Paolo Lorenzi non finisce di stupire. E a 35 anni ha conquistato per la prima volta gli ottavi degli Us Open: New York sorride al senese, che non aveva fin qui mai avuto grande feeling con i tornei dello Slam, con 13 sconfitte di fila al primo turno, prima di sfatare il tabù guarda caso proprio a Flushing Meadows, nel 2014.
Così, il derby azzurro contro Thomas Fabbiano, si è trasformata in una prima volta assoluta per Lorenzi, terzo tennista azzurro a riuscire in questa impresa, dopo Davide Sanguinetti nel 2005 e Fabio Fognini due anni fa. Sara’ il sudafricano Kevin Anderson, numero 32 del ranking mondiale e 28esima testa di serie (6-4, 6-3, 6-2 al croato Borna Coric), a contendere al senese i quarti.
“A inizio torneo ero un po’ contrariato perché per un soffio non ero entrato tra le teste di serie – racconta -. Mi bruciava perché puoi avere un sorteggio migliore. Qui ho battuto nell’ordine Sousa e Muller, e soprattutto il secondo su questi campi è un avversario molto difficile. Poi ho vinto il derby con Thomas. Essere tra i primi 16 di un torneo dello Slam è una grande soddisfazione”.
Continuano a fioccare le sorprese nel torneo maschile, in particolare nella parte bassa del tabellone. Dopo l’uscita di scena del tedesco Alexander Zverev, quarta testa di serie, e del francese Jo-Wilfried Tsonga, numero 8 del seeding, il terzo turno è infatti fatale a Marin Cilic, numero 7 della classifica mondiale e quinto favorito del seeding, che però dopo il ritiro di Andy Murray era stato spostato nella posizione occupata dallo scozzese (era la seconda testa di serie), come previsto dal regolamento. Fuori anche il gigante a stelle e strisce John Isner, testa di serie numero 10.