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Si è conclusa la prima parte del Mondiale femminile di Francia2019. Un torneo che sta regalando grandissimi spunti sia tecnici che sociali.

Calciatrici dalle grandi qualità con i piedi e un grande impatto mediatico, hanno fatto sì che di questa Coppa del Mondo se ne parli per anni.

Sono state due settimane intense quelle trascorse finora in cui ci sono state bellissime partite, dal grande furore agonistico e con una fantastica cornice di pubblico, sia sugli spalti che dalla tv di casa.
Sono stati abbattuti record sportivi storici e le migliori calciatrici hanno messo in mostra tutte i loro talenti e le loro qualità.

Noi di Mondiali.it abbiamo voluto cogliere 5 dei momenti più belli di questo Campionato del Mondo finora.

LE AZZURRE E GLI ITALIANI

Sicuramente tra le squadre che hanno sorpreso in positivo c’è l’Italia con le nostre #Ragazzemondiali che, contro ogni pronostico iniziale, sono riuscite a qualificarsi agli ottavi come prime del girone. Un gruppo unito con tanta tecnica nelle nostre calciatrici e un pubblico che ha spinto le azzurre più di quanto si possa credere.

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Il feeling tra azzurre e pubblico

Barbara Bonansea e Cristiana Girelli sono state le donne copertina della fase a gironi ma, aldilà del grandissimo risultato ottenuto sul campo, ci sono importanti numeri provenienti dal pubblico. In molte partite gli stadi francesi sono pieni di tifosi, anche nel match dell’Italia, ma soprattutto un grande tifo dalla tv. Le partite delle azzurre sono state seguite da milioni di italiani, numeri superiori anche alle partite della squadra maschile del ct Mancini.

ALEX MORGAN E GLI USA
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L’esultanza in una delle cinque reti della Morgan contro la Thailandia

La campionessa americana è stata una delle attrici protagoniste di questa prima scorpacciata di partite, insieme alle sue compagne. La partenza col botto contro la Thailandia ha riscritto la storia del calcio: il pokerissimo dell’attaccante californiana e la vittoria per 13-0 (partita con più gol di scarto della storia in un Mondiale di calcio). Alex Morgan come un’altra americana, Michelle Akers nel Mondiale ’91, è stata capace di gonfiare la rete per cinque volte. Il 13-0, invece, segna qualcosa di straordinario: superato nettamente il record dell’11-0 della Germania che travolse l’Argentina nel Mondiale 2007.

LE LACRIME DELLA THAILANDIA
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Le lacrime dalla panchina thailandese al gol contro la Svezia

Ci sono stati tantissimi pianti passati nella storia del calcio e quelle della Thailandia sicuramente ne faranno parte. Perché puoi perdere 13-0 contro gli Usa, perché ne puoi subire altre 5 contro la Svezia ma quando ne realizzi uno, il primo della storia alla prima apparizione Mondiale: sono soddisfazioni. La rete dell’attaccante Kanjana Sung-Ngoen al 91esimo è stata un’esplosione di gioia da parte della panchina che ha fatto il giro del mondo.

IL BRASILE DI MARTA
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L’esultanza dopo il gol all’Italia

Le brasiliane sono passate agli ottavi trascinata dalla propria fuoriclasse, la numero 10 Marta. Una campionessa dentro e fuori dal campo. Grazie alle due reti realizzate contro Australia e Italia, l’attaccante è diventata la miglior marcatrice in un Mondiale con ben 17 reti, superando il record di Miroslav Klose, con tanto di polemica con la tv tedesca per la mancata domanda durante un’intervista.
Leader anche fuori dal campo perché ha proposto di ribattezzare lo stadio di Maceiò, da Estadio Rei Pelé a Estadio Marta Vieira da Silva. Con 111 gol in 130 presenze con la Seleção è la miglior realizzatrice della storia verdeoro.
Scalpore ha fatto la notizia del rifiuto a qualsiasi sponsor sugli scarpini, perché le offerte ricevute sono state nettamente inferiori rispetto a quelle maschili. Sulle scarpe di Marta, però, ci sono i colori rosa-azzurro della campagna Go Equal (sensibilizzazione alla parità di genere) e le mette in mostra durante l’esultanza.

LA PROTESTA DI MEGAN RAPINOE
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Megan Rapinoe è l’unica americana a non cantare l’inno

Gli Stati Uniti sono la squadra da battere perché hanno tantissime fuoriclasse. D’altra parte, però, alcune di loro hanno fatto parlare di sé anche per temi extracalcistici. Una di queste è la capitana Megan Rapinoe: la centrocampista si è rifiutata di cantare l’inno nazionale americano nel prepartita. Un rifiuto contro le politiche discriminatorie portate avanti dal presidente Donald Trump nei confronti delle minoranze etniche.

Sarà una partita senza nessun fine a livello di qualificazione ma Thailandia e Cile vogliono lasciare questo Mondiale di Francia2019 nel migliore dei modi.

Le thailandesi, nel bene e nel male, hanno scritto pagine importanti nella loro prima Coppa del Mondo: se dolorosissima è stata la partita contro gli Stati Uniti con la sconfitta record per 13-0; lacrime di gioia sono stati quelle scese dopo il gol bandiera contro la Svezia nel 5-1 del secondo match.

Sì il gol realizzato da K. Sung-Ngoen è stato quello della storia, dopo averne subiti 17 in due partite. L’esultanza di tutta la nazionale è stata da brividi, un ricordo che difficilmente verrà dimenticato.

Pianti di felicità inquadrati e colti dalle telecamere. Lacrime soprattutto di Nualphan Lamsam, travolta dalla gioia, in panchina accanto alla ct  Nuengrutai Srathongvian.

Le lacrime di Nualphan Lamsam che abbraccia la ct thailandese Nuengrutai Srathongvian
La Lamsam non è una thailandese qualsiasi, non è solo il team manager, non è solo la presidente e amministratore delegato di Muang Thai Insurance, ma è una donna che ha investito molto nella nazionale del suo Paese, sponsorizzandola, sostenendola, finanziandola al punto di riuscire a regalarle la qualificazione a questi mondiali francesi.

Nonostante la pesante sconfitta i tifosi thailandesi sugli spalti hanno sempre sostenute le ragazze e il gol non ha fatto altro che aumentare la gioia.

Ora contro il Cile è un altro match in cui si potrà continuare a scrivere la storia.

Sarà una gran bella partita di cartello quella tra Svezia – Stati Uniti. Le campionesse uscenti sfidano le scandinave, nazionale sempre nei piani alti del calcio femminile mondiale e otto partecipazioni su otto in Coppa del Mondo.

Allo stadio Océane di Le Havre sarà sfida per chi si aggiudicherà il primo posto del gruppo F, dopo che entrambe hanno sconfitto agevolmente Cile e Thailandia.

 

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🇸🇪SVERIGE-USA🇺🇸 21.00 i Le Havre 👀 TV4/Radiosporten 🙏 Var hejar du ifrån? 👏 #viärsverige #fifawwc

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Contro le thailandesi, però, le Blagult hanno calato un po’ l’attenzione nel secondo tempo, subendo così lo storico gol di Sung-Ngoen.
Una partita prestigiosa per l’esperta centrocampista Caroline Seger

È un grande onore poter sfidare gli Usa in una partita che decide chi vincerà il girone! Una gara che vogliamo vincere.

Per Anna Anvegard, invece, il match sarà una bella prova fisica e mentale in cui la difesa deve cercare di fare il massimo per fermare le fortissime calciatrici americane.

Sono in cerca di vendetta!

Sì perché nel 2016 le scandinave hanno battuto le campionesse del Mondo uscenti durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro e a Le Havre può essere l’occasione giusta.

Tuttavia sarà una bella partita in cui entrambe vorranno mostrare il proprio gioco, convinte di poter essere grandi protagoniste di questo Mondiale.

Quella tra Olanda – Canada sarà una partita per il vertice del gruppo E. Le due squadre, dopo aver vinto i primi due match, sono entrambe appaiate a sei punti con le Orange che, però, hanno una migliore differenza reti.

Nonostante i successi contro Camerun e Nuova Zelanda, la nazionale olandese sta ricevendo forti critiche dai media fiamminghi, per la poca qualità espressa nel gioco e la fatica sotto porta.

Una risposta alle accuse della stampa è stata data dalla centrocampista Sherida Spitse, la quale ha voluto subito smorzare il tutto.

Non m’importa dei giornali, sappiamo cosa stiamo facendo e contro il Canada ci giochiamo il primo posto del girone. Abbiamo sei punti e siamo arrivati ​​al turno successivo. Certo, ci sono cose che possono essere migliorate, ma possiamo essere orgogliose di noi stessi!

Il pubblico si aspetta molto dalle campionesse d’Europa che comunque sono solamente alla seconda apparizione Mondiale. Nel 2015 contro le canadesi, padrone di casa, le Orange hanno pareggiato per 1-1 (redi di van de Ven e Lawrance): pareggio che non ha permesso alle olandesi di passare il turno.

Sotto i riflettori, in particolare, c’è la numero 10 Danielle van de Donk che non ha brillato molto nelle prime due uscite.
Premiata come giocatrice dell’anno in Inghilterra, la 27enne giocatrice dell’Arsenal non ha ancora messo in mostra tutte le sue qualità.

 

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No more words needed 💪🏽🧡 #believe #onzejacht

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Si ipotizza che la sua poca brillantezza sia dovuta alla posizione in campo, un po’ diversa dal solito. Lei che è una trequartista è stata usata sulla fascia e spesso è stata costretta a rincorrere i terzini avversari. La sua poca lucidità contro le africane è stata notata dall’allenatrice Wiegman che l’ha chiamata in panchina al 70esimo minuto.

In questi giorni si è allenata per bene e tra poco sarà protagonista contro le nordamericane.

Serve una vittoria contro la Scozia all’Argentina se non vuole dire addio al Mondiale. Per questo importantissimo match l’Albiceleste si affida a un buon gruppo per raggiungere gli ottavi, obiettivo mai raggiunto nelle altre due edizioni in cui ha partecipato (2003 e 2007).

Tra le sudamericane spicca una calciatrice dal grande carisma oltre che dalle buonissime qualità qual è “Chule” Ruth Bravo.


Nata a Salta, nel nord, è cresciuta con sette fratelli e col sogno di entrare nel mondo del calcio: sogno che si è realizzato, ma con tantissime difficoltà.

Mio padre voleva che facessi la modella, lo sono diventata. Sono una modella per tantissime ragazzine argentine che da grandi vogliono fare le calciatrici!

Sicuramente il papà è stato colui che ha reso più difficoltosa la sua strada calcistica ma, al contrario, la Chule ha trovato in sua madre una vera spalla, anche a lei piaceva giocare a pallone.

Da piccola sua mamma Lilì le ha comprato degli scarpini da calcio di nascosto e molto spesso ha usato quelli dei suoi fratelli per evitare che suo padre scoprisse tutto.

Come una grossa parte delle calciatrici, anche Ruth Bravo da bambina è stata chiamata “maschiaccio” perché le piaceva giocare a calcio. Ma lei, nonostante tutto e grazie alla mamma, è riuscita a coronare il suo sogno. A 12 anni si aggrega all’Estudiantes de la Plata.

Il rapporto con il padre è un po’ freddo, solamente in due occasione è andata a vederla allo stadio.

Uno era al mio debutto con l’Estudiantes. Abbiamo perso 19-0, in quel periodo giocavo come attaccante. La seconda volta è stata nella partita del ripescaggio, con la maglia dell’Argentina. Non è un tipo semplice che dimostra affetto.

Un lungo stop nel 2012 ne ha interrotto l’ascesa. Durante il Campionato del Mondo Under 20 Ruth Bravo subisce un gravissimo infortunio che l’ha tenuta lontana dai campi per tre anni.
Tuttavia, come spesso accade dopo lunghi periodi bui, arriva la svolta. Il Boca Juniors, club del suo cuore, l’acquista e nei tre anni in cui gioca e vince tanto.

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La Chule con la maglia delle Xeneizes, sua squadra del cuore

Dal 2018 è in Europa a Madrid. Gioca nel CD Tacón, squadra della capitale da poco salita in Liga.

Dopo molti sforzi, Ruth Bravo, a 27 anni, sta dimostrando il suo meglio.
È una calciatrice chiave nello schema del ct argentino Carlos Borrello e la prossima stagione si divertirà a giocare contro le grandi del calcio spagnolo come il Barcellona, ​​finalista recente della Champions League e l’Atletico Madrid, vincitrice del campionato.

Intanto ci sono in palio gli ottavi di finale del Mondiale.

Sconfitta indolore per le azzurre contro il Brasile che passano da prime e volano agli ottavi dopo 28 anni.
Un rigore molto dubbio, trasformato dalla bomber Marta, ha permesso alle sudamericane di qualificarsi agli ottavi di finale da terza con sei punti.


Le azzurre hanno giocato una buonissima partita contro una nazionale comunque molto forte. Le ragazze hanno tenuto testa al Brasile, ma nel secondo tempo si è sentita un po’ di stanchezza.

Sono stati 90 minuti in cui le due squadre si sono affrontate a viso aperto e peccato per qualche errore di troppo nell’ultimo passaggio per le azzurre che sarebbero potute diventare grandi occasioni da rete.


Al di là della sconfitta, rimane la buona prestazione della difesa e del portiere Giuliani che ha compiuto un vero e proprio miracolo su Debinha al 16esimo del primo tempo.
Alla mezz’ora è stato annullato (giustamente) un gol all’Italia: Girelli ha trasformato in posizione di fuorigioco. Ma la vera pallagol arriva ai piedi di Bonansea che non riesce ad angolare bene e si ‘ fatta parare il tiro dal portiere Barbara.

Nel secondo tempo un po’ più Brasile, ma è semplicemente l’episodio dubbio del rigore che ha permesso alle verdeoro di vincere il match. Nota da sottolineare è il 17esimo gol realizzato da Marta in Coppa del Mondo, superato anche il tedesco Klose (16).


Si qualifica agli ottavi anche l’Australia. Le Matildas hanno superato la Giamaica per 4-1 (grazie al poker di Sam Kerr). Lo scontro diretto vinto contro il Brasile ha permesso alle oceaniche di piazzarsi come seconda.

ITALIA (4-3-1-2)

Giuliani; Guagni, Gama, Linari, Bartoli (70′ Boattin); Galli, Giugliano, Cernoia; Girelli (77′ Mauro); Giacinti (62’ Bergamaschi), Bonansea.

BRASILE (4-4-2)

Barbara; Leticia Santos (75′ Poliana) , Kathellen, Monica, Tamires; Ludmila, Andressinha, Thaisa, Debinha; Marta (83′ Luana), Cristian (64’ Beatriz).

Serve una vittoria e, soprattutto, alla Spagna servono i tre punti se vuole continuare il percorso al Mondiale femminile di Francia2019. Contro la Cina allo stadio Océane di Le Havre, la Roja ha vuole strappare il pass per gli ottavi di finale.

A trascinare l’undici del ct Jorge Vilda ci sarà sicuramente la calciatrice più importante: la numero 10, Jennifer Hermoso.

In questo Mondiale l’attaccante dell’Atletico Madrid ha già realizzato due reti (entrambe su rigore) nel match vinto contro il Sudafrica per 3-1.

 

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Siempre tú. 👵🏼 ✨

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Dotata di un grande fiuto del gol, la bomber ha un’ottima media realizzativa con la selezione spagnola oltre a essere capocannoniere 2018/19 del campionato spagnolo di Liga con 24 centri. In verità questo è il suo terzo personalissimo premio dato che anche nella stagione 2015/16 (24 gol) e nel 2016/17 (35 gol) è stata la Pichichi iberica.

Oltre al suo grande talento, Jenni Hermoso ha un piccolo amuleto: la sua famiglia. Sì perché i suoi parenti sono al centro della sa vita e l’ha voluto mostrare al mondo intero. Innanzitutto l’esultanza dopo il gol contro il Sudafrica dedicata a sua nonna che è morta due anni fa.

Era una seconda madre per me. Dov’è, si prende cura di me ogni giorno e mi da coraggio!

ha rivelato nel post gara contro le africane.

Le sue braccia, inoltre, sono ricche di tatuaggi: quello sinistro dedicato proprio alla famiglia, il destro a se stessa.

Ce n’è uno per mia madre, la mano di mia nipote, le iniziali dei miei nonni, un garofano per mia nonna e la vecchia stazione radiofonica di mio nonno!

Cresciuta a Carabanchel, un quartiere di Madrid, ha iniziato a giocare a calcio grazie al nonno ex portiere dell’Atletico Madrid e a interi pomeriggi trascorsi giocando per strada. Ora è l’unico che gli è rimasto in vita e, ovviamente, è molto legata.

Tutta la famiglia la stanno seguendo dalla tv e certamente Jenni Hermoso ha diversi motivi per trascinare la Roja agli ottavi di questo Mondiale.

Risultati già definitivi nel gruppo E del Mondiale femminile di Francia2019: Olanda e Canada sono agli ottavi di finale grazie al doppio successo in altrettante partite.

Le Orange hanno battuto il Camerun, mentre le nordamericane hanno superato le neozelandesi.

Olanda – Camerun 3-1

Protagonista del match è stata Vivianne Miedema con una doppietta. A sbloccare il match è stata proprio l’attaccante dell’Arsenal al 41esimo minuto dopo una prima frazione di gara un po’ noiosa.

Un bel colpo di testa su assist dalla destra di Van de Sanden ha sorpreso l’estremo difensore camerunense Ngo Ndom. Il pareggio africano è quasi momentaneo con la difesa olandese che si è fatta sorprendere da un lancio dalla difesa per l’esterna Onguene che, sul limite del fuorigioco, riesce a beffare il portiere Van Veenendaal in uscita con un colpo di testa.

Il secondo tempo, però, è un film olandese. La differenza tecnica è netta e lo si può evincere anche dal grave errore di Abam che sbaglia un rinvio e regala il pallone del 2-1 a Bloodworth, al 48esimo minuto.
Ancora Miedema chiude il match al minuto 85 con un bel tiro sul primo palo dopo una bello spunto. Sei punti e prima in classifica. Sarà decisivo lo scontro diretto per decretare la prima del girone.

Canada – Nuova Zelanda 2-0

Agli ottava volano anche le canadesi che battono le oceaniche grazie alle reti nella ripresa da Fleming e Prince.
Dopo un primo tempo abbastanza equilibrato con una sola vera palla gol dell’attaccante nordamericana Sinclair stampatasi sulla traversa.

Nel secondo tempo, invece, il Canada riesce subito a sbloccare il punteggio: grande azione di Prince sulla sinistra e preciso assist per Fleming che fa 1-0. Dopo il vantaggio, Prince ha un paio di occasioni per il raddoppio e al 71esimo si vede parare il tiro dal portiere Nayler. Il 2-0 arriva poco più tardi sempre con Prince, che chiude così il discorso qualificazione.

Se contro l’Australia era stata Bonansea a prendersi le copertine con una straordinaria doppietta, l’eroina della sfida contro la Giamaica è senza dubbio Cristiana Girelli, autrice di una tripletta nella partita vinta 5-0 contro la Reggae girls.

Tre reti che hanno scritto una nuova pagina della storia della nazionale italiana di calcio femminile. Per trovare dei numeri simili bisogna fare un salto di ben 10071 giorni, quando l’attaccante Carolina Morace trafisse per tre volte il portiere della nazionale di Taipei Cinese al Mondiale di Cina1991.


Una prestazione da assoluta protagonista per la nostra numero 10, proprio com’è stata la bomber azzurra degli anni ’90. Anche in quel caso la partita fini 5-0 però, l’attuale allenatrice del Milan femminile si scatenò nel secondo tempo (reti al 37’, 52’ e 66’).

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Sono solo quattro i calciatori ad aver segnato una tripletta in un Mondiale: Rossi, Girelli, Morace e Schiavio

Evento, dunque, eccezionale perché anche in ambito maschile non ci sono stati molti calciatori che hanno avuto l’onore e la bravura di segnare tre gol in un match Mondiale. Fa ben sperare la tripletta di Pablito Rossi al Mondiale di Spagna ’82 nel match mozzafiato contro il Brasile; prima di lui, nel 1934, Angelo Schiavio fu protagonista del tris nel 7-1 azzurro sugli Usa.

La sua esultanza particolare ha fatto il giro del mondo: la C di Cristiana sull’occhio con la mano sinistra e il dito indice della destra che gira (Girelli).

È sicuramente la stella dell’Olanda Lieke Martens che scenderà in campo contro il Camerun per il secondo match del gruppo E.

La 27enne in forza al Barcellona, durante la partita d’esordio, ha mostrato ancora una volta le sue doti e la sua grande tecnica personale e a farne le spese è stata la difesa neozelandese, in particolare Catherine Bott.

La neozelandese Bott non ci ha capito molto

Sì perché gli amanti del calcio non possono aver tralasciato la giocata della campionessa olandese nel primo minuto di gara, un gesto che ha ricordato il grande Johan Cruijff. Un dribbling alla Cruijff, come quello che il Profeta del gol realizzò al Mondiale 1974 in un Olanda – Svezia. In quel caso “a farne le spese” fu il difensore scandinavo Jan Olsson.

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Il dribbling di Cruijff contro la Svezia nel 1974

Da un olandese a un’olandese, dunque, perché la numero 11 Martens ha dei colpi da genio proprio come il numero 14 più famoso della storia del calcio.

Proprio come Cruijff, la Martens è una giocatrice unica, capace di ispirare la prossima generazione di talenti dei Paesi Bassi. L’attaccante vuole fare bene in questo Mondiale al fine di provare a bissare il successo europeo ottenuto con le Orange nel 2017.