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Una festa annunciata, un’attesa durata 35 anni. Il Paok Salonicco vince la Superleague greca ed è il terzo titolo che arriva dopo una cavalcata straordinaria durata tutta la stagione. Con un giornata d’anticipo, tenendo alla larga l’Olympiakos, distante cinque punti, ma soprattutto zero sconfitte e più vittorie in assoluto, ben 25.

Interrotto, così, il dominio delle squadre di Atene (Panathinaikos, Olympiacos ed Aek) che durava dal 1988, quando vinse l’Ael di Larissa. Grande entusiasmo a Salonicco, dopo che venerdì notte i sostenitori della squadra avevano già festeggiato il 93° anniversario della fondazione del club illuminando la città. Tutto perfetto, davvero, dalla splendida coreografia organizzata dai tifosi durante la partita contro il Levadiakos terminata 5-0 per i bianconeri e che certifica la vittoria del campionato. Ma lo spettacolo non è solo sugli spalti, quanto anche in campo. Perché Razvan Lucescu, figlio del più celebre Mircea, decide al 90′, in pieno recupero, di giocarsi l’ultimo cambio disponibile. Chi? Esce Pelkas, entra il portoghese Vierinha, capitano della squadra.

 

Un gesto che si carica di bellezza perché il giocatore proprio la scorsa settimana era uscito dal campo nella partita contro il Larisa per la rottura del legamento crociato, che lo terrà fuori per diversi mesi. Ma per il suo allenatore non importa: alla festa con tutta la squadra doveva partecipare anche lui. In campo. Il video del suo ingresso è commovente: Pelkas, vice capitano, gli cede la fascia; Vierinha entra camminando, tra gli applausi. Un momento che non potrà mai dimenticare.

C’è un po’ di italia nel successo del Paok: Lucescu junior ha giocato anche in Italia, al Crema, prima di diventare allenatore. Oggi ha vinto il suo primo campionato da tecnico, dopo che nella scorsa stagione, sempre al Paok, aveva alzato la Coppa di Grecia. Nel suo staff, tre italiani: gli assistenti Diego Longo e Cristiano Bacci, più il preparatore Matteo Spatafora. In rosa qualche vecchia conoscenza del nostro calcio: il centrale di difesa Alin Tosca, che nella seconda parte della scorsa stagione era al Benevento; il fantasista marocchino Omar El Kaddouri, un passato tra Sud Tirol, Brescia, Napoli, Torino ed Empoli; il difensore José Angel Crespo, visto in Italia con le maglie di Padova, Bologna e Verona. Il titolo è arrivato nonostante a gennaio il Paok abbia venduto la sua stella, il centravanti Prijovic (9 gol in 13 partite nella prima parte del campionato), all’Al-Ittihad.