Brividi e pelle d’oca. Sì, leggere il cognome di Schumacher in cima a una classifica piloti, fa quest’effetto. Perché Mick, figlio di Michael, si è laureato campione del campionato europeo di Formula 3. A 19 anni, due anni “prima” rispetto al padre. Un successo matematico conquistato grazie al secondo posto in gara 2 dell’ultima prova stagionale ad Hockenheim, proprio in Germania e dove papà Schumi ha vinto tre volte: il pilota della Prema ha consolidato il primato in classifica con 329 punti davanti a Daniel Ticktum della Motopark, che nonostante una gara ancora da disputare, con i suoi 290 punti, non può sorpassarlo.
Con il titolo in F3, Mick Schumacher ha ottenuto la Super Licenza FIA, essenziale per correre in Formula 1.
Non una gara semplice, anzi: in gara-1 il giovane tedesco era rimasto coinvolto in un contatto al via con il suo compagno Armstrong e poi costretto a fermarsi ai box per sostituire l’ala anteriore. Da ultimo, aiutato dall’ingresso della safety car, Mick si è involato in una splendida rimonta, ma non è riuscito ad arrivare in zona punti chiudendo dodicesimo. In gara-2 invece è filato tutto liscio, Schumacher junior ha ragionato di classifica e si è tenuto dietro al vincitore Vips anche perché Ticktum ha incontrato numero difficoltà chiudendo solo settimo.
La svolta della carriera di Mick Schumacher è stata sicuramente l’incontro con la Prema. Il team italiano gestito da René Rosin, che ha recentemente lanciato in Formula 1 ragazzi come Lance Stroll, Pierre Gasly, il nostro Antonio Giovinazzi e Charles Leclerc, si è rivelato l’ambiente ideale per la sua crescita professionale. Con Prema Mick nel 2016 ha disputato la Formula 4 italiana e tedesca, giungendo secondo. L’anno scorso aveva invece assaggiato la durezza della Formula 3 europea, chiudendo al 12° posto. Poteva sembrare un segnale di difficoltà, invece quest’anno è arrivato il boom. Dalla gara di Spa in poi, il tedesco ha inanellato vittorie in serie (ben 8) fino al trionfo finale.