Tag

marta

Browsing

Si è fermato agli ottavi di finale contro le padrone di casa della Francia il cammino Mondiale del Brasile. Una sconfitta per 2-1 nei tempi supplementari dopo 90 minuti terminati sull’1-1.

La tristezza sul volto delle ragazze brasiliane al termine del match ha preso il sopravvento, ma c’è chi ha avuto la forza e la lucidità di rivolgersi al pubblico in maniera diretta.

È stata la campionessa Marta che, nell’intervista post partita, ha voluto lanciare un vero e proprio appello alle donne brasiliane. Un messaggio forte nel quale la numero 10 verdeoro ha invitato il mondo femminile a giocare al calcio a mettere in pratica le proprie qualità calcistiche, perché le varie Formiga, Cristiane e Marta non sono immortali e la Seleção ha bisogno di nuove giocatrici.

Uno sguardo profondo e diretto alla telecamera perché da sempre Marta non fa nulla per caso e, mettendoci la faccia, cerca di smuovere la massa.

Il calcio femminile dipende da te, se vuole sopravvivere! Quindi pensaci di più e valorizzalo.
Piangi all’inizio, così puoi sorridere alla fine!

Marta, anche se il Brasile non è riuscita ancora una volta a vincere il Mondiale, ha trascinato le compagne nelle quattro partite disputate.
Contro l’Italia è arrivato il gol dei record, il numero 17 che le è valso il titolo di goleador iridata, superando anche l’ex attaccante tedesco Miroslav Klose (rimasto a 16).

Risultati immagini per marta brasile
L’esultanza di Marta dopo il gol all’Italia. Rete 17 in Coppa del Mondo

In 20 anni di Campionato del Mondo il Brasile non è riuscito mai a vincere il trofeo, nonostante abbia partecipato a tutte le edizioni. La volta che ci è andato più vicino è stato nel 2007, battuto dalla Germania. In quella Coppa del Mondo, una delle protagoniste assolute è stata proprio Marta che, con le 7 reti realizzate, è stata premiata come la miglior marcatrice e miglior giocatrice.

Tornando al commovente messaggio nel dopo gara, per alcuni è sembrato un discorso d’addio, ma Marta ha poi confermato di non avere piani immediati per allontanarsi dal campo.

Non posso continuare a pensare al futuro e pensare, ‘Oh, è quando andrò in pensione!’. Scherzando ho chiesto l’elisir di giovinezza a Formiga!

Tuttavia, se il Brasile si dovesse aggiudicare la candidatura al la gara per ospitare la Coppa del Mondo femminile 2023, avrebbe ancora più motivazione per continuare a giocare.

Il calcio femminile negli ultimi anni ha fatto passi da gigante in Brasile per considerazione e dignità. Come raccontato, molto è stato ispirato dal talento di Marta, ma questo progresso non si sarebbe mai potuto concretamente realizzare senza le solide basi poste dalla precedente generazione di calciatrici.

Alla guida di questo grande e pionieristico gruppo c’era un altro talento, un altro numero 10, Sisleide Lima do Amor, meglio nota come Sissi che, proprio come Marta e molte altre colleghe, ha iniziato a giocare per strada con i ragazzi delle favelas: «Qualsiasi cosa io la vedevo come una potenziale palla da calciare, dalle arance ai calzini arrotolati fino ad arrivare alle teste delle bambole», ha detto l’ex-talentuosa centrocampista che oggi ha 52 anni ed è allenatrice. Ha lasciato casa a 14 anni per provare a vivere di calcio, una scelta che l’ha ripagata nonostante fatiche e sofferenze.

Immagine correlata

Una carriera vissuta per 25 anni con l’apice raggiunto indossando la maglia verdeoro nel Mondiale del 1999, quello americano, concluso con il terzo posto del Brasile che, pur avendo partecipato in tutte le edizioni della Coppa del Mondo, non ho ancora sollevato l’ambito trofeo iridato. Nel Mondiale a stelle e strisce, Sissi venne premiata con la scarpa d’oro – assieme alla cinese Sun Wen – come riconoscimento per aver vinto la classifica dei cannonieri con 7 reti, due dei quali proprio contro l’Italia.

Ma c’è un gol che racchiude la grandezza di questa giocatrice:  al Jack Kent Cook Stadium di Landover, il 1° luglio 1999, è in programma il quarto di finale tra Brasile e Nigeria. Una partita spettacolare, rocambolesca e piena di colpi di scena con la Seleção che va sopra 3-0 dopo 35’, ma si fa incredibilmente raggiungere nel secondo tempo con la Nazionale africana che segna il gol del 3-3 a cinque minuti dal termine con Egbe. Si va così ai supplementari dove vige la regola infima e infame del golden goal (in vigore dal 1994 al 2003): al minuto 104, Sissi si prende l’incarico di calciare una punizione dalla distanza, piazzata sul lato alto del campo. Quando tutti pensavano a un cross, la numero 10 ha fatto partire un sinistro tanto delicato quanto beffardo che si è insaccato in rete dopo aver toccato il palo destro. Nella storia dei Mondiali femminili questo sarà ricordato come il primo e unico incontro decido con il golden goal.  

 

Al di là del terzo posto, Sissi&Co. hanno seminato il terreno per gli anni avvenire, aprendo così la strada alle medaglie d’argento alle Olimpiadi di Atene 2004 e Pechino 2008 e un secondo posto ai Mondiali del 2007. Dopo le apparizioni in tre edizioni della Coppa del Mondo femminile (1991, 1995 e 1998) e due Olimpiadi (1996 e 2000), nel 2001 Sissi si trasferì negli Stati Uniti, continuando a stupire per il suo gioco e la sua voglia di incantare: Ho avuto tanto dal calcio e mi sento in dovere di restituire qualcosa», ha detto l’icona Canarinha, che nel 2009 e all’età di 42 anni si è messa in luce con la squadra statunitense FC Gold Pride, dove ha assunto l’incarico di vice-allenatrice per uno stagione. «Il calcio è la mia vita, semplicemente non riesco a immaginare di fare altro».

Risultati immagini per sissi brazil 1999

Non sottovalutare l’Australia o meglio non guardare il Paese dell’Oceania con “occhi maschili”. E’ la nostra sfida, più che delle calciatrici stesse della Nazionale italiana che domenica 9 giugno, ore 13.00, (qui per sapere dove guardare la partita) fanno l’esordio ai Mondiali femminili dopo esattamente 20 anni. Nel Girone C, contro l’Australia – come detto – e non solo: le ragazze di Milena Bertolini se la dovranno vedere anche con la Giamaica, positiva debuttante assoluta nella storia della Coppa del Mondo, e, infine, con il Brasile che ha preso parte a tutte le sette edizioni precedenti ma non ha ancora vinto.  Conosciamo meglio le avversarie:

Australia

Le azzurre agli ordini di Milena Bertolini scenderanno in campo per la prima volta – dopo un’assenza lunga 20 anni al Mondiale femminile – domenica 9 giugno (ore 13) a Valenciennes contro l’Australia. Le prime avversarie delle nostre ragazze hanno una storia che sembra simile a quanto accaduto al movimento femminile in Italia. Il loro riconoscimento, a livello ufficiale, è stato un lungo percorso, nonostante la loro presenza continua nella fase finale dei Campionati del Mondo. Esclusa la prima edizione, infatti, le australiane hanno sempre partecipato. I risultati nono sono stati esaltanti, con tre eliminazioni ai quarti di finale in sei partecipazioni. Il loro punto di forza è la 26enne attaccante Sam Kerr, che fa della velocità e della prestanza fisica le sue doti migliori.

 

Giamaica

Il secondo impegno delle nostre azzurre, venerdì 14 giugno (ore 18) metterà di fronte l’Italia alla sorpresa Giamaica. Le centro-americane sono 53esime nel ranking mondiale e questo dato potrebbe spingere a dare per scontata una loro eliminazione al primo turno (si qualificano direttamente le prime due di ogni raggruppamento e le quattro migliori terze), ma in queste competizione le motivazioni possono portare a superare gli ostacoli. La Giamaica è alla sua prima presenza a un Mondiale, ma non per questo può essere sottovalutata. Jody Brown ha solo 17 anni, è del 2002 e gioca ancora nella Montverde Academy, scuola del Florida, in America. Ha talento, gioca in attacco, e si messa in mostra nei tornei giovanili Concacaf

 

Brasile

Leggere il nome Brasile tra le avversarie dell’Italia a un Mondiale di Calcio riporta alla mente le mitiche sfide della Nazionale maschile con i verdeoro. La situazione sul versante femminile, però, sembra essere molto diversa. Le sudamericane, infatti, nonostante il blasone e il movimento sempre sulla cresta dell’onda, non hanno mai vinto un titolo iridato. Il tutto nonostante nella sua rosa si possano leggere nomi di spicco e di successo anche a livello individuale. Le ragazze verdeoro hanno perso le ultime nove partite giocare e, nonostante il successo nell’ultima Copa America, sembrano esserci dei problemi di gioco e rendimento. La loro stella è la 33enne Marta Vieira da Silva, conosciuta semplicemente come Marta, che per cinque anni di fila ha vinto il titolo di Fifa World Player. La partita contro le azzurre sarà quella che chiuderà il girone C, il 18 giugno.