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Lindsey Vonn

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Abbiamo assistito all’ultima gara a Cortina e, forse, all’ultima in carriera? Le lacrime rimangono lì, gli occhi sono lucidi per Lindsey Vonn che a 34 anni è tornata nuovamente in pista dopo l’ennesimo infortunio al ginocchio dello scorso novembre. E quell’aggettivo “ennesimo” non è un’esagerazione fuori luogo. Sulle Dolomiti, nel weekend tra il 19 e 20 gennaio, la sciatrice americana non ha concluso il SuperG di Cortina, dopo aver saltato una porta a metà del tracciato.

Al traguardo ha ricevuto l’applauso del pubblico e un mazzo di fiori da parte di Sofia Goggia, arrivata a sorpresa sull’Olympia delle Tofane per omaggiare la sua amica e rivale. Le due si sono abbracciate a lungo, Sofia si è inginocchiata davanti al suo idolo, ed entrambe sono apparse molto commosse. Poi ai microfoni Lindsey, con quel magone che è tanto difficile nascondere, ha detto:

Non vorrei smettere, ma il dolore alle ginocchia è troppo forte. Mi prendo qualche giorno per pensarci, non è una decisione che posso prendere in fretta, sono molto scossa adesso, le cose non sono andate come mi aspettavo, ho avuto tanti infortuni e anche quest’ultimo mi ha fatto penare. Qui a Cortina la mia ultima gara in carriera? E’ una possibilità

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Un annuncio a sangue caldo, dettato dall’adrenalina e dallo sconforto, ma la regina della velocità, oro a Vancouver 2010 in discesa, quattro Coppe del mondo generali, due titoli mondiali, è nuovamente distrutta dal dolore fisico e psicologico dopo il nuovo problema al ginocchio. Nella sua gara numero 402 in carriera, Vonn ha gareggiato con le ginocchiere, non riuscendo a concludere la gara nonostante il feeling con Cortina: qui ha il primato dei successi, 12 di cui sei in discesa e sei in SuperG

Il mio corpo mi impedisce di fare quello che voglio, anche oggi in gara non volevo fermarmi ma il ginocchio mi faceva male, non sto sciando come potrei e vorrei, e a questo punto non so che fare. Devo pensarci su, mi prendo un paio di giorni per decidere se smettere oppure no

La parola fine ora significherebbe tanto, dai Mondiali ad Are in Svezia il prossimo febbraio al sogno di raggiungere e superare gli 86 successi in Coppa del Mondo di Ingemar Stenmark, lontana al momento solo quattro vittorie. Ma Lindsey Vonn ha lottato tanto, tantissimo per ottenere tutto quello che ha conquistato, disperandosi per la rottura del legamento crociato e per l’assenza dalle Olimpiadi di Soci.

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E poi di nuovo nel 2016, la sua partecipazione alle Olimpiadi di Peyongchang ancora in forse: dopo l’ennesima, rovinosa, caduta, in picchiata, in allenamento, i chirurghi le avevano inserito una placca e una dozzina di viti nel braccio. Lindsey ha lavorato otto ore al giorno per recuperare al meglio e prima possibile , con una dedizione propria solo dei grandissimi. Nonostante tutto si è sempre rialzata in piedi e rimessa gli sci sotto gli scarponi. Adesso spetta a lei mettere il punto a una storia bellissima e che farà comunque male.

La coppa del mondo di discesa libera è sua: Sofia Goggia abbraccia la sua sfera di cristallo come se qualcuno potesse ancora rubarle quel posto che nemmeno la talentuosa rivale di sempre Lindsey Vonn è riuscita a prendersi.

Ad Are, in Svezia, la sfida tra le due sciatrici si è svolta sino a fine gara, quando per pochissimo la nostra azzurra, già oro a Pyeongchang, conquista quel trofeo che desiderava da sempre.

Sei centesimi di distanza ma tre punti di vantaggio per la Goggia, che per la Vonn sono fatali e la costringono ad accontentarsi del secondo posto in classifica, sia pur a malincuore.

Per l’azzurra si tratta del 21esimo podio in carriera, con quattro vittorie, 10 secondi e 7 terzi posti da aggiungere al bronzo dei Mondiali di St. Moritz e naturalmente alla recente medaglia olimpica in Corea del Sud.

Un momento meraviglioso, un sogno che si avvera oggi. I giorni precedenti sono stati durissimi da vivere, la tensione è stata altissima. Ero distrutta, affaticatissima. Lindsey Vonn? Lei ha vinto la gara, ma io ho vinto la classifica generale: è un grandissimo onore gareggiare con lei, per me batterla alla fine di questa stagione è qualcosa di incredibile 

Queste le parole della campionessa al termine di una gara estenuante dove fino all’ultimo temeva di essere sorpassata dalla rivale:

Dopo l’oro in Corea sapevo che potevo puntare anche a questa coppa, ma non è stato facile. Alla vigilia qualche incertezza l’ho avuta dopo aver saltato una porta nella prova cronometrata. Oggi ho sciato bene e quando ho tagliato il traguardo ed ho visto la luce verde ho capito di essere al comando. Ma ancora doveva scendere Lindsey, che avrebbe avuto addosso tutta la pressione. Ma ce l’ha fatta ed è finita davanti a me per soli sei centesimi: pochi ma moltissimi in una gara così breve. È stato a questo punto che è cominciata la sofferenza più grande: bastava che qualcuna si fosse infilata tra me e Lindsey ed addio coppa visto che c’erano soli tre punti di differenza. Ho temuto la gara di altre e che magari fosse ancora una volta Ester Ledecka a ripetersi a sorpresa come aveva fatto vincendo l’oro in superG in Corea. Per fortuna è andata bene

Sofia Goggia non ha solo realizzato un grande sogno, ma è anche entrata nella storia. Solo un’altra atleta italiana prima di lei era riuscita a vincere la coppa del mondo di discesa libera, Isolde Kostner, che divenne campionessa nel 2001 e nel 2002.

Il momento d’oro della bergamasca si traduce in una doppietta inaspettata che rende orgoglioso un intero paese, fiero di essere rappresentato da una sciatrice del suo livello.

La sfera di cristallo è di Sofia Goggia per i 509 punti in classifica a dispetto dei 506 che ha totalizzato Lindsey Vonn. Per l’americana resta la soddisfazione di aver centrato la 82esima vittoria in coppa del mondo, record di una certa importanza che la avvicina a raggiungere quello di Ingemar Stenmark, con 86 vittorie complessive.

È arrivata anche la nona medaglia azzurra a far trionfare un’Italia già orgogliosa dei suoi atleti olimpici. E oggi si festeggia la grandezza di Sofia Goggia, arrivata prima nella discesa libera delle Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018.

La neo regina dello sci alpino conquista la medaglia d’oro dopo una gara perfetta frutto di concentrazione e tanta voglia di tornare in vetta. Adesso si può dire che la sua rinascita è completa e gli anni trascorsi a fare i conti con gli infortuni e i problemi sono solo un lontano ricordo.

Sofia Goggia sale sul primo gradino del podio precedendo di 9/100 la norvegese Ragnhild Mowinckel, che si aggiudica l’argento e di 47/100 l’eterna rivale Lindsey Vonn, che si deve accontentare del bronzo.

Commossa e incredula, esprime ai giornalisti tutta la sua felicità non ancora pienamente esplosa:

Non me ne sto ancora rendendo conto. Sono un vulcano pronto ad esplodere, credo che succederà presto

Un sogno tanto atteso che finalmente si realizza: ecco cosa rappresenta questa vittoria per l’azzurra bergamasca, che ha lottato tanto per arrivare a questo storico traguardo:

La vittoria la dedico a me stessa, al mio bel Paese, alle persone che vogliono bene a Sofia indipendentemente dal fatto che vinca l’Olimpiade. Grazie a chi ha creduto ad una bambina che a sei anni sognava di vincere le Olimpiadi sulla neve di Foppolo

Non ha mai perso di vista l’obiettivo e ha finalmente sciato come ha sempre desiderato:

Ero concentrata su me stessa e sulle poche, essenziali cose che avrei dovuto fare per essere al meglio. Non era questione di medaglie o di vincere, volevo fare la mia discesa con il mio modo di sciare. Ieri, quando ho tagliato il traguardo dopo la terza prova, ho capito come avrei dovuto sciare oggi. C’erano due punti su cui avrei dovuto focalizzare l’attenzione e alcuni pronti in cui sapevo che avrei potuto fare la differenza sfruttando le pendenze. Ed è ciò che ho fatto. Sono felice perché non ho fatto errori. La migliore “goggiata” di sempre è arrivata oggi. Così cambiamo accezione al termine

Le Olimpiadi in Corea del Sud sono motivo di orgoglio per il nostro paese che a pochi giorni dalla chiusura dell’evento ha già conquistato ben 9 medaglie, di cui tre di oro sotto il segno delle donne che la portano al collo: Arianna Fontana nello short track, Michela Moioli nello snowboard e adesso Sofia Goggia nello sci alpino.

Da notare che quest’ultimo trofeo è il primo oro per l’Italia nella discesa libera olimpica.

Un oro storico quello di Sofia Goggia che stavolta non ha combinato alcun pasticcio ma è diventata l’orgoglio nazionale nello sci alpino:

Sono una pasticciona, ma oggi ho cercato di essere una samurai

E non possiamo che essere pienamente d’accordo con lei!