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Finisce a Wuhan, in Cina, l’avventura Mondiale dell’Italbasket. Gli Azzurri lottano per 40 minuti contro la Spagna, ma perdono 67-60 in un finale di partita in cui la formazione di Sacchetti non riesce mai a fare canestro. Una sconfitta pesante, che condanna l’Italia ad abbandonare la rassegna iridata con una gara d’anticipo. Inutile, infatti, sarà il match di domenica contro Portorico. Gli iberici si qualificano ai quarti di finale insieme alla Serbia.

Eppure l’avvio dell’Italia è ottimo, mette in grande difficoltà la Spagna: la tripla di Gallinari e il tiro dalla media distanza di Biligha valgono il 9-2 iniziale. Una super giocata difensiva di Datome e Biligha stoppa in stereofonia Marc Gasol; gli azzurri vanno poi al canestro con Belinelli e Gallinari. Il piazzato di Biligha consente alla formazione di coach Meo Sacchetti di volare sul massimo vantaggio di +10. Gli iberici reagiscono con la tripla di Llull e la schiacciata di Hernangomez e si riportano a un solo possesso. Lo stesso Hernangomez risponde a Gentile, poi l’Italia perde una palla sanguinosa e Llull pareggia i conti proprio sul finire del primo quarto: 18 pari. La bomba di Datome riporta avanti gli Azzurri, poi Hernangomez e la tripla di Rudy Fernandez valgono il sorpasso e il primo vantaggio spagnolo del match. Un altro tiro da tre punti di Ribas rischia di far scappare i campioni avversari (28-24), ma gli Azzurri restano in vita con Gentile e tornano avanti con i tiri liberi di Gallinari. Claver schiaccia su un errore di Belinelli, ma la super giocata di Gallinari, mentre cade all’indietro, determina il 31-30 azzurro all’intervallo lungo.

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Il terzo quarto si apre con un momento magico per Juancho, che segna 7 punti consecutivi con una tripla e un layup (33-37). Datome e Belinelli riportano a -1 l’Italia ma Claver mette a segno un’altra tripla, quella del nuovo +4. Gli Azzurri restano a galla dopo che la Spagna non punisce con Rubio e con Gasol e tornano a contatto con il jolly di Datome. Entra Della Valle, subito punito da Rubio; la guardia di Milano, mandato in campo al posto di Belinelli, viene attaccato dal play iberico che insacca con anche il fallo per il +8 Spagna. Tuttavia lo stesso Della Valle segna due canestri fondamentali; il secondo per il -2. Il nuovo +6 iberico non ci intimorisce: Hackett batte anche lui un colpo con una tripla, poi il tiro libero di Brooks accorcia sul 48-50 al termine della penultima frazione di gioco.

Marco Belinelli pareggia i conti dopo 1 minuto e 20 secondi di passaggi a vuoto. Si gioca nella palude e si segna pochissimo nei primi 3 minuti e mezzo dell’ultimo periodo. Alessandro Gentile fa 1/2 dalla lunetta; Hernangomez invece 2/2. 51-52. Biligha effettua il controsorpasso, il Gallo pesca la tripla del +4 dopo il pick and roll a 4’20’’ dalla fine. Tre orrendi attacchi Azzurri, però, consentono alla Spagna di superarci con Llull, Gasol e Rubio (58-56). Un fallo ingenuo di Datome fa scappare gli avversari, che sigillano la vittoria e la qualificazione ai quarti di finale con il punteggio finale di 67-60. Per l’Italia sarà inutile la sfida contro Portorico di domenica.

Il Mondiale storico giocata da protagonista e da leader. Poi l’accoglienza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E ancora gli impegni di qualificazione a Euro 2021 con la Nazionale, ancora tante battaglie con la maglia della Juventus e ora anche un riconoscimento. Sara Gama, capitano dell’Italia femminile e del club di Torino, infatti, è l’unica calciatrice azzurra inserita tra le 55 candidate per il FIFA FIFPro Women’s World11, il premio dedicato alla squadra “ideale” dell’ultima stagione.

Il riconoscimento per il miglior undici femminile dell’anno, introdotto per la prima volta quest’anno, sarà svelato il prossimo 23 settembre al Teatro della Scala di Milano in occasione della cerimonia per il Best FIFA Football Awards. La nazionale più rappresentata è quella delle campionesse del Mondo, gli Stati Uniti, con 14 candidate, a seguire Inghilterra e Olanda (7 calciatrici a testa) e Francia (6). Fra i club invece il primato spetta al Lione, con 13 candidate.

Le 55 calciatrici candidate al ‘FIFA FIFPro Women’s World11 2019’

Portieri (5)

Sarah Bouhaddi (FRA) – Olympique Lione
Christiane Endler (CHI) – Paris Saint-Germain
Hedvig Lindahl (SWE) – Chelsea/Wolfsburg
Alyssa Naeher (USA) – Chicago Red Stars
Sari van Veenendaal (NED) – Arsenal/Atletico Madrid

Difensori (20)

Millie Bright (ENG) – Chelsea
Lucy Bronze (ENG) – Olympique Lione
Kadeisha Buchanan (CAN) – Olympique Lione
Abby Dahlkemper (USA) – North Carolina Courage
Crystal Dunn (USA) – North Carolina Courage
Nilla Fischer (SWE) – Linkopings
Sara Gama (ITA) – Juventus
Alex Greenwood (ENG) – Manchester United/Olympique Lione
Steph Houghton (ENG) – Manchester City
Ali Krieger (USA) – Orlando Pride
Saki Kumagai (JPN) – Olympique Lione
Amel Majri (FRA) – Olympique Lione
Griedge Mbock (FRA) – Olympique Lione
Maren Mjelde (NOR) – Chelsea
Kelley O’Hara (USA) – Utah Royals
Wendie Renard (FRA) – Olympique Lione
Michelle Romero (VEN) – Deportivo La Coruna
Camila Saez (CHI) – Rayo Vallecano
Becky Sauerbrunn (USA) – Utah Royals
Stefanie van der Gragt (NED) – FC Barcellona

Centrocampisti (15)

Andressa Alves (BRA) – AS Roma
Kosovare Asllani (SWE) – CD Tacon
Sara Daebritz (GER) – Paris Saint-Germain
Julie Ertz (USA) – Chicago Red Stars
Formiga (BRA) – Paris Saint-Germain
Jackie Groenen (NED) – FFC Francoforte / Manchester United
Amandine Henry (FRA) – Olympique Lione
Lindsey Horan (USA) – Portland Thorns
Rose Lavelle (USA) – Washington Spirit
Carli Lloyd (USA) – Sky Blue
Dzsenifer Marozsan (GER) – Olympique Lione
Samantha Mewis (USA) – North Carolina Courage
Sherida Spitse (NED) – Valerenga
Danielle van de Donk (NED) – Arsenal
Keira Walsh (ENG) – Manchester City

Attaccanti (15)

Oriana Altuve (VEN) – Rayo Vallecano
Caroline Graham Hansen (NOR) – FC Barcellona
Pernille Harder (DEN) – Wolfsburg
Tobin Heath (USA) – Portland Thorns
Ada Hegerberg (NOR) – Olympique Lione
Jennifer Hermoso (ESP) – Atletico Madrid/FC Barcellona
Sam Kerr (AUS) – Chicago Red Stars
Eugenie Le Sommer (FRA) – Olympique Lione
Marta (BRA) – Orlando Pride
Lieke Martens (NED) – FC Barcellona
Vivianne Miedema (NED) – Arsenal
Alex Morgan (USA) – Orlando Pride
Nikita Parris (ENG) – Manchester City/Olympique Lione
Megan Rapinoe (USA) – Reign FC
Ellen White (ENG) – Birmingham City/Manchester City

Mancano meno di due anni ai Mondiali 2021 di sci alpino che si disputeranno a Cortina d’Ampezzo, stessa località che ospiterà le Olimpiadi Invernali 2026. Sofia Goggia sarà l’ambasciatrice della rassegna iridata che sarà assoluta protagonista nella Perla delle Dolimiti: la campionessa olimpica di discesa libera ha trovato un accordo con gli organizzatori dell’evento e sarà così il volto simbolo della kermesse. La bergamasca ha conquistato una vittoria e due secondi posti in Coppa del Mondo sulla mitica Olympia delle Tofane, tra l’altro il successo del gennaio 2018 fu il viatico per il trionfo a cinque cerchi che giunse il mese successivo a PyeongChang.

Sofia Goggia si affiancherà così all’idolo locale Kristian Ghedina e sarà ambassador nel mondo diffondendo i valori e l’immagine dei Mondiali di sci alpino, contribuendo alla promozione di Cortina d’Ampezzo. L’azzurra ha commentato in questo modo il suo nuovo ruolo:

Diventare Ambassador di Cortina 2021 è un onore a cui tengo tantissimo. L’Olympia delle Tofane è da sempre la mia preferita, nelle scorse stagioni mi ha regalato grandi risultati. Si tratta di una località in cui respiriamo un’atmosfera particolare e incredibile allo stesso tempo: quando si prendono gli impianti di risalita è facile essere catturati da tutte le bellezze che la circondano. Dal punto di vista tecnico rappresenta a mio parere la tappa più bella del circuito, perché i tracciati di gara e quelli di allenamento sono preparati con grandissima professionalità e dove le esigenze delle atlete vengono messe al primo posto. Ringrazio Fondazione Cortina per avermi dato questa opportunità, lavorerò per arrivare all’appuntamento mondiale in piena forma. Cortina incanta perché si tratta di una location fra le più belle al mondo e offre attraverso il suo territorio molte opportunità. E anche a livello affettivo rimarrà nel mio cuore: a Cortina indossai due anni fa il mio primo pettorale rosso di leader della classifica di Coppa del mondo davanti a Lindsey Vonn, a Cortina scattai tanti anni fa la mia prima foto con la campionessa americana e sempre a Cortina l’anno scorso le resi omaggio, seppur reduce da infortunio, quando annunciò al mondo il suo ritiro agonistico

Da San Martino di Lupari, 13 mila abitanti nel padovano, al tetto del mondo. Con una vittoria, per di più, al fotofinish che la rende perfetta. Camilla Alessio ha realizzato una nuova impresa: ai Mondiali di Francoforte si è laureata campionessa iridata juniores di ciclismo su pista nella specialità dell’inseguimento a squadre.

La 18enne di San Martino di Lupari e le sue compagne Giorgia Catarzi, Sofia Collinelli ed Eleonora Gasparrini sono riuscite a concedere il bis dopo il titolo europeo trionfando per soli sette millesimi contro il quartetto della Nuova Zelanda nell’ovale di Francoforte.

 

Oltre la gioia, immensa, anche una dedica speciale: «Grazie alle mie compagne, allo staff, agli allenatori e alla mia super famiglia. Questa medaglia è per te Samuele Manfredi, che ogni giorno mi insegni a lottare per ciò in cui credo».

Samuele Manfredi è un talentuoso ciclista italiano classe 2000 originario di Pietra Ligure che nel dicembre 2018 ha avuto un grave incidente stradale e che si sta riprendendo dopo essere rimasto anche per un mese in coma farmacologico.

Vi prego non svegliatemi proprio adesso

Un sorriso largo come tutta la O2 Arena di Londra, quello di Mohammed Harkous, in arte ‘MoAubameyang’, che è il nuovo campione della eWorld Cup di Fifa 19, in pratica il mondiale del videogame più amato del pianeta. Nella finale cross console il tedesco ‘MoAuba’ ha sfilato la coppa dal caveau di Mossad ‘MsDossary’ Aldossary, campione in carica. 3-2 il risultato del main event, dopo l’1-1 su Xbox (favorevole al saudita) e il 2-1 su Playstation, la casa del ragazzo del Werder Brema.

Per il cinque volte campione della eBundesliga è il primo, vero acuto internazionale. Oltre la coppa, la gloria e l’impresa di aver portato la Germania per la prima volta in cima al mondo degli eGames, Mohammed ha incassato un assegno da 250 mila dollari (100 mila al secondo classificato).

Sarà stato il secondo posto raggiunto ai recenti Mondiali femminili in Francia, sarà che su molti aspetti civici ed etici l’Olanda è strutturalmente più avanti, fatto sta che dalla società Ajax arriva un’importante svolta per il calcio femminile: la squadra di Amsterdam ha firmato un accordo per l’equiparazione contrattuale dei propri tesserati, uomini e donne.

Così mezzo secolo dopo aver cambiato la storia del gioco, grazie al “calcio totale” di Rinus Michels e del genio di Johan Cruijff, l’Ajax anticipa ancora una volta gli altri, diventando il primo grande club del mondo ad aprire in maniera così importante al calcio femminile. Nell’estate che ha legittimato il calcio femminile come movimento in ascesa dopo il successo del Mondiale in Francia, l’Ajax fa una mossa che potrebbe essere decisiva verso il professionismo. Edwin Van Der Sar, direttore generale, insieme a Ko Andriessen, direttore del sindacato ProProf, ha firmato un accordo per l’equiparazione contrattuale, un passo decisivo verso il professionismo, uno dei grandi temi del Mondiale svoltosi in Francia tra giugno e luglio, il più seguito di sempre, al quale la norvegese Ada Hegerberg, l’ultima vincitrice del Pallone d’Oro, non aveva partecipato proprio per protestare contro la disparità di trattamento.

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Per il momento, stipendi diversi

L’equiparazione contrattuale non riguarderà gli stipendi delle calciatrici, ma solo per ora. Uomini e donne al momento non guadagneranno le stesse cifre, ma questa svolta mette le basi perché un giorno l’uguaglianza possa essere anche economica. «Con questo accordo collettivo possiamo fare un altro passo in avanti verso il professionismo – ha commentato Daphne Koster, responsabile della sezione femminile dell’Ajax -. Spero che altri club seguano il nostro esempio. Finora potevamo firmare soltanto contratti della durata massima di due anni e una tesserata poteva andarsene anche a metà stagione. Questo accordo cambia completamente le cose».

C’è una certezza nello sport azzurro, ovvero aspettarsi di vedere il Settebello o il Setterosa sempre competitivi. O quanto meno provarci fino alla fine delle proprie forze per raggiungere il traguardo finale. Così l’Italia di pallanuoto maschile, allenata da coach Campagna, pur soffrendo nel primo quarto, ha superato l’Ungheria per 12-10. Il che significa avere al collo certamente una medaglia, che mancava dal 2011, e ottenere sicuramente il pass per i Giochi di Tokyo 2020. Ora sabato 27 luglio, la finale per il titolo contro la Spagna che ha superato la Croazia 6-5 (ore 11.30  in diretta tv su Rai Due).

La finale che fa ricordare l’ultimo oro olimpico di Barcellona ’92. O la finale che fa ricordare l’ultimo oro mondiale a Shanghai 2011. O quella che ci porta direttamente all’Olimpiade di Tokyo 2020. Un’altra doppia pesantissima missione compiuta per il Settebello ai Mondiali: battuti i giocolieri ungheresi in semifinale dopo una partita soffertissima gol a gol, gli azzurri vanno fino in fondo e sabato giocheranno contro la Spagna per il titolo iridato. Gli spagnoli hanno eliminato la Croazia campione del mondo e argento a Rio. Nella storia del medagliere azzurro ci sono 3 ori, 2 argenti e un bronzo.

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LA PARTITA

Di Fulvio apre le marcature del match, Pohl e Sedlmayer ribaltano in superiorità (1-2). Di Fulvio riprende i magiari con un’esecuzione balistica: 2-2. Colpo su colpo: Manhercz sfrutta anche l’uomo in più per il 3-2. Idem Vamos: 4-2. Il Settebello soffre. Il secondo parziale si apre con la doppietta di Gonzalo Echenique che riporta in equilibrio la semifinale. Poi è ancora Di Fulvio l’uomo del destino a riportare avanti l’Italia: 5-4. Ed Echenique il mancino sfrutta in diagonale la superiorità: 6-4. Zalanki in superiorità sigla il 5-6. E il var ci dà una mano confermando il pallone oltra la linea nell’appoggio in rete di Bodegas: 7-5. Il secondo parziale di 5-1 è consistente per gli azzurri, che a metà partita possono gestire un doppio vantaggio. Gli ungheresi cambiano portiere. Del Lungo è efficace in alcuni interventi, poi deve arrendersi a Harai di rimbalzo (6-7). Angyal pareggia in superiorità a 1’23” dalla fine del 3° parziale. Il match resta in bilico. Figari a 46” riporta avanti l’Italia in superiorità. Un gol pesantissimo. Un rigore trasformato da Pietro Figlioli vale il 9-7 a un tempo dalla fine. Vamos segna il -1. Di Figari in extra player il 10-8 e di Zalanki il 10-9. Poi Echenique si conferma provvidenziale per l’11-9 a 2 minuti dalla fine. Il var assegna ad Angyal il 10-11, Luongo mette la firma a 1’42” dalla fine sul 12-10. E’ finale!

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TABELLINO

Ungheria-Italia 10-12 (4-2, 1-5, 2-2, 3-3)
UNGHERIA:
Nagy, Angyal 1, Manhercz 1, Zalanki 2, Vamos 2, Mezei, Sedlmayer 1, Jansik, Pohl 1, Den. Varga, Batori, Harai 1, Vogel. All. Marcz.
ITALIA: De Lungo, Di Fulvio 3, Luongo 1, Figlioli 1 rig., Di Somma, Velotto, Renzuto, Echenique 4, Figari1, Bodegas 1, Aicardi, Dolce, Nicosia. All. Campagna.
ARBITRI: Zwart (Ola) e Margeta (Slo).
NOTE: Vsup.num. Ungheria 14 (6 gol); Italia 15 (5 fol), usc. 3 f. Vogel 3° tempo, Velotto e Renzuto nel 4° tempo.

 

Due ori in dieci minuti per una giornata storica e indimenticabile per l’Italia del nuoto. Ai Mondiali di Gwangju, Gregorio Paltrinieri ha vinto gli 800 stile libero e lo fa in maniera trionfale: 7’39”27, nuovo record europeo è il tempo che gli vale la medaglia d’oro. Un successo conquistato davanti al danese Henrik Christiansen (argento in 7’41″28) ed al francese David Aubry (bronzo in 7’42″08). Solo un quinto posto per Gabriele Detti (7’43″89).

Ma le emozioni vivono un nuovo scossone qualche minuto dopo: un’immensa Federica Pellegrini ha vinto ancora una volta la medaglia d’oro nei 200 stile libero ai Mondiali di nuoto di Gwangju. Per l’azzurra il tempo di 1.54.22.  Medaglia d’argento per l’australiana Ariarne Titmus in 1.54.66, bronzo per la svedese Sarah Sjoestroem in 1.54.78, che poi ha accusato un leggero malore al termine della gara. Per la straordinaria Pellegrini sono otto i podi mondiali in carriera nei 200 stile libero, con 4 titoli,  come nel 2009, nel 2011 e nel 2017, il secondo consecutivo, 3 argenti e un bronzo. A quasi 31 anni.

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Sorridente, quasi incredulo Paltrinieri a fine gara:

E pensare che dopo il Sette Collli non ci credevo neanche io”. Invece è arrivata una gioia enorme. “Sono contentissimo, sono andato forte da subito, ho acquisito presto un buon vantaggio, vedere il distacco che aumentava mi faceva ben sperare. Me la sono giocata tatticamente, era l’unica cosa che potevo fare e così ho fatto, ponendo subito un ritmo abbastanza alto. Erano quattro anni che non facevo bene gli 800 stile, sono molto contento

Lacrime, tante, e di gioia per Federica Pellegrini:

Questo è il mio ultimo Mondiale. Finisce qui. Non ci credo ancora, ho fatto quello che ho voluto sentendomi come volevo. E’ stato incredibile anche il tempo, vuol dire che tutto il lavoro che stiamo facendo paga tanto e forse come non mai. Sono tanto contenta perché è il mio ultimo mondiale. A me piace lavorare, non sempre i risultati sono arrivati ma questa volta è incredibile. Sono felice, Budapest è stato voluto fortemente ma mai avrei immaginato l’oro. Qui sono successe una serie di cose strane, mi sono trovata a giocarmi qualcosa di importante arrivando così di passaggio: è bellissimo

A maggio 2014, è stato trovato positivo a uno stimolante, ma fu sospeso dalla Federazione cinese appena tre mesi, in tempo per partecipare ai Giochi Asiatici. Poi lo scorso settembre la polemica per la presunta distruzione, a colpi di martellate, di una provetta contenente il suo sangue: Una vicenda che la Wada, l’agenzia internazionale anti-doping, ha portato all’attenzione del Tas che però non si pronuncerà prima di settembre 2019, a Mondiali ormai finiti.

Con questa losca e nebulosa premessa il nuotatore cinese Sun Yang, sei medaglie olimpiche e 14 mondiali, sta partecipando ai Mondiali di nuoto a Gwangju. Una situazione delicata che, però, sta trovando l’opposizione e il rifiuto di diversi colleghi con gesti clamorosi: il primo è dell’australiano Mack Horton, che aveva preceduto il cinese a Rio 2016, piazzatosi secondo nei 400 in un podio chiuso dal bronzo di Gabriele Detti.
Ecco, su quel podio Horton non c’è proprio salito, proprio non ne voleva sapere ed restato giù. Il momento è stato imbarazzante, Horton fissava il vuoto, non degnando nemmeno di uno sguardo il campione del mondo. Serissimo l’australiano davanti al presidente Barelli, che doveva effettuare la consegna delle medaglie: «Le sue azioni e il modo in cui è stata gestita tutta la faccenda la dicono lunga», ha commentato dopo la cerimonia della premiazione a Gwangju Horton, che già a Rio aveva attaccato Sun Yang definendolo un “drug cheat”, un truffatore dopato.

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E mentre la Fina, la Federazione internazionale del nuoto, ha ammonito l’australiano – che nel frattempo è stato accolto da una standing ovation dagli altri nuotatori quando è entrato nella mensa del villaggio -lunedì 23 luglio, è andato in scena un altro gesto eclatante: Sun Yang ha vinto nuovamente questa volta nei 200 stile libero, perché i giudici hanno squalificato il lituano Danas Rapsys, primo in vasca, per falsa partenza.  Ma lo stesso cinese ha perso le  staffe durante la premiazione mandando a quel paese in mondovisione il britannico Duncan Scott, bronzo ex aequo col russo Malyutin colpevole di non avergli voluto stringere la mano. Un doppio sonoro “fuck” che ha tradito il serafico e glaciale nuotatore cinese.

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