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Mondiali 2006

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L’amichevole che si è svolta il 27 marzo tra Inghilterra e Italia a Wembley non è stata favorevole solo alla nazionale azzurra che è riuscita finalmente a rompere l’incantesimo del gol, ma anche agli inglesi.

Anzi, per la precisione ad un singolo inglese che quasi al termine della partita, indipendentemente dall’esito finale, era già ampiamente soddisfatto di come si sono svolte le cose in campo. Si tratta del nonno del calciatore Lewis Cook, che ha esordito in nazionale proprio in questo match.

L’esordio del nipote prima dei 26 anni per nonno Cook era una certezza, tanto da decidere nel 2014 di puntare la somma di 500 sterline su una scommessa allora data a quota 33. Deluso dagli esiti delle scorse partite, finalmente contro l’Italia il ct Southgate ha permesso al giovane di entrare in campo per sostituire al 70esimo minuto il compagno Lingard e ha regalato al nonno una vincita a molti zeri.

Festeggia dunque la famiglia Cook per un esordio in nazionale che possiamo definire col botto, dato che oltre a rappresentare la grande occasione per il giocatore, ha anche fatto sbancare al suo nonno la somma di ben 17.000 sterline che corrispondono a circa 19.000 euro!

Ma avere un’innata fiducia nel talento calcistico del proprio nipote non è una novità e il caso Cook non è il primo che è diventato famoso per aver fatto guadagnare da una scommessa fatta tempo prima.

Un episodio simile è legato anche alla figura di Rooney, giocatore dell’Everton, ex del Manchester United. In questo caso è lo zio che punta 250 sterline sul nipote, sicuro che nel Mondiale tedesco del 2006 avrebbe esordito in nazionale. La scommessa fu fatta nel 1998 e quando Rooney entrò in campo contro Trinidad e Tobago lo zio vinse la somma di ben 50.000 sterline. Il grande calciatore da allora ha regalato altre soddisfazioni alla sua famiglia e chissà che lo zio, amante del gioco d’azzardo, non abbia pensato di puntare ancora sul suo successo anche in futuro.

È ancora un nonno che punta tutto sul nipote nel caso di Harry Wilson, ma la cosa sconcertante è che la scommessa viene fatta quando il calciatore aveva soli 2 anni. Previdente e fiducioso, suo nonno sapeva, o almeno sperava, che un giorno il bambino avrebbe giocato nel Galles e puntò ben 50 sterline, che molti anni dopo, nel 2013, fruttarono ben 250 volte la posta giocata, quando Wilson esordì contro il Belgio nella sfida di qualificazione mondiale. 

E i padri? Anche loro non nascondono la fiducia nelle capacità del proprio figlio, se amante del pallone, e ben due casi diversi testimoniano come questa fiducia a volta sia davvero ben spesa. 

Nel 2006 è la volta della famiglia Kirkland: il padre dell’ex portiere del Liverpool, Chris Kirkland, insieme a 12 amici decise di puntare sull’esordio in nazionale del giocatore prima dei 30 anni e vinse la bellezza di 10.000 sterline.

Lo stesso fece anche il padre di Ryan Tunnicliffe, che quando il figlio entrò in campo nel 2012 in un turno della League Cup, vinse la somma di 10.000 sterline per averci scommesso ben 10 anni prima. Allora Tunnicliffe militava nel Manchester United, oggi è calciatore del Wigan.

Tante le scommesse che legano il pallone a parenti fiduciosi verso figli e nipoti calciatori. Non tutte si rivelano vincenti, è ovvio, ma quando succede fanno notizia e servono anche ad aumentare la fama del calciatore protagonista. Ecco perché siamo certi che per un po’ si sentirà parlare  di Lewis Cook. 

Sapevamo già che LeBron James fosse uno dei più forti nell’Nba, ma da stanotte possiamo anche incoronarlo il migliore, capace di registrare un record unico ed entrare nella storia.

Si parla di 30.000 punti, 8000 rimbalzi e 8000 assist in tutta la sua carriera: il giocatore dei Cleveland Cavaliers è il primo giocatore di basket che riesce ad ottenere questi numeri.

Ma non è tutto, perché oltre al record storico appena raggiunto, nella partita di ieri LeBron e la sua squadra hanno anche vinto contro i Brooklyn Nets per 129-123. E anche stavolta è stato lui il protagonista del match, che oltre a guidare i suoi compagni, ha registrato la sua dodicesima tripla doppia stagionale.

Quello che oggi viene definito il più grande giocatore del pianeta fa parlare di sé anche per un altro dato significativo, che lo mette al pari dei grandi big del passato come Michael Jordan. Durante il match contro i Nets, infatti, Lebron ha totalizzato 31 punti, 12 rimbalzi e 11 assist. E con questi numeri ha eguagliato proprio il grande Jordan, realizzando 926 ventelli in carriera.

Se per ventello si intende 20 punti realizzati in una sola partita è facile rimanere affascinati e anche sbalorditi dalle performances del giocatore dei Cleveland.

Eppure nonostante si parli di grandissimi numeri, né Jordan né Lebron si trovano sul podio in questa classifica relativa ai punti di partita. Infatti, il primo posto è occupato da Karl Malone con 1.134 ventelli, il secondo da Kareem Abdul-Jabbar con 1.122 e il terzo da Kobe Bryant con 941, il gradino più basso del podio.

Ciò non toglie, però, che LeBron è entrato di diritto nella storia dell’Nba con le sue prestazioni uniche e il raggiungimento di un record storico che lo fa balzare in cima a qualsiasi altra classifica.

La sua carriera, che comincia proprio con un incontro con Jordan, è un crescendo di successi e traguardi che l’hanno condotto fino a questo punto, scrivendo pagine importanti nella storia di questo sport.
La sua partecipazione a ben tre edizioni olimpiche ha permesso alla nazionale statunitense di conquistare la medaglia di bronzo nel 2004 alle Olimpiadi di Atene e la medaglia d’oro ai Giochi di Pechino 2008 e ai Giochi di Londra 2012. E poi ancora oro nei Campionati Americani e bronzo nei Mondiali del 2006.

Insomma, un fuoriclasse unico che non smette mai di stupire e ad ogni partita è capace di regalare emozioni e soddisfazioni. E dopo i numerosi record finora infranti eccoci oggi a festeggiare l’ennesimo primato che siamo sicuri non sarà nemmeno l’ultimo.

Michael Jordan e Karl Malone