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Nessuna tolleranza per gli insulti. Che siano di natura razzista o sessista. Continua la linea dura della Lega francese contro quei tifosi che si rendono protagonisti di cori e striscioni indecorosi. Ieri, mercoledì 28 agosto, ha sospeso il derby della Costa Azzurra, tra Nizza e Marsiglia, partita di cartello della Ligue1. Uno stop di una decina di minuti, tra il 26′ e il 37′ del primo tempo. E stavolta, l’arbitro della gara Clement Turpin ha deciso di mandare entrambe le squadre negli spogliatoi.

Il tempo di invitare gli ultrà locali a ritirare uno striscione dai toni ambigui e soprattutto per far cessare i ripetuti “vaffa”, rivolti alle istituzioni, che riecheggiavano in curva. C’è voluto anche l’intervento dei giocatori del Nizza per calmare i tifosi e permettere al direttore di gara di riprendere la partita. Patrick Vieria, attuale allenatore del Nizza, ha appoggiato la sospesione e Marlène Schiappa, segretario di Stato francese per le pari opportunità tra donne e uomini, si è complimentata con l’arbitro tramite un tweet, sottolineando che il calcio è passione e non odio

 

Nei primi due turni di campionato, sui rapporti di arbitri e delegati sono finite un paio di dozzine di segnalazioni, secondo il protocollo di lotta alle discriminazioni, e il piano di lotta all’omofobia approvato di recente da Lega, Federazione e Ministero dello Sport.

 The referee stops play after seeing the banners

Il terrore delle grandi si chiama Coppa nazionale.  Nello specifico, rivolgersi a Liverpool, Fulham e Leicester in FA Cup, o al Marsiglia nella Coppa di Francia. E’ una specie di monito che arriva anche da noi alla vigilia della ripresa calcistica dopo la sosta, con la Coppa Italia nel weekend. Ma la nostra è una formula priva del fascino che avvolge questa competizione negli altri Paesi. Dove una squadra di quarta divisione inglese ha eliminato il Fulham di Ranieri.


La FA Cup è entrata nel mito proprio per la capacità di sovvertire pronostici già scritti. In cui l’underdog ribalta la situazione e sconfigge i più quotati avversari. Una sorta di Davide contro Golia contemporaneo. Dal leggendario Newcastle Hereford del 1972 al Barnsley che nel 2008 fa fuori Liverpool e Chelsea nel 2008. Le storie di giocatori dilettanti, in alcuni casi meccanici e fattorini, che eliminano i colleghi super ricconi e affermati. Non è questo il caso del Wolverhampton, vittorioso 2-1 contro il Liverpool nel terzo turno di Coppa inglese, ma è pur sempre il ko dei vicecampioni d’Europa contro una modesta squadra di medio bassa Premier League.


E’ andata peggio al Fulham di Ranieri, che saluta la competizione dopo il 2-1 patito addirittura in casa contro l’Oldham, club di quarta divisione. Destino analogo anche all’ex squadra del tecnico italiano, il Leicester, eliminato per 2-1 sul campo del Newport. Il rovesciamento del fattore campo, con le big impegnate sui campi di periferia, è uno degli elementi chiave dell’imprevedibilità della Coppa. Pronostici, invece, rispettati altrove come nel 7-0 del Manchester City in casa contro il Rotherham che gioca in Championship.


Le cose non sono andate meglio all’Olympique Marsiglia. La squadra di Garcia sta vivendo un annus orribilis. Eliminato dall’Europa League nello stesso girone della Lazio, dopo la finale dello scorso, in campionato è sesto in classifica in modo abbastanza anonimo, a -20 dal Psg. Il colpo di grazia è arrivato in Coppa di Francia. I girondini sono stati eliminati nei 32mi di finale dall’Andrezieux, formazione che milita in quarta divisione nazionale. A Saint’Etienne i dilettanti hanno trionfato 2-0, spedendo all’inferno l’ex allenatore della Roma. Copione identico per il Montpellier, quarto in Ligue 1 ed eliminato in  Coppa dal Sannois St. Gratien, formazione di terza divisione. Il modello è quello del Calais che, nel 1999-2000, raggiunse la finale, perdendola contro il Nantes.

Proprio non ce la fa Mario Balotelli a fare quel definitivo salto di qualità. L’anno prossimo compirà 30 anni, ma a più di 10 anni dalla sua esplosione, resta l’eterno incompiuto. La sua avventura a Nizza è prossima alla conclusione. L’allenatore Patrick Vieira, ex stella francese dell’Arsenal, l’ha scaricato senza troppi giri di parole. «Ci abbiamo provato, ma è stato un fallimento», sarebbero le parole del tecnico transalpino. Un pensiero che accomuna tanti addetti ai lavori sulla carriera mai pienamente decollata di Balotelli.


L’attaccante italiano sarebbe a un passo dal Marsiglia allenato da Rudi Garcia. Il corteggiamento dell’Olympique risale già alla scorsa estate, poi non se ne fece più niente. Balotelli lascerebbe Nizza dove è approdato a parametro zero nel 2016. Per lui, finora, 76 presenze e 43 reti. Un bottino niente male, rimpinguato soprattutto durante la scorsa stagione, forse la migliore dell’ex Inter e Milan. In 38 partite realizza 26 reti che tuttavia non bastano a far qualificare il Nizza in Europa.


L’arrivo di Vieira in Costa Azzurra ha complicato i piani di Balotelli. Tra l’ex centrocampista, tra le altre, anche di Milan, Inter e Juventus e l’attaccante italiano il feeling non è mai sbocciato. Nei primi mesi della stagione Supermario ha collezionato solo 10 presenze, spesso da subentrante, senza mai andare a rete. La rottura col Nizza ha fatto precipitare il prezzo del suo cartellino che ora varrebbe solo un milione e mezzo di euro. Così Mino Raiola sta correndo ai ripari per rilanciare uno dei pezzi pregiati dei suoi assistiti. Il Marsiglia sarebbe la settima squadra di una carriera quanto mai tormentata.

Balotelli ha infatti indossato le maglie di Lumezzane, Inter, Manchester City, Milan, Liverpool e Nizza. Nel mezzo la maglia azzurra non è stata mai definitivamente accantonata. Dopo l’exploit a Euro 2012 con Prandelli, il bad boy era finito nel dimenticatoio con Conte e Ventura. L’arrivo sulla panchina della Nazionale di Mancini ha riacceso le speranze di convocazione. Mario è stato infatti chiamato dal suo mentore nelle prime amichevoli del Mancio in azzurro contro Arabia Saudita, Francia e Olanda. Balotelli aveva anche firmato il primo gol della Nazionale di Mancini contro i sauditi. Poi l’inizio deludente di stagione a Nizza aveva fatto precipitare le sue quotazioni anche in azzurro. Ora Marsiglia per riconquistare quel talento spesso sprecato e gettato via.

Dopo la parentesi Champions League, torna anche l’Europa League con due italiane in campo: il Milan, che ospita a san Siro il Real Betis, e la Lazio che sfida al Vélodrome l’Olympique Marsiglia.

Una partita importante per i biancocelesti che devono rimediare alla pesante sconfitta subita a Francoforte contro l’Eintracht per 4-1.

Quella di stasera sarà anche un piccolo derby per i due allenatori: Inzaghi da una parte e dall’altra l’ex giallorosso Rudi Garcia. Il tecnico francese ha guidato la Roma dal 2013 al 2016 e ovviamente “continua a sentirsi romanista dentro”.

Per ben altre ragioni, invece, sarà una bella partita soprattutto per mister Inzaghi.

E qui bisogna fare un salto indietro di 18 anni.
Simone Inzaghi era l’attaccante della Lazio e il 14 marzo 2000 ha sfidato all’Olimpico di Roma proprio i francesi. È stata una serata indimenticabile per l’attuale tecinco laziale, una di quelle che rimangono nella storia calcistica.

Quel match è terminato 5-1 per la Lazio con ben 4 reti messe a segno dall’attuale allenatore biancoceleste. Quattro reti di Simone Inzaghi che gli hanno permesso di essere, finora, l’unico italiano ad aver realizzato un poker in Champions League. In realtà le reti avrebbero potute essere addirittura cinque se non fosse per il portiere francese Porato che è riuscito a neutralizzargli un calcio di rigore.

Un risultato non da poco per Simone Inzaghi che nemmeno suo fratello Pippo ce l’ha fatta a superare, nonostante i 50 gol messi a segno in Champions League: il miglior realizzatore italiano.

È un record di cui vado fiero, ben sapendo che un giorno magari sarà battuto. Fu una serata magica. Speriamo sia fonte d’ispirazione per i miei ragazzi visto che al Vélodrome ci giochiamo una partita molto importante.

È in effetti per lui e per i tifosi laziali quella notte è stata fantastica, indimenticabile. Era una Lazio fortissima, piena di campioni e guidata dall’allenatore svedese Eriksonn. A fine stagione quel gruppo vinse lo Scudetto e la Coppa Italia.

Tra quei campioni c’era anche Fabrizio Ravanelli. Penna Bianca ha avuto la soddisfazione di far parte di quel gruppo ma anche di essere l’attaccante del Marsiglia, prima dell’approdo a Roma.