Tra le tante meravigliose storie dei Mondiali c’è sicuramente quella della Svezia ad USA 1994, capace di arrivare terza ed uscita in semifinale contro il Brasile, vincitore della competizione. Tra le leggende di quella squadra non si può non menzionare Roland Nilsson, difensore nativo di Helsingborg e perno della formazione del Goteborg che vinse la Coppa Uefa, oltre ad essere secondo per numero di presenze con la maglia della nazionale. Una carriera gloriosa che ha raggiunto il suo momento più alto proprio nella kermesse statunitense dove arrivò la medaglia di bronzo al termine della finalina stravinta contro la Bulgaria.

Nilsson ha concesso una lunga intervista in esclusiva ai microfoni della Fifa ricordando i bei momenti del 1994 e facendo il punto sulle ambizioni della Svezia verso Russia 2018. Nel corso della sua carriera ha partecipato a due Mondiali giocando tutti i 930 minuti a sua disposizione. “La prima esperienza, quella del 1990 in Italia, è stata difficile. Tornavamo a giocare la Coppa del Mondo dopo dodici anni, molte cose non andarono per il verso giusto. Abbiamo imparato dai nostri errori: già ad Euro ’92 disputammo una buona competizione, più passava il tempo più eravamo pronti e maturi per USA ’94. Tutta la nostra preparazione era focalizzata sul nostro calcio, non ci siamo distratti, è stato un periodo fantastico: l’atmosfera, gli stadi, i campi mi portano alla mente dei ricordi così belli“.
“La partita che ricordo con più gioia è il quarto di finale con la Romania (2-2; 5-4 d.c.r.). Nei tempi supplementari eravamo sotto 2-1 e con un uomo in meno: il nostro spirito combattivo è uscito fuori proprio in quel momento e Kennet Andersson ha realizzato il gol del pareggio (su assist proprio di Nilsson). Ai calci di rigore le parate di Ravelli ci hanno salvato: è stato incredibile“. Ha continuato l’ex difensore della nazionale che poi è uscita contro il Brasile in semifinale: “Nella fase a gironi avevamo pareggiato ma loro erano uno squadrone. Abbiamo giocato per mezz’ora in inferiorità numerica ma siamo riusciti a non concedere nulla tranne un piccolo spiraglio ad un attaccante magnifico come Romario che ci ha puniti“.
Riguardo i Mondiali che verranno, Nilsson ha poi aggiunto: “Oggi vale esattamente quello che valeva allora: è fondamentale iniziare bene, la Svezia deve battere la Corea del Sud. La squadra è buona, lavora sodo e si è qualificata brillantemente ai playoff contro l’Italia. Sappiamo che sarà difficile fare quello che noi abbiamo fatto nel 1994 ma con un po’ di fortuna possono farcela”.