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Sapete quante volte non si è disputata la Maratona di New York dal suo primo anno d’esordio, nel 1970? Sono in una circostanza, nel 2012, a causa del devastante uragano Sandy. Quell’anno, Leonardo Cenci avrebbe voluto partecipare alla storica corsa che attraversa i cinque distretti della Grande Mela e passa per il famigerato ponte di Verrazzano; si stava allenando duramente per essere in forma, lui che ha iniziato a correre dal 1999. Ma quel momento, quell’attesa si allungarono di giorni in anni: non era performante, poi la febbre alta. Dopo una lastra toracica è emersa una massa grande quanto una pallina da tennis al polmone destro; pare sia adenocarcinoma al quarto stadio, ma poco dopo la brutta notizia, diventa pessima: una tac alla testa evidenzia metastasi celebrali e alle ossa.

Leonardo, però, quell’edizione del 2012 annullata la colse come segno del destino e mi confidò: «Alzai gli occhi al cielo e pensai: è un messaggio per me, qualcuno mi sta dicendo “pensa a curarti che la maratona aspetta te”».

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Leonardo è morto questa mattina, poco dopo le 10. Come ha scritto la sua associazione “Avanti tutta” in un post su Facebook, «di questi sei anni che gli sono stati “regalati” dalla malattia non ha sprecato neanche un giorno», ma da qualche settimana il suo quadro clinico era peggiorato. Un primo ricovero i primi di novembre, poco dopo il suo compleanno per un improvviso abbassamento della vista causato dalle metastasi al cervello. Poi si è ripreso e ha continuato le sue innumerevoli attività. Alla vigilia di Natale, però, un attacco epilettico. E stavolta la situazione è apparsa subito più seria. Leo non ha rinunciato a nulla fino all’ultimo, nonostante le condizioni aggravate.

Un ragazzotto di 46 anni, i medici gli avevano dato sei mesi di vita, ma lui questa sfida l’ha subita accettata e si era detto: «Vediamo, quanto sono terminale?». Si rialzò, riprese prima a camminare, poi a correre, ad allenarsi, a essere – paradossalmente –  sostegno e conforto per chi gli stava vicino. Perché sorrideva alla vita e diceva che in fondo aveva «una clessidra con meno granelli».

Convinto e cocciuto, si segnò sul calendario quel 2012, quella Maratona di New York rimasta sul groppone, aveva un grande obiettivo: con fierezza voleva essere il primo maratoneta italiano a correre con un cancro ancora in atto e dimostrare che si può convivere con la malattia. Ci riuscì nel 2016, ma non gli bastava, lui voleva tagliare il traguardo con un tempo preciso: battere il record di Fred Lebow, cofondatore della maratona e unico atleta al mondo, prima di lui, a partecipare con un cancro in atto.

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E secondo voi com’è finita? Leonardo ce l’ha fatta, tagliando il traguardo in 4 ore 27′ e 57” e superando le 5 ore 32′ 34″ di Lebow.  Una medaglia al collo e un selfie ironico-irriverente (nel senso buonissimo del termine) alla consegna, nel 2017, di una prestigiosa onorificenza, il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferito proprio da Sergio Mattarella.

Leonardo è un vincente, la sua linguaccia era uno smacco alla malattia. Grazie per il prezioso insegnamento. Corri ancora Leonardo!

È la maratona più partecipata al mondo, nel 2009 sono arrivati a traguardo ben 43.545 atleti. Un numero esagerato se pensiamo che nella prima edizione, a tagliare il nastro furono solo 55. La maratona di New York è la corsa annuale più celebre in assoluto: i suoi 42.195 metri con cui si snoda attraverso i cinque grandi distretti di New York City la rendono affascinante e una di quelle sfide da fare una volta nella vita.

Quest’anno saranno ben 53mila i podisti che si cimenteranno tra il Ponte di Verrazzano e Central Park per una domenica di festa anche se ancora aleggia l’allarme terrorismo dovuto al recente attentato di Manhattan.
La parte del leone la fanno naturalmente gli Stati Uniti con 38mila iscritti, di cui oltre 19.838 vengono dallo stato di New York. con ben 3.002 podisti iscritti. Ma quella che si disputa domenica 5 novembre vede anche la maggior partecipazione italiana degli ultimi anni, con ben 3000 azzurri tra amatoriali e professionisti, pronti a vivere con entusiasmo questo momento di sport. Solo nel 2012 si raggiunse un numero molto vicino ai tremila iscritti (erano 2.827), ma la gara fu annullata a soli tre giorni dalla partenza dal sindaco Michael Bloomberg a causa del passaggio dell’uragano Sandy.

Confermato il percorso che dopo la partenza dal Ponte Giovanni da Verrazzano, posto a Staten Island, vedrà gli atleti, in base alla loro onda di partenza, dividersi in tre diversi tracciati per poi riunirsi intorno al 13mo chilometro nei pressi di Flatbush Avenue.  Al chilometro 25 il temutissimo Quennsboro Bridge che, con il suo dislivello, ha spesso rappresentato un punto cruciale per quanto riguarda la vittoria finale.

Nonostante la predominante bandiera a stelle e strisce, la Maratona di New York ha parlato italiano per ben cinque volte. L’exploit fu nel triennio 1984-1986 dove trionfò per due volte Orlando Pizzolato e poi Gianni Poli. Nel 1996 ad arrivare per primo al finish è stato Giacomo Leone, l’ultimo europeo a vincere la maratona prima dell’inizio di un lungo periodo dominato da atleti africani. Franca Fiacconi, invece, è stata l’unica atleta italiana a vincere, nel 1998.

Nella Maratona di New York 2017, solo tre azzurri sono stati inseriti tra i top runners: Sara Dossena, Emma Quaglia e Francesco Puppi. Una menzione speciale la merita, però, Leonardo Cenci.

La sua è una storia pazzesca, fatta di determinazione, grinta, coraggio e voglia di non mollare mai. Nel 2012 ha scoperto di avere un cancro incurabile ai polmoni, ma Leonardo, atleta perugino, non si è fermato, ha continuato a correre fino ad arrivare alla maratona di New York dell’anno scorso  con un obiettivo ben preciso in testa: battere il record di Fred Lebow, cofondatore della maratona, unico atleta al mondo a partecipare con un cancro in atto.
Leonardo ce l’ha fatta, tagliando il traguardo in 4 ore 27′ e 57” e superando le 5 ore 32′ 34″ di Lebow. Un messaggio pieno di energia e determinazione: si può convivere con la malattia. Ma non è tutto perché Leonardo vuole provare il bis e con il pettorale numero 56.858 ha intenzione di tagliare il traguardo per la seconda volta. Un record di spirito e tenacia!

E’ possibile guardare la Maratona di New York in diretta su RaiSport. Questi gli orari italiani:

15.20 – Partenza Maratona femminile (professioniste)

15.50 – Partenza Maratona maschile (professionisti)

16.15 – Partenza seconda onda (amatori)

16.40 – Partenza terza onda (amatori)

17.00 – Partenza quarta onda (amatori)