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Ce l’ho! Ce l’ho! Ce l’ho! Mi manca!

No, non stiamo parlando di figurine e di album Panini, è quello che abbiamo pensato del calciatore Pedro Rodriguez quando ha guardato la sua bacheca di trofei prima della finale di Europa League, poi vinta dal suo Chelsea a Baku.

Sì perché prima della vittoria dei Bleus sull’Arsenal, l’attaccante spagnolo era riuscito a vincere tutto il possibile a livello internazionale (tra club e nazionale), tranne proprio il secondo trofeo europeo.
Ora la sua bacheca è al completo, diventando così il primo spagnolo a fare l’en plein.

Nel 4-1 finale l’ex canterano del Barcellona ha segnato anche la rete del momentaneo 2-0.

A 32 anni, Pedro ha l’incredibile palmares di 25 titoli, degno di un grande campione. A livello internazionale vanta ben tre Champions League, altrettante Supercoppe Europee, due Mondiali per Club (trofei vinti tutti con i blaugrana) e appunto l’Europa League.
La bacheca, a livello di club, si arricchisce con le vittorie nazionali grazie a: cinque Liga, tre Coppe del Re, quattro Supercoppe spagnole (col Barcellona); una Premier League e una FA Cup (col Chelsea).

I successi per l’esterno sono arrivati anche con la maglia delle Furie Rosse grazie al biennio d’oro 2010 – 2012 con i trionfi nel Mondiale in Sudafrica e nell’Europeo di Polonia-Ucraina.

Puoi annoiarti con molte cose, ma mai con la vittoria. Vuoi sempre vincere il più possibile. Prima del ritiro vuoi guardare indietro e vedere cosa sei riuscito a ottenere. Le competizioni europee ti spingono un po’ di più.

Dal punto di vista prettamente personale, inoltre, Pedrito è diventato il quinto calciatore della storia a essere andato a segno sia in una finale di Europa League che in Champions League dopo Allan Simonsen, Hernan Crespo, Dmitri Alenichev e Steven Gerrard. Primo, invece, ad aver segnato in Champions, Europa League e Supercoppa Europea. 

Ha disputato ben 24 finali da professionista, timbrando il cartellino in otto occasioni (sette col Barça).

Nella sua carriera, precisamente nel 2009, è stato l’unico spagnolo a segnare in ben sei competizioni diverse: Liga, Coppa del Re, Supercoppa di Spagna, Champions, Supercoppa Europea e Mondiale per club.

Dall’album digitale a quello. La Panini ha accompagnato l’edizione 2018 dei Mondiali in Russia, con il suo immancabile album di figurine. Un cimelio da collezionare, la prima volta per molti giocatori, addirittura per due nazionali, Panama  e Islanda. Da scambiarli da bambini a ritrovare il proprio viso stampato con l’orgoglio di una famiglia, di una comunità, di una città: vedere  il proprio figlio indossare la maglia della nazione.

E poi c’è Pedro, un bambino di otto anni brasiliano, che queste figurine se l’è disegnate. Ben 126 sul totale di 682 presenti nell’album in commercio. Pedro ha il calcio nelle vene, vive nella città di Bauru e qui sanno cos’è il futebol: nel 1952 per quattro anni, Pelé ha iniziato a riscrivere il gioco del calcio prima di andare al Santos.

E Pedro, ha dedicato una sezione proprio alle leggende brasiliane: c’è O’ Rei, ma anche Ronaldinho, oltre all’attuale Neymar, Messi o Cristiano Ronaldo con tanto di pomo d’Adamo in rilievo. A lui di vedere i suoi amici incollare, aprire le bustine e barattarle proprio non andava giù, lui che è figlio della cassiera Gleice il cui stipendio “obbliga” a fare delle scelte e delle priorità.

Così lui il suo album se l’è creato con pastelli e matite: figurine che ricalcano i modelli originali con dati, altezza, peso e stemmi delle nazionali. Racchiuse in un quaderno stropicciato, ma su cui emerge il logo di Russia 2018.

L’opera di Pedro è uscita dai confini di Bauru, ed è arrivata fino alla sede messicana della Panini, che su Twitter ha promesso al piccolo disegnatore una sorpresa.