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Dopo ben 22 anni Iniesta lascia il Barcellona. L’annuncio ufficiale, dato durante una conferenza stampa gremita di gente, dai compagni agli amici, ha scosso tutti, non solo il club catalano, in un clima di grande commozione che ha inizio con le lacrime del diretto interessato.

Le parole dell’illusionista, che ha regalato momenti di calcio-spettacolo durante la sua carriera, risuonano nella sala nonostante la voce sia rotta dall’emozione e stenti ad uscire:

Voglio rendere pubblica la decisione che questa sarà la mia ultima stagione al Barcellona. È stata una scelta molto ragionata, ci ho pensato a lungo sia da un punto di vista personale che familiare. So che vuol dire essere giocatore di questa squadra dopo averci trascorso 22 anni, so che significa giocare qui anno dopo anno, esserne il capitano e le responsabilità che ne derivano. Per questo, devo essere onesto con me stesso e con il club che mi ha dato tutto: non potrò dare il meglio di me, né a livello fisico né a livello mentale

E prosegue:

 Se avessi dovuto pensare di chiudere la mia carriera qui, avrei voluto farlo proprio così, rimanendo titolare e in una squadra in corsa per vincere trofei. È un giorno molto difficile per me perché dico addio alla mia casa e a parte della mia vita

La decisione del calciatore, dettata dalla paura di non riuscire più a dare il massimo alla squadra che gli ha dato tanto, lascia un gran vuoto all’interno del Barcellona e suscita anche tante domande circa il futuro del giocatore. 

Giocherà ancora a calcio? E dove andrà?

Quel che è certo è che il pallone rimane un punto fermo nella sua vita, ma non sarà un club europeo ad avere l’onore di avere un talento del suo calibro nel team. Iniesta, infatti, ha ribadito con fermezza di non potere rischiare di dovere scontrarsi proprio con quel Barcellona che è stata la sua casa per anni.

Comincia quindi per lui un nuovo cammino che secondo fonti indiscrete potrebbe portarlo verso la Cina, che lo insegue da un po’. Ma c’è anche un altro club che richiama l’attenzione del giocatore spagnolo e lo fa con un tweet speciale che riporta alla mente ricordi lontani.

Riconoscete quel bambino nella foto? È proprio Iniesta all’età di 8 anni e quello è il suo primo cartellino firmato quando ha cominciato a giocare con l’Albacete, dove è rimasto fino ai 12 anni. Adesso la società spagnola prova a riprendersi quel campione che allora era solo un astro nascente alle sue prime battute.

Don Andres da quel periodo ne ha fatta di strada e ha collezionato un successo dopo l’altro: 4 Champions League, 3 Supercoppe europee, 3 Mondiali per club, 8 scudetti, 7 Supercoppe di Spagna e 6 Coppe di Spagna per un totale di 31 trofei.

Tornerà alle origini dove tutto è cominciato? Probabilmente nemmeno Iniesta sa ancora bene cosa fare, ma adesso per lui non è il momento di prendere decisioni affrettate, ma godersi l’affetto di tutte le persone che lo stimano e che gli sono vicine in questo addio, come Messi, che gli dedica parole di grande amicizia:

Grazie per tutti questi anni di calcio che abbiamo condiviso, Andrés Iniesta. Per me è stato un privilegio giocare al tuo fianco e passare momenti indimenticabili insieme. Ti auguro il meglio in questo nuovo capitolo della tua vita, nella tua carriera da calciatore e nella tua vita privata. Sei un grande uomo, dentro e fuori dal campo. Ci mancherai!

Mentre le gare riservate ai Mondiali per club del calcio si avviano verso la parte finale, siamo agli esordi della competizione iridata per quanto riguarda il volley.

I Mondiali per club 2017 volley maschile sono una manifestazione organizzata dalla FIVB, che quest’anno si giocano in Polonia dal 12 al 17 dicembre.

Le squadre partecipanti sono i campioni dei tornei continentali organizzati dalla FIVB e, come nel caso della nazionale azzurra, i Campioni delle migliori Nazioni del ranking.

L’Italia sarà rappresentata dalla squadra del Civitanova Lube, che si trova nel girone più difficile, dove è presente anche la squadra vincente dello scorso anno, i brasiliani del Sada Cruzeiro, favoriti anche per questo titolo 2017.

Ecco tutte le nazionali che si contenderanno il titolo suddivise per gironi:

POOL A (a Opole): ZAKSA Kedzierzyn-Kozle (Polonia), Sada Cruzeiro (Brasile), Cucine Lube Civitanova (Italia), Sarmayeh Bank VC (Iran)

POOL B (a Lodz): PGE Skra Belchatow (Polonia), Zenit Kazan (Russia), Personal Bolivar (Argentina), Shanghai VC (Cina)

Calendario dei Mondiali per club volley

Le partite cominciano oggi a partire dalle 17.30 e potranno essere seguite in diretta tv su Fox Sport e in diretta streaming su Sky Go. L’Italia scende in campo in prima serata nella difficile sfida contro i campioni in carica proprio nel giorno d’esordio della competizione.

Le semifinali si giocheranno sabato 16 dicembre, invece le finali si terranno domenica.

MARTEDI’ 12 DICEMBRE:

17.30      ZAKSA Kedzierzyn-Kozle vs Sarmayeh Bank VC (Pool A, a Opole)

17.30      Zenit Kazan vs Personal Bolivar (Pool B, a Lodz)

20.30      Sada Cruzeiro vs Cucine Lube Civitanova (Pool A, a Opole)

20.30      PGE Skra Belchatow vs Shanghai VC (Pool B, a Lodz)

MERCOLEDI’ 13 DICEMBRE:

17.30      ZAKSA Kedzierzyn-Kozle vs Cucine Lube Civitanova (Pool A, a Opole)

17.30      Zenit Kazan vs Shanghai VC (Pool B, a Lodz)

20.30      Sarmayeh Bank VC vs Sada Cruzeiro (Pool A, a Opole)

20.30      PGE Skra Belchatow vs Personal Bolivar (Pool B, a Lodz)

GIOVEDI’ 14 DICEMBRE:

17.30      ZAKSA Kedzierzyn-Kozle vs Sada Cruzeiro (Pool A, a Opole)

17.30      Shanghai VS vs Personal Bolivar (Pool B, a Lodz)

20.30      Cucine Lube Civitanova vs Sarmayeh Bank VC (Pool A, a Opole)

20.30      PGE Skra Belchatow vs Zenit Kazan (Pool B, a Lodz)

SABATO 16 DICEMBRE:

17.30      Semifinale 1 (a Cracovia)

20.30      Semifinale 2 (a Cracovia)

DOMENICA 17 DICEMBRE:

17.30      Finale per il terzo posto (a Cracovia)

20.30      Finale Mondiale per Club 2017 di volley maschile (a Cracovia)

Prima della nascita della Coppa del mondo per club sotto la supervisione della Fifa, in passato ci sono stati svariati tentativi di organizzare un torneo “sovranazionale” per decretare il miglior club a livello internazionale e mondiale. Riconosciuti o meno, organizzati da mecenati o poco dopo soppressi, il desiderio di scegliere la squadra più forte del globo risale ai primi anni del ‘900 quando il calcio era ancora dilettantistico e una forma embrionale di quello che è oggi.

1908, Il Torneo Internazionale Stampa Sportiva

Antesignano dell’attuale Mondiale per club è il Torneo Internazionale Stampa Sportiva, manifestazione sportiva del 1908, organizzata da La Stampa, quotidiano di Torino. Il formato prevedeva un mini-torneo di qualificazione interno per le squadre italiane che furono Ausonia Pro Gorla, Juventus, Piemonte e Torino, con la vincente che avrebbe poi partecipato al torneo vero e proprio, assieme agli svizzeri del Servette, ai tedeschi del Freiburger e ai francesi del Parisienne. Quell’edizione fu vinta dal Servette che sconfisse, in finale, il Torino per 3-1.

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1909-1911, Sir Thomas Lipton Trophy

Il Torneo Internazionale Stampa Sportiva piacque, c’era entusiasmo attorno, così, Thomas Lipton, imprenditore scozzese e mercante soprattutto di tè, sì offrì per sovvenzionare una seconda edizione che prese il suo nome. Così nacque la Sir Thomas Lipton Trophy, un torneo a scadenza biennale giocato nel 1909 e nel 1911. Alla competizione dovevano partecipare i club in testa nei campionati delle nazioni più forti in quel momento storico, ovvero Inghilterra, Svizzera, Germania, mentre per l’Italia si optò per una selezione dei migliori giocatori tra Torino, Juventus e Piemonte. Nell’edizione 1911 cambiarono leggermente le regole: non ci fu la squadra tedesca, per l’Inghilterra c’era la conferma della squadra detentrice del titolo, ovvero il West Auckland Town (che conquistò anche questa edizione), per la Svizzera il club in testa, mentre Juventus e Torino parteciparono distintamente.

1951-1952, Copa Rio

Nei primi anni 50 venne proposta una nuova competizione internazionale, organizzata dalla  Confederazione sportiva del Brasile, con un richiamo al Mondiale del ’50 disputato in Brasile dopo un vuoto causa guerra mondiale. Al torneo Copa Rio, infatti, partecipavano, su invito, le otto squadre campioni nazionali in carica delle nazioni che meglio si piazzarono al Campionato Mondiale. La prima edizione del 1951 vide la vittoria del Palmeiras contro la Juventus, mentre l’anno dopo, nel 1952, nel derby tutto brasiliano, la Fluminense ebbe la meglio sul Corinthians. Pur con riserva, la Fifa riconobbe la manifestazione del 1951 come il primo torneo per club di livello mondiale e, dunque, il Palmeiras può essere considerato il primo campione del mondo nella storia dei club.

1952-1975, Pequeña Copa del Mundo

Affascinante e poliedrica fu anche la Pequeña Copa del Mundo, torneo che si organizzò a Caracas, in Venezuela, nel 1952. Anche per questa manifestazione si poteva accedere solo tramite invito e, nelle 14 edizioni a intervalli irregolari fino al 1975, parteciparono squadre eterogenee: dal Real Madrid, ai colombiani del Millonarios, passando per il Valencia, il Benfica e il Chelsea, disputarono il trofeo anche la Roma nel 1953, arrivando seconda, e la Lazio, nel 1966, terza. Spazio anche per una Nazionale: nel 1975, il trofeo lo alzò al cielo la Germania Est.

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1960-2004, Coppa Intercontinentale

In quei stessi anni prese corpo un trofeo parallelo, ma che di fatto, diventerà la Coppa Intercontinentale ufficialmente riconosciuta da club e tifosi. Nata nel 1960, come torneo esclusivo tra  la vincitrice della Coppa dei Campioni d’Europa (poi Champions League), e la vincitrice della Coppa Libertadores, la Coppa dei due mondi ha subito modifiche nel corso degli anni: con cadenza annuale, dall’esordio nel 1960 all’edizione del 1979 le due sfidanti si incontravano in una gara d’andata e in una di ritorno nei rispettivi stadi.
Ma a causa di climi sempre più ostili in Sudamerica e a causa della difficile collocazione nel calendario tra i vari impegni, le squadre iniziarono a declinare la partecipazione: nel 1971, gli olandesi dell’Ajax furono i primi.
Negli anni ’80, per recuperare prestigio e creare stabilità, la Toyota decise di gestire direttamente la manifestazione, finanziandola e spostandola in Giappone con un match secco. Una formula che funzionò e che noi italiani ricordiamo soprattutto per le partite della Juventus nel 1996 e del Milan nel 1989, 1990 e nel 2003.

2004, Mondiale per Club

Nel 2004, la Fifa entra prepotentemente nella strutturazione della competizioni, estendendo il torneo a tutti i vincitori dei tornei continentali organizzati della sei confederazioni sotto etichetta della stessa Federazione internazionale. Così oltre Champions League e Libertadores, alla competizione prendono parte anche i campioni centro-nordamericani, quelli africani, quelli asiatici e quelli dell’Oceania. Dal 2007, inoltre, partecipa anche la squadra vincitrice del campionato della nazione ospitante.

Al via le edizioni 2016 del Campionato del Mondo di volley per club sia maschile che femminile. Dal 18 al 23 ottobre, i due tornei iridati vedranno otto partecipanti lottare per il titolo di squadra migliore del pianeta. Suddivise in girone A e B con le migliori due che disputano semifinali e successivamente finale per il primo e terzo posto, le due competizioni si giocano in angoli diversi: il Mondiale per club maschile è, infatti, per la terza volta negli ultimi quattro anni a Betim, in Brasile (sempre nel paese sudamericano, ma a Belo Horizonte è andata in scena l’edizione del 2014); la competizione femminile, invece, negli stessi giorni si disputa nelle Filippine ed è la prima volta dopo l’ultimo triennio giocato a Zurigo.

Organizzati dalla Fivb, la Fédération internationale de volleyball, le due competizioni pallavolistiche sono riservate ai team che hanno vinto i tornei continentali, le cosiddette Champions League, durante la stagione precedente. Oltre ai campioni provenienti da Europa, Sudamerica, Nord-Centro America e Caraibi, Asia e Africa, ogni anno, a discrezione della Fivb, vengono invitate altre squadre, le wild cards, per poter raggiungere il numero idoneo per avviare il torneo.
Nel Mondiale maschile, per esempio, quest’anno a ottenere l’invito è stato Trentino Volley, sconfitto in finale di Champions dallo Zenit-Kazan, alla sua settima apparizione iridata e che rappresenta il team più vincente in assoluto, avendo conquistato l’oro per bene quattro volte dal 2009 al 2012. Il team allenato da Angelo Lorenzetti è nel girone B con i brasiliani del Minas Tênis Clube e gli argentini Ciudad de Bolívar e Upcn San Juan.
E’ un debutto, invece, per il team femminile che difende la bandiera italiana: la Pomì Casalmaggiore, alla sua prima apparizione, incorona, così, un’ascesa trionfale iniziata solo nel 2008 e che ha visto la giovane squadra lombarda innalzarsi sul tetto d’Europa, vincendo la Champions Leauge contro le turche del VakıfBank Istanbul. Nel torneo iridato, Casalmaggiore è inserita nel girone A con i padroni di casa, Philippine All-Stars, i turchi dell’Eczacıbaşı Istanbul e, infine, i brasiliani del Rio de Janeiro Vc.

Il cammino del Mondiale di volley per club è stato piuttosto a strappi: la prima edizione maschile si è disputata nel 1989 con cadenza annuale fino al 1992. Fino a quel momento fu un dominio italiano con Parma, Ravenna e due volte Gonzaga Milano a trionfare. Ma la Fibv decise di cancellare la manifestazione che non si è disputata per 17 anni. Solo nel 2009 il Mondiale per club è tornato, questa volta a Doha, in Qatar. Andamento simile per quello femminile: iniziato nel 1991 e interrotto nel 1994 (già l’edizione del 1993 non si disputò), è seguito un silenzio durato fino al 2010, quando, sempre la città qatariota ha ospitato nuovamente la competizione.