Tag

Lopetegui

Browsing

Il 30 maggio scorso Julen Lopetegui è saldamente accomodato sulla panchina della Nazionale spagnola. Mancano circa due settimane all’inizio dei Mondiali di Russia 2018 e le Furie Rosse nutrono ambizioni molto importanti per il torneo. In quegli stessi giorni il Real Madrid festeggia la terza Champions League consecutiva dopo la finale contro il Liverpool, la sua tredicesima totale. Sono, ancora per poco, i merengues di Cristiano Ronaldo in campo e Zinedine Zidane come tecnico. Cinque mesi dopo Lopetegui è stato esonerato dal Real dopo aver abbandonato la Spagna poco prima dell’inizio dei Mondiali. Cristiano Ronaldo continua a segnare con la sua nuova squadra, la Juventus. Zinedine Zidane viaggia per il mondo, godendosi per il momento il suo anno sabbatico.


Il mondo alla rovescia dell’ex portiere del Barcellona inizia il 12 giugno. La Casa Blanca dà l’annuncio: sarà Lopetegui a raccogliere il timone di Zidane al Santiago Bernabeu. La notizia scuote la federazione spagnola, a pochi giorni dall’esordio iridato contro il Portogallo. Luis Rubiales, presidente della Royal Spanish Football Federation, non nasconde la sua irritazione. Solo venti giorni prima il ct aveva rinnovato il suo contratto con la Nazionale. Il numero 1 federale decide subito il ribaltone: via Lopetegui, viene chiamato in fretta e furia Fernando Hierro. Il finale estivo della storia lo conosciamo: la Spagna va fuori ai rigori agli ottavi di finale contro la Russia. L’ormai ex commissario tecnico viene presentato in pompa magna dal Real Madrid.

La presentazione al Santiago Bernabeu

I problemi per Lopetegui iniziano sin da subito. Ad agosto i campioni d’Europa perdono la Supercoppa europea contro l’Atletico Madrid per 2-4 dopo i tempi supplementari. Il Madrid non perdeva una finale internazionale dal 2000 contro il Boca Juniors in Coppa Intercontinentale. Nella Liga le cose non vanno meglio, anzi. Dopo dieci giornate i blancos sono noni in classifica, a 14 punti con 7 lunghezze di svantaggio dal Barcellona capolista (l’anno scorso Zidane era a -8 dal primo posto nello stesso momento della stagione)

E proprio nel Clasico il Real è incappato in un pesantissimo 1-5, nelle ultime 5 gare i merengues hanno raccolto solo un punto con un digiuno di gol di otto ore. In Champions, nel girone G, il primato è condiviso con la Roma a 6 punti, ma pesa la sconfitta esterna contro il Cska Mosca per 0-1.

La pesante sconfitta per 1-5 nel Clasico è stata decisiva per l’esonero

Calo nelle motivazioni, mercato deficitario, scarsa condizione dei big. Lopetegui paga sulla sua pelle l’anno post Mondiale e la fisiologica stanchezza mentale dopo tre anni, soprattutto europei, sempre al top. Non solo, gli addii di CR7 e Zidane hanno pesantemente mutato gli equilibri tecnici e di amalgama dello spogliatoio. Così Florentino Perez ha deciso: via l’allenatore, senza neanche troppi complimenti nel comunicato di esonero.

Questa decisione, presa con la massima responsabilità, ha il fine di cambiare la dinamica della squadra quando sono ancora raggiungibili tutti gli obiettivi stagionali. La giunta direttiva ritiene che ci sia una grande sproporzione tra la qualità della rosa del Real Madrid, che vanta 8 giocatori candidati al Pallone d’Oro, una cosa senza precedenti nella storia del club, e i risultati ottenuti sinora.

Silurata per il momento l’ipotesi Antonio Conte, non troppo gradito nello spogliatoio, dal capitano Sergio Ramos al portiere Thibaut Courtois. La panchina è affidata a Santiago Solari, ex calciatore di Real e Inter e oggi allenatore del Castilla, la seconda squadra del Madrid. Regolamento alla mano, il neotecnico ha 15 giorni di tempo per convincere la giunta direttiva del club a confermarlo. Sullo sfondo ci sono Roberto Martinez, ct del Belgio e un clamoroso ritorno di Josè Mourinho il prossimo anno.


Nella seconda era Perez, dal 2009 al 2018, si sono susseguiti sette allenatori: Pellegrini, Mourinho, Ancelotti, Benitez, Zidane, Lopetegui, Solari. Nella prima epoca presidenziale, 2000-2006, c’erano stati sei tecnici in sei anni: Del Bosque, Queiroz, Camacho, Remon, Luxemburgo, Lopez Caro.

Nel frattempo a Julen Lopetegui farebbe bene una vacanza, per riflettere sulle sue scelte poco felici negli ultimi 5 mesi. La speranza è che non reagisca come nel 2006, quando era opinionista televisivo per i Mondiali di Germania.

 

Il Real Madrid tre volte campione d’Europa negli ultimi tre anni non esiste più. Il sospetto è diventato certezza dopo la nuova sconfitta patita dai blancos. Al Bernabeu passa il Levante, settimo in classifica, per 2-1. L’avvio dei padroni di casa è da incubo, con Varane in particolare nel pallone. Due suoi errori propiziano il break ospite dopo 13 minuti, vani sono i tentativi di rimonta del Real che per 3 volte si infrangono sui legni. Il gol di Marcelo al 72’ serve solo a interrompere un digiuno di gol che durava da quattro partite e da otto ore in totale. Il Real non vince da un mese, il 22 settembre contro l’Espanyol. Poi tre ko (Siviglia, Alaves e Levante) e uno scialbo 0-0 interno nel derby contro l’Atletico.

In Champions le cose non vanno meglio. Nel girone G la squadra di Lopetegui ha vinto la prima partita 3-0 contro la Roma per poi soccombere 0-1 a Mosca contro il Cska. Il primo obiettivo stagionale, la Supercoppa europea, è stato fallito ad agosto con la sconfitta 2-4 contro i cugini dei colchoneros. In attesa che si completi la giornata di campionato (con, tra le altre, Barcellona Siviglia), il Madrid è quinto in classifica con 14 punti, a 3 lunghezze di distanza dalla sorprendente capolista Alaves.

La stagione era iniziata con il ko in Supercoppa Europea contro l’Atletico Madrid

La panchina di Julen Lopetegui traballa sempre di più. L’ex ct della Spagna, dopo l’addio burrascoso alle furie rosse a pochi da Russia 2018, non è riuscito finora a rigenerare una squadra che appare sazia. L’addio di Cristiano Ronaldo, non adeguatamente rimpiazzato, ha inevitabilmente indebolito una squadra che tre anni dettava legge in Europa e nel mondo con Zidane. Il nuovo numero 7, Mariano Diaz, non sembra all’altezza di un’eredità pesante come quella di CR7. L’ombra di Antonio Conte aleggia sempre di più sul Santiago Bernabeu. La speranza di Lopetegui è che la gara di martedì prossimo contro il Viktoria Plzen in Champions League possa dare la sterzata alla stagione. Tra una settimana, al Camp Nou, è già tempo di Clasico contro il Barcellona. Julen Lopetegui non è più sicuro di esserci, il suo destino è nelle mani di Florentino Perez.

La panchina di Lopetegui è a rischio