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 Alberto Gilardino lascia il calcio, ma solo quello giocato. La notizia non è ancora ufficiale, ma sembra che il campione del Mondo 2006 sia pronto ad appendere le scarpette al chiodo per intraprendere la carriera in panchina: ha sostenuto a Coverciano l’esame per ottenere l’abilitazione da allenatore Uefa pro. Di fatto Gila dice addio al calcio visto che la licenza Uefa A e B è incompatibile con la carriera di calciatore.

Alberto Gilardino a Piacenza

Nato a Biella il 5 luglio 1982 (la stessa data di Italia Brasile del Mundial di Spagna), Gilardino è esploso nel Piacenza con l’esordio in A il 6 gennaio 2000 contro il Milan, squadra che tornerà nel suo destino. Poi Verona e la consacrazione a Parma: 50 gol in 96 partite, con lo spettacolare poker condiviso con Cristiano Lucarelli in Parma Livorno del 2005 (finita 6-4).

Il salto di qualità definitivo è il passaggio al Milan: nei tre anni in rossonero vince la Champions League nel 2007 (contribuendo al trionfo europeo con il gol in semifinale contro il Manchester United) il Mondiale per club e la Supercoppa europea. Esaurito il ciclo al Milan, Gila passa alla Fiorentina, club con cui tornerà ai massimi livelli raggiunti a Parma: memorabile il suo esordio in viola, con gol del pareggio in extremis contro l’odiata Juventus. Dopo Firenze, dal 2012, l’attaccante prosegue la sua girandola di squadre: due volte al Genoa, Bologna, in Cina al Guangzhou, di nuovo alla Fiorentina, Palermo, Empoli, Pescara e Spezia. In Liguria ha disputato la sua ultima stagione, con 16 presenze e 6 reti in serie B (e il contestato rigore fallito nell’ultimo match contro il Parma).

Alberto Gilardino con la Fiorentina

Gilardino chiude la sua carriera con 273 gol in 755 presenze, di cui 19 reti in Nazionale e 188 in serie A (9° marcatore di sempre con Del Piero e Signori). Memorabile, in maglia azzurra, resta il Mondiale vinto in Germania nel 2006, con la rete messa a segno contro gli Usa nella seconda giornata, seguita dall’immancabile esultanza con il violino. Indimenticabile anche l’assist a Del Piero per il 2-0 con cui l’Italia sconfisse i padroni di casa tedeschi in semifinale.

L’esultanza con il violino dopo il gol agli Usa nel 2006

Con il ritiro di Gila, restano ancora in attività tre campioni del mondo, o forse quattro. Sono Buffon, Barzagli e De Rossi: di Zaccardo, dopo l’annuncio di lavoro su Linkedin per trovare una squadra e l’esperienza nel campionato maltese, non si hanno notizie sul prosieguo della sua carriera.