Il suo funerale, in realtà, è stato celebrato con il calcio spezzatino e le scommesse live. Il Totocalcio, storico concorso a premi di un’Italia che non c’è più, va in pensione. Un emendamento alla manovra prevede la riforma dei pronostici sportivi. Fuori dai tecnicismi legislativi, il gioco sarà sostituito, assieme al Totogol, da un unico prodotto della nuova società “Sport e Salute”, al posto di Coni servizi.

La schedina che ha fatto sognare milioni di italiani, ispirato romanzi e pellicole cinematografiche diventa carta straccia. Non è una notizia, d’altra parte era difficile immaginare di scommettere su un turno di serie A così frammentato. Da venerdì a martedì, in alcuni casi. Con le quote di ogni partita in tempo reale, persino tra un tempo di gioco e l’altro. La vera notizia, semmai, è che c’erano ancora 38mila appassionati che si sbizzarrivano con un 1X2. Lo facevano da oltre 70 anni, da quel 5 maggio 1946 quando il giornalista Massimo Della Pergola mise insieme due dei grandi amori degli italiani. Pallone e soldi. Il cronista, con Geo Molo e Fabio Jegher, inventò la prima schedina Sisal della storia. Due anni dopo sarebbe diventato Totocalcio sotto l’egida dei Monopoli di Stato.
Non riesco ad immaginare mio padre spuntare i segni sulla schedina iniziando il venerdì e finendo il martedì. Non ci riesco proprio. #Totocalcio
— riccardo cucchi (@CucchiRiccardo) 19 dicembre 2018
poesia di calcio era milioni di persone che sognava partite con schedina di #Totocalcio in mano e radiolina su tavolino
— Vujadln Boskov (@VujaBoskov) 19 dicembre 2018
In principio bisognava indovinare 12 risultati esatti. Dal 1950 il numero di partite da scommettere salì a 13. Un cambiamento epocale con conseguenze sul lessico quotidiano dell’Italia che riemergeva dalle macerie della II Guerra mondiale. Chi non ha mai pronunciato il fatidico “fare tredici” tra i nati fino agli anni ’80? Chi non ha mai osato un clamoroso 2 in Juventus Catania come Lino Banfi nel film “Al bar dello sport” del 1983? La radice linguistica del gioco, “Toto” appunto, ha coniato neologismi come il calcioscommesse del 1980, passato alla storia come Totonero.
La vincita più alta è stata registrata il 7 novembre 1993 con una schedina che pagava oltre 5 miliardi di lire. La liberalizzazione delle scommesse sportive ha avviato la lunga crisi del gioco. Dal 1994 in poi sono nati i vari Totogol, Totosei, Totobingol. Il sottosegretario Giorgetti assicura che il Totocalcio non muore, ma sarà rilanciato. Una scommessa azzardata, come un 2 in Juventus Catania.
La prima schedina è datata 5 maggio 1946.
Il 5 dicembre 1993 venne stabilito il record del montepremi: 34.475.852.492 di lire. Oggi si chiude un’epoca#Totocalcio pic.twitter.com/BFywFcP6uo— Il Cuoio (@IlCuoioedi) 19 dicembre 2018