-4 con Gunes mentre la solita Egonu firma il controbreak del 6-7 cui Guidetti replica inserendo in banda Di Iulio. La schiacciatrice italiana alza il ritmo in battuta (11-8, ace) e dopo il timeout di Novara sono un muro di Piccinini (12-10) e un diagonale di Bartsch-Hackley a sigillare la nuova parità (14-14) con Egonu che sorpassa concretizzando una gran difesa di Sansonna sul 15-16. Il Vakifbank accelera (20-17), Novara non perde lucidità e rientra con Chirichella (21-20) ma nel testa a testa il primo set ball è delle padrone di casa sul 24-23. Egonu annulla e sorpassa dopo una gran difesa di Piccinini (24-25) e al secondo tentativo è ancora lei, sul 25-27, a chiudere in diagonale il parziale.

 

Guidetti rivoluziona il sestetto prima e durante il terzo set, ma il parziale è un fantastico assolo azzurro: Karakurt tiene il ritmo fino al 6-6, poi due punti in fila di Piccinini scavano il primo solco (6-9) e il resto lo fa l’alternanza tra Bartsch-Hackley (7-11, poi 7-13) ed Egonu (7-12) in attacco con Chirichella che mura Zhu e fa 7-15. Novara è impeccabile, Bartsch-Hackley raggiunge quota 20 sul +11 con un gran lob e il diagonale di Egonu vale il 13-23; Il Vakifbank prova a reagire ma due errori mettono fine al set e al match sul 15-25.

 

IL TABELLINO

VAKIFBANK ISTANBUL – IGOR GORGONZOLA NOVARA 0-3 (17-25, 25-27, 15-25)

VAKIFBANK ISTANBUL: Ozbay, Zhu 11, Robinson, Sloetjes 5, Rasic 7, Gunes 5, Orge (L), Aykac (L), Gulubay, Di Iulio 4, Caliskan, Karakurt 1. Non entrate: Gurkaynak, Senoglu. All. Guidetti.

IGOR GORGONZOLA NOVARA: Carlini 3, Chirichella 6, Piccinini 4, Bartsch-hackley 14, Veljkovic 1, Egonu 30, Sansonna (L), Plak, Nizetich, Zannoni. Non entrate: Stufi, Camera, Piacentini (L), Bici. All. Barbolini.

 

GARE DI RITORNO

Martedì 9 aprile, ore 18.00 | Fenerbahce Opet Istanbul (TUR) – Imoco Volley Conegliano

Mercoledì 10 aprile, ore 20.30 | Igor Gorgonzola Novara – VakifBank Istanbul (TUR)

Prima di Berlino 2006, c’è stato un Berlino 2002. Il cielo era sempre azzurro anche se all’interno del palazzetto, dove si è disputata la finale, non era così facilmente visibile. Un sogno che è diventato realtà e che parla femminile: le ragazze dell’Italvolley di coach Bonitta conclusero l’avventura del Mondiale in Germania nella maniera più bella possibile.
Sul tetto del mondo, domando la pericolosissima formazione statunitense per 3-2, il 15 settembre 2002. Prima volta nella storia della pallavolo femminile, un successo ancor più bello perché arrivato in un’avventura verso l’iride che ha visto le ragazze protagoniste non senza qualche sussulto.

I nomi, del dream team scolpito nella storia, ce li ricordiamo ancora: le schiacciatrici Simona Rinieri, Darina Mifkova, Francesca Piccinini, Valentina Borrelli; le centrali Manuela Leggeri, Sara Anzanello, Paola Paggi, Anna Vania Mello; le palleggiatrici Eleonora Lo Bianco, Rachele Sangiuliano; l’opposto Elisa Togut, MVP del torneo, le cui sassate – due pipe dalla seconda linea, al tie break, – sono state decisive per demolire il muro degli Stati Uniti; Paola Cardullo, per finire, libero.

La partenza dell’Italia è da top team: a Muenster, nel Girone A, è assieme a Bulgaria, Giappone, Messico, Repubblica e i padroni di casa della Germania. Cinque gare, cinque vittorie tutte imponendosi per 3 set a 0. Accesso, dunque, nella seconda fase che si disputa a Brema; qui la musica cambia, ma nonostante tutto, non scalfisce l’animo delle pallavoliste. Vittoria per 3 a 0 sulla Grecia, ma crollo contro Russia (2-3) e Cuba (1-3). Ciononostante, l’Italia guadagna l’accesso ai quarti di finale, nei quali batte la Corea del Sud 3 a 0, e poi alla semifinale, durante la quale mette a segno una importantissima vittoria contro la Cina e conquistando la finale contro gli Stati Uniti.

Coach Marco Bonitta, alla vigilia, avrebbe firmato per potersi migliorare rispetto al quinto posto del mondiale di quattro anni prima in Giappone, ma le “dodici meraviglie” hanno fatto molto di più arrivando alla medaglia d’oro. Gli Stati Uniti si presentavano alla finale con un ruolino di dieci vittorie consecutive, ma questo non ha buttato giù Piccinini e socie: sussulti, cambi di ritmo, agonismo e tanta gioia. E’ 3-2 (18-25; 25-18; 25-16; 22-25; 15-11).

Se nel volley maschile abbiamo avuto la Generazione di fenomeni, quell’Italia della pallavolo femminile, a partire dal 15 settembre 2002, resterà sempre nei nostri cuori.