Vanessa Ferrari è tornata. La ginnasta azzurra, riemersa da un buco nero lungo 500 giorni in cui era sprofondata per colpa di un infortunio al tendine d’Achille, ha confezionato un’impresa straordinaria tornando a vincere una competizione internazionale. Dopo quasi due anni di assenza dalla pedana, il caporal maggiore dell’Esercito italiano ha trionfato nella sua disciplina preferita, la specialità di punta, sul quadrato centrale della World Cup di Melbourne, prima Coppa del Mondo del 2019 valida per la qualificazione all’Olimpiade di Tokyo del 2020 (le altre in programma quest’anno saranno a Baku e a Doha).
Con 13.600 punti la 28enne di Orzinuovi ha sbaragliato la concorrenza mettendosi in tasca i primi preziosissimi punti per staccare il biglietto dei Giochi nipponici. E nel caso in cui ci riuscisse sarebbe l’unica ginnasta italiana della storia ad aver conquistato quattro pass a cinque cerchi, staccando Monica Bergamelli e Miranda Cicognani. Sul secondo gradino del podio australiano è salita la portoricana Paula Mejias con 12.533 punti, mentre la medaglia di bronzo è andata alla cinese Shiting Zhao, con il punteggio di 12.266.
Buongiorno Italia 🇮🇹Oggi il risveglio è d’OROOOOOO 😍🥇💙
Prima gara dopo un periodo veramente difficile…
Salite a bordo perché vi porto sul gradino più alto❣️#coppadelmondo#vanessaferrari… https://t.co/qmzvsuzDHL— Vanessa Ferrari (@ferrarivany) 24 febbraio 2019
Rientrata sulle scene dopo il crac al tendine d’Achille dell’ottobre 2017, la Ferrari ha dimostrato per l’ennesima volta di essere più forte delle avversità e delle disgrazie, che nel corso della sua carriera hanno assunto le forme di infortuni gravi. Oppure di ingiustizie indelebili. Come quella volta alle Olimpiadi di Londra del 2012, quando ottenne un quarto posto ‘beffa’ nella finale di ginnastica: l’azzurra aveva sì chiuso quarta, ma con lo stesso punteggio della terza, la russa Aliya Mustafina, a cui però i giudici diedero la medaglia di bronzo per via di un cavillo regolamentare (prevale l’atleta che compie un’esecuzione migliore, rispetto a chi porta un coefficiente di difficoltà maggiore).
«Mi hanno rubato il bronzo», disse lei senza sapere che la sua rivincita era dietro l’angolo. In fin dei conti, quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla. E Vanessa, soprannominata “la farfalla di Orzinuovi”, due anni dopo si è rifatta vincendo a Tokyo il primo oro in Coppa del Mondo, nella stessa arena dove si erano disputati i Mondiali 2011 e dove, a dispetto di uno stato di forma eccezionale, aveva dovuto alzare bandiera bianca all’ultimo a causa dell’ennesimo infortunio.
Più forte della sfortuna, semplicemente unica. A Melbourne ci hai regalato un’altra impresa delle tue. Bentornata @ferrarivany! 🇮🇹🇮🇹🇮🇹 #coppadelmondo #ginnastica #vanessaferrari #worldcup @Federginnastica pic.twitter.com/NgdZNvlAdh
— Giovanni Malagò (@giomalago) 24 febbraio 2019
Ecco perché la vittoria di adesso non è casuale: Vanessa aveva scelto Melbourne per il suo ritorno in pedana dopo il crac dei Mondiali 2017 e proprio in Australia è arrivata la sua resurrezione. L’atleta bresciana ha dominato una finale senza storia, tornando sul gradino più alto del podio in una manifestazione internazionale dopo addirittura cinque stagioni (l’ultima volta era stata agli Europei 2014 quando trovò l’oro proprio nella specialità prediletta). E non poteva scegliere momento migliore per rinascere, dato che questo evento assegnava punti preziosi per la qualificazione ai giochi olimpici di Tokyo 2020. Sarebbe la sua quarta Olimpiade.