2 giugno 1962, campionato Mondiale di calcio che si sta svolgendo in Sudamerica in Cile. La Roja sfida l’Italia, guidata dal ct Paolo Mazza, nella seconda gara del Gruppo 2.
Lo stadio Nacional de Chile di Santiago è caldo e anche il clima prepartita è stato abbastanza acceso. In effetti, a riscaldare i giorni prima del match, due giornalisti italiani inviati in Cile, per mezzo di alcuni articoli, avevano descritto la capitale come triste e ricca di difetti.
Notizie mal digerite dal popolo cileno, così come era malvisto l’uso frequente di giocatori oriundi dalla nazionale azzurra, giocatori spesso d’origine argentina (storica rivale del Cile).
Nonostante i dissapori fuori dal campo, la partita viene giocata.
I calciatori italiani, prima del fischio d’inizio, portano mazzi di fiori bianchi verso gli spalti: mossa consegnata per spezzare il clima ostile.
Gli azzurri, però, ricevono una bordata di fischi e persino i fiori donati vengono calpestati.
Ad arbitrare la partita è l’inglese Kevin Aston, il quale dirige la gara un po’ troppo all’inglese, lasciando correre parecchi contrasti duri, tanto che l’andamento del match diventa sempre più violento.
Il metro di giudizio però sembra un po’ impari, con un maggiore severità da parte del giudice nei confronti degli azzurri. Al settimo minuto, un fallo di reazione del centrocampista italiano Giorgio Ferrini, per un intervento da tergo del cileno Honorino Landa provoca la prima espulsione.

Durante la discussione che ne segue, l’azzurro Humberto Maschio, oriundo (originario di Avellaneda), viene colpito con un pugno dal giocatore cileno Leonel Sánchez. Lo stesso Sànchez apostrofa Maschio come “tradidor!” .
L’arbitro Aston, voltato, e ancora impegnato a discutere con Ferrini, non si accorge di nulla.
L’italo-argentino cade a terra con il naso fratturato e rimane in campo completamente stordito, in quanto le sostituzioni non sono ancora ammesse.
Nella colluttazione ancora Sànchez sferra un secondo pugno al terzino sinistro David e ancora una volta il direttore di gara britannico fa finta di non vedere. Salvo, poco dopo, espellere lo stesso David, il quale reagisce ai continui sputi e ingiurie ancora di Sànchez.
L’Italia, in nove contro undici e con Maschio infortunato, non riesce a evitare la sconfitta. A segnare per i cileni: Ramírez al minuto 74 e Toro all’88esimo, per il 2-0 finale.
Quel match ai fini del girone costò caro all’Italia che nonostante la vittoria netta per 3-0 contro la Svizzera non riuscì a passare il turno.
Una partita che è rimasta nella storia e tuttora pare sia una delle più violente della storia dei Mondiali, tanto da essere definita la “Battaglia di Santiago”.