La Nazionale femminile di hockey su pista ha concluso al settimo posto la sua avventura al Mondiale disputatosi a Iquique, in Cile, che ha visto il trionfo della Spagna vincitrice in finale, grazie al golden gol, per 3-2 sul Portogallo dopo essersi trovata in svantaggio di due reti. Tra le azzurre scese in campo durante la manifestazione c’è anche Maria Teresa Mele, esterno classe ’92 del Sinus Hockey Matera, legata al commissario tecnico Pino Marzella per una curiosità apparsa un paio di anni fa su diversi giornali: la Mele, infatti, è stata la prima giocatrice italiana ad aver disputato un match di Serie A maschile.
Il tutto è successo nell’aprile del 2014, quando Teta, questo il suo soprannome, ha fatto il suo esordio nella Pattinomania Matera, durante l’ultima partita stagionale di A1, contro il Breganze. La scelta fu di Pino Marzella, al tempo allenatore della squadra lucana, oggi coach della Nazionale femminile, che le fece giocare poco più di otto minuti, prima di essere sostituita, nell’incontro terminato 3-3.
Marzella, tra i più vincenti nella storia dell’hockey italiano, intuì la bravura della giovane atleta che dall’inizio della stagione si stava allenando con gli uomini e motivò la convocazione non per semplice “premio” di fine stagione, ma per aver dimostrato una crescita notevole e talento. Anche se il regolamento non lo vieta, nessun’altra società di A1 aveva precedentemente schierato una donna in campo: ci arrivò molto vicino Irene Actis che, nel 2000, andò in panchina con il Vercelli, senza mai esordire. Episodi simili si sono visti in A2, ma mai nella serie maggiore dove la Mele ha esordito non ancora 22enne.
Durante il Mondiale in Cile, la Mele, la più “anziana” delle spedizione dopo Giulia Galeassi del ’91 ed Elena Toffanin del 1989, ha fatto mangiare la mani ai tifosi azzurri per aver sbagliato tre rigori in una stessa partita, nel pareggio per 1-1 contro la Colombia.