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mondiali di atletica

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Wayde van Niekerk vince anche il mondiale di Londra dopo quello di Pechino e dopo l’Olimpiade.  Il sudafricano vince senza avversari in grado di impensierirlo, in 43.98, un crono che fino a due anni fa avrebbe fatto sussultare, oggi quasi normale da quando van Niekerk è salito ai vertici della specialità.

La finale, attesissima, è stata privata della presenza di un altro protagonista, il botswaniano Isaac Makwala, già assente ieri nelle batterie dei 200 e ieri fermato dai medici IAAF per 48 ore a causa di una infezione gastrointenstinale, in base alle vigenti leggi britanniche.

Senza l’africano, van Niekerk ha trovato il vuoto nella corsia accanto, colmando però il gap entro i primi cento metri e presentandosi all’ingresso nel rettilineo finale largamente in testa. Non ha spinto fino in fondo, preservando il serbatoio per il vero obiettivo del suo mondiale, il doppio oro sull’asse 200-400 metri.

Dietro di lui il bahamense Steven Gardiner in 44.41, altra medaglia a Bahamas dopo sedici anni, e con un finale favoloso il 20enne Abdalelah Haroun (44.48), qatarino troppo presto escluso dal lotto dei protagonisti a causa di un ritardato avvio di stagione per infortunio, che ha sorpassato l’ormai spento botswaniano Thebe, quarto in 44.66. Delusione Kerley: lo statunitense, protagonista della stagione USA, ha chiuso in settima posizione in 45.23.

Mondiali di atletica quinta giornata. La primatista italiana assoluta dei 400 ostacoli Yadis Pedroso deve purtroppo rinunciare alle sue ambizioni di finale. L’azzurra dell’Aeronautica parte in terza corsia accanto a quella dove, un mese fa in IAAF Diamond League, aveva corso il 54.87 della sua seconda migliore prestazione di sempre.

Come a Rio 2016 la 30enne ostacolista conferma la sua indole combattiva nelle occasioni che contano e, malgrado la temperatura autunnale e quel doloretto alla gamba che l’aveva infastidita in batteria, mette subito in mostra una buona ritmica tra le barriere. Porta a termine la sua prova in 55.95: è quarta. Davanti a tutte la campionessa olimpica Dalilah Muhammad in 55.00, precedendo la canadese Sara Watson (55.05) e la britannica Elidh Doyle che con 55.33 agguanta l’ultimo ticket disponibile per la finale.

Si chiude in semifinale anche l’avventura della campionessa europea under 23 Ayomide Folorunso. La ventenne delle Fiamme Oro, dopo il bel 55.65 di ieri, stavolta non fa meglio di 56.47. E’ sesta, poi quinta per l’infrazione di corsia che toglie dall’ordine d’arrivo la nigeriana Glory Nathaniel. Migliori tempi delle semifinali il 54.59 dell’iridata in carica Zuzana Hejnova e il 54.79 della giamaicana Ristananna Tracey.

Nei 200 Irene Siragusa, la velocista con gli occhiali, è quinta in 23.73 (+0.1) nella batteria numero 6 dominata in 22.70 dall’ivoriana, medaglia d’argento dei 100 metri, Maria-Josee Ta Lou. La toscana dell’Esercito era uscita dalla curva a ridosso della terza posizione utile per la promozione al fianco della svizzera Sara Atcho, poi finita seconda in 23.09. Non va meglio alla tricolore assoluta Gloria Hooper. Anche la veronese dei Carabinieri chiude quinta nell’ultima batteria. Purtroppo nemmeno il suo 23.51 (+0.5) è abbastanza per ambire alla promozione.