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Un gol di Federico Bernardeschi permette all’ Italia di battere 1-0 la Germania e di qualificarsi per la semifinale del Campionato Europeo, con gli Azzurrini che martedì saranno nuovamente di scena a Cracovia (ore 21 – diretta su Rai 1) per affrontare la Spagna.

Prosegue quindi il soggiorno della squadra di Luigi Di Biagio in Polonia, un cammino che si era fatto improvvisamente in salita dopo la sconfitta con la Repubblica Ceca. Ma quando c’è da tirare fuori il carattere l’Under 21 raramente delude e, complice il successo della Danimarca sulla Repubblica Ceca, gli Azzurrini riescono nell’impresa di passare il turno, battendo una Germania sempre vittoriosa nelle dieci partite del girone di qualificazione e che, grazie ai netti successi nelle prime due gare dell’Europeo, accede comunque alla semifinale come migliore seconda a braccetto con l’Italia.

La Spagna dunque sarà l’avversaria dell’Italia martedì a Cracovia (ore 21, diretta su Rai 1), in una semifinale che metterà di fronte le due nazionali più titolate d’Europa a livello di Under 21 (5 tornei continentali vinti dagli Azzurrini, 4 dagli spagnoli). E’ ancora vivo il ricordo della finale dell’Europeo 2013 in Israele, quando una tripletta di Thiago Alcantara e un gol di Isco consentirono alla Spagna di imporsi per 4-2 su un’Italia che schierava nell’undici titolare giocatori poi entrati in pianta stabile nella Nazionale Maggiore come Florenzi, Verratti, Insigne e Immobile. E anche l’ultimo precedente di tre mesi fa allo Stadio Olimpico di Roma ha visto il successo per 2-1 della ‘Rojita’, unica nazionale capace di vincere tutte e tre le gare del girone. La squadra guidata da Albert Celades è la grande favorita del torneo potendo contare su alcuni dei giovani talenti più forti d’Europa, da Asensio a Saul, da Bellerin a Deulofeu. Quest’ultimo è stato compagno di squadra al Milan sino a poche settimane fa di Manuel Locatelli, entrato ieri sera nei minuti finali al posto di Berardi e al suo esordio all’Europeo:

“La Spagna – avverte in conferenza stampa il centrocampista rossonero – è molto forte.  Sanno giocare bene e soprattutto sono abili nel far girare la palla, ma li affronteremo a testa alta e sappiamo di poterli battere, perché anche noi siamo forti”.

Gli Azzurrini torneranno ad allenarsi nel pomeriggio sul terreno di gioco dello stadio del ‘Wisla Cracovia’: una seduta defaticante per chi è sceso in campo ieri e più intensa per il resto del gruppo, con Di Biagio chiamato a scegliere i sostituti di Conti e Berardi, ieri ammoniti e costretti a saltare per squalifica la semifinale:

“Con la Repubblica Ceca abbiamo fatto un passo falso – ammette Locatelli – ma ci siamo guardati in faccia , ci siamo detti che potevamo fare meglio e ieri si è vista una grande reazione. E’ stata una vittoria meritata, a dimostrazione che siamo un grande gruppo”.

Sarà un derby speciale, il prossimo Milan–Inter, anzi sarà un derby mondiale: le stime parlano di 643.165.764 persone che seguiranno la partita in tv da ogni parte del pianeta. Ma non solo: anche la tribuna stampa di San Siro sarà composita con 250 giornalisti accreditati pronti a scommettere su chi sarà più decisivo tra Donnarumma o Icardi, tra Niang o Handanovic.
E’ il derby, dunque, anche dei giovani, delle possibili sorprese per alcuni o della prova di maturità per altri; di chi, insomma, potrebbe ritagliarsi uno spazio importante durante i prossimi Mondiali del 2018 in Russia. E proviamo a immaginare, pescando dalle rose di Milan e Inter, l’11 migliore in prospettiva. Il modulo è il 3-4-3.

Portiere

Gigio Donnarumma: nel 2018, il giovane talentuoso portiere del Milan avrà 19 anni. Anche se Buffon dimostra ancora di essere una garanzia tra i pali e vero leader nello spogliatoio, il ragazzotto è il futuro della Nazionale italiana e, se diamo per sicura la sua convocazione in Russia, è auspicabile anche un suo impiego;

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Difesa

Jeison Murillo: anche se la sua Colombia ha perso 3-0 nell’ultima sfida contro l’Argentina ed è momentaneamente a due punti dal quarto posto che significa qualificazione matematica per Russia 2018, il difensore dell’Inter, classe 1992, è una certezza nelle retrovie della Nazionale sudamericana;

Alessio Romagnoli: da acquisto troppo costoso per il suo reale valore (il Milan l’ha preso dalla Roma a 25 milioni) a incrociare le dita (e relativi scongiuri dall’altra sponda di Milano) per vederlo in campo nel derby. Ha il numero 13, come quello di Alessandro Nesta, non da poco. In Nazione ha esordito lo scorso 6 ottobre 2016, a 21 anni, giocando titolare nella partita pareggiata 1-1 contro la Spagna. Il Milan e Ventura possono sorridere: il ragazzo si farà;

Miranda: a suo modo, può essere una sorpresa. Il centrale brasiliano dell’Inter non è più tanto giovane (nel 2018 avrà 34 anni), ma è stato in grado di conquistare il posto nella difesa del Brasile, spodestando Thiago Silva e David Luiz. Ma il difensore esploso nel San Paolo e portato in Europa dall’Atletico Madrid, è una garanzia: con lui in campo, la Nazionale carioca, ha perso solo contro il Cile nell’ottobre 2015; poi tre pareggi e otto vittorie;

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Centrocampo

Manuel Locatelli: il The Guardian l’ha inserito nella lista dei migliori cinquanta calciatori nati nel 1998. Le premesse ci sono tutte. Il ragazzo di 18 anni ha segnato il suo primo gol in Serie A con un bel gol da fuori area, nella partita vinta per 4-3 contro il Sassuolo, dopo essere subentrato a Montolivo. Qualche settimana dopo ha castigato anche la Juventus nella vittoria per 1-0. Personalità e piedi buoni per il centrocampista. Al momento è stato convocato dal ct Di Biagio dell’Under-21, ma una coppia Verratti-Locatelli sarebbe affascinante, non trovate?

João Mário: all’Inter, società e tifosi, aspettano di vedere il reale potenziale del portoghese, acquistato quest’estate dallo Sporting Lisbona e tra i protagonisti del trionfo del Portogallo nell’Europeo francese. In patria ha fatto vedere ottime cose in qualità di mediano, in Serie A, complice il disastroso inizio di stagione dei neroazzurri, ha avuto difficoltà a caricarsi sulle spalle le responsabilità del controcampo. A 23 anni c’è tempo ancora per crescere e diventare leader anche della sua Nazionale;

Suso: è maturato nel Genoa, succursale per certi versi del Milan. Da possibile meteora rossonera, da quando Montella siede sulla panchina, il fantasista spagnolo sta diventando sempre più prezioso e pedina insostituibile. Fosforo e piedi buoni per il 23enne di Cadice che in Serie A sta dimostrando personalità. Sarà, però, sufficiente per trovare una maglia nella Spagna dove il tasso tecnico è estremamente elevato? Intanto il ct Lopetegui, nell’ultimo giro di partite l’ha inserito nella lista dei pre-convocati. Anche se nel suo ruolo c’è Isco, Lopetegui conosce molto bene Suso, avendolo già convocato negli anni scorsi con le nazionali giovanili, Under-19 e Under-21. Bisogna crederci;

Marcelo Brozović: la sua Croazia ha un girone di qualificazione molto abbordabile. Il primo posto in classifica e una buona chance di arrivare in Russia è, dunque, abbastanza possibile. La sua è stata un’estate travagliata, tra voci di calciomercato e difficoltà nel trovare continuità tra i vari allenatori, ma il centrocampista 24enne dell’Inter, cresciuto tantissimo dal suo arrivo in Italia nel gennaio 2015, è il giocatore di maggior spessore e tecnica tra le pedine a disposizione di Pioli. E’ stato convocato per i Mondiali 2014 senza aver mai vestito la maglia della Nazionale maggiore in precedenza;

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ATTACCO

Gabriel Barbosa, Gabigol: troppi punti interrogativi aleggiano attorno a lui e alla sua esperienza interista. Il 20enne brasiliano, messosi in luce nell’ultima Olimpiade a Rio, dove ha vinto la medaglia d’oro con la Nazionale brasiliana, è stato l’acquisto di punta della scorsa estate. Quasi 30 milioni di euro, uno spot di presentazione sfarzoso, qualche minuto giocato con il Bologna e nulla più. Con il 2016 ormai al termine, può essere il 2017 il suo anno? Inter e Brasile ci sperano;

Gianluca Lapadula: la sua è una nomina romantica per caparbietà e determinazione che caratterizzano l’attaccante di Torino che ha fatto bene nel Teramo prima di esplodere al Pescara. Nel maggio del 2016 ha rifiutato la proposta della Nazionale peruviana di prendere parte alla Copa América perché, in cuor suo, ha sperato in una convocazione italiana. Arriva, infatti, nello scorso match, dopo il forfait di Manolo Gabbiadini, viene convocato da Ventura per la sfida contro il Liechtenstein e l’amichevole contro la Germania;

Mauro Icardi: tra Higuain, Aguero, Messi, Dybala e Di Maria, gli spazi, in attacco, sembrano serrati. L’Argentina, che sta arrancando nel girone di qualificazione, in avanti può vantare tra i migliori bomber nel panorama calcistico mondiale. L’attaccante dell’Inter che, a 23 anni, stringe al braccio la fascia di capitano, sul campo dimostra di essere predatore d’area, come pochi. I guai, però, sono tutti fuori dal terreno di gioco. Nell’Albiceleste, tra i grandi, non ha ancora debuttato; Maradona e Messi sono contrari: riuscirà a dimostrare tranquillità e maturità per ottenere la fiducia del ct Bauza?

Ecco la formazione al completo: Donnarumma – Miranda, Romagnoli, Murillo – Suso, João Mário, Locatelli, Brozović – Gabigol, Lapadula, Icardi.