Nella data di ieri, 22 gennaio, ricorreva un anniversario caro all’NBA, perché emblema di uno dei suoi momenti storici più significativi.
Protagonista dell’evento che ebbe luogo nel 2006 è Kobe Bryant, che nella partita contro Toronto Raptors segnò l’inizio della sua brillante carriera. In quell’occasione il giocatore riuscì a segnare ben 81 punti, registrando il secondo miglior punteggio di tutti i tempi.
Kobe Bryant diede una svolta decisiva ad un match che non era partito molto bene per la sua squadra, i Lakers, ma con i suoi tiri liberi e una grinta eccezionale, il giocatore statunitense stravolse il risultato e si aggiudicò una vittoria storica per 122-104.
I suoi numeri in quel match? Eccoli: 21/33 da due punti, 7/13 da tre punti e 18/20 ai tiri liberi, ai quali vanno aggiunti 6 rimbalzi, 2 assist, 3 palle recuperate ed 1 stoppata. 14 punti nel primo quarto, 12 nel secondo e due spaventose realizzazioni di 27 e 28 punti nei due quarti finali, da rivivere in questo video.
Lasciò senza parole sia avversari che tifosi e persino il suo coach, Phil Jackson, che così commentò la sua prestazione:
Ho assistito a tante partite nella mia carriera, ma non ho mai visto nulla del genere
.@kobebryant 81 Point Game (Jan. 22, 2006) ” We are on a journey, and to put on a show like this for the fans here in L.A. is truly something special. I grew up in front of these people, and now they are seeing me as an older young man.” (28/46 FG; 7/13 3PT; 18/20 FT) pic.twitter.com/duCVto4tlN
— NBA History (@NBAHistory) 22 gennaio 2018
Un risultato che è entrato a pieno diritto nella storia del basket, anche perché pare che Bryant non stesse molto bene poco prima dell’incontro, come raccontò lui stesso ai giornalisti:
Fino al riscaldamento stavo malissimo, le ginocchia mi facevano male ed erano rigide
Ma Kobe Bryant non è celebre solo per questo suo risultato incredibile, perché poco dopo, nel 2007 raggiunse un altro importante traguardo storico: diventare il quarto giocatore nella storia del basket capace di segnare almeno 50 punti in 3 partite consecutive. Un record che condivide con nomi illustri dell’NBA come Wilt Chamberlain, Michael Jordan ed Elgin Baylor.
Insomma, Bryant rimane una leggenda nell’albo storico dell’NBA ed è secondo solo ad un altro giocatore che molti anni prima di lui raggiunse un record finora mai superato. Si tratta di Wilt Chamberlain, che nel 1962 ha raggiunto quota 100 punti, conquistandosi il primato assoluto.
Riconosciuto da allora come uno dei più forti, Chamberlain portò la sua squadra, Philadelphia Warriors, alla vittoria contro gli avversari, i New York Knicks. E fu osannato anche per aver stabilito altri record importanti, tutti nella stessa partita.
Si parla infatti di maggior numero di canestri segnati con un tiro dal campo (36) e maggior numero di tiri liberi fatti in una partita (28). Anche in questo caso, come è accaduto per Kobe Bryant che ha firmato 81 punti senza essere in forma perfetta, Chamberlain stupisce per un record realizzato nonostante non fosse proprio il migliore nei tiri liberi.
Pare che proprio in quella partita decise di cambiare stile e questo segnò per lui un cambiamento decisivo. E ad aggiungere ancora stupore ad una prestazione finora mai eguagliata è un post-sbronza che Chamberlain si portava dietro prima di cominciare a giocare.
Nonostante tutto, da quel 2 marzo 1962 divenne un campione storico dell’NBA. Solo un rammarico accompagna la sua storia: aver rinunciato a quella tecnica speciale che lo rese celebre in quella famosa partita, il granny shot.
Forse avrebbe anche potuto superare il suo stesso record, ma adesso non ci resta che attendere il prossimo campione che tenterà di eguagliare o superare le mitiche performances di Chamberlain e di Bryant.