Alzi la mano chi tra i milioni di appassionati di pallacanestro di tutto il mondo non ha mai sognato di vedere sul campo, nella stessa squadra, campioni di epoche diverse giocare insieme. Gli interrogativi quando si fa questa specie di gioco, tuttavia, restano sempre gli stessi: chi è stato il centro più dominante della storia del basket? Chi il playmaker più veloce? Quale è stata la guardia tiratrice che ha segnato di più? Come avrebbero giocato insieme Michael Jordan e Kobe Bryant? Quale sarebbe stato il miglior quintetto iniziale della storia della pallacanestro?
Ebbene, noi ci limiteremo a dare risposta a quest’ultimo quesito. Ma scegliere i nomi di un ipotetico quintetto iniziale che rappresenti (o abbia rappresentato) la perfezione nel gioco del basket, non è impresa facile. Certamente, non ci limiteremo a selezionare i giocatori da inserire nella nostra squadra dei sogni, valutandoli esclusivamente dal punto di vista dei premi e dei campionati vinti.
E allora partiamo dallo spot di playmaker (o point guard). Qui la scelta è d’obbligo e cade sul Magic Johnson dei Lakers dello Showtime degli anni ottanta. Magic viaggiava all’epoca ad una media di 20 punti, 12 assist e 8 rimbalzi a partita, cifre mai raggiunte da nessun altro play. Johnson era uno spavaldo, dentro e fuori dal campo. La sua carriera è diventata lo spartiacque tra un certo tipo di basket e uno più moderno. Magic ha fatto innamorare milioni e milioni di sportivi con i suoi no-look pass, pur non essendo il prototipo del classico playmaker. Il suo, infatti, era più un fisico da ala; tuttavia Magic aveva un quoziente intellettivo pari a nessun altro giocatore dell’epoca ed uno dei suoi attributi principali era la visione del gioco. Oggi, con le dovute eccezioni, si potrebbe accostare a Magic lo sloveno Luka Dončić, stella assoluta (a 21 anni) della NBA e già nominato miglior giocatore europeo nel 2019 dalla Gazzetta dello Sport.
Passiamo alla posizione di guardia (o guardia tiratrice) dove, a ragion veduta, si potrebbe aprire una intera enciclopedia visti i nomi che nelle diverse epoche hanno reso indimenticabile uno dei ruoli più ambiti in ogni singola squadra. Sono tanti i giocatori che meriterebbero di essere menzionati in questo ruolo, da George Gervin a Ray Allen, da Reggie Miller fino all’indimenticato Kobe Bryant, il campione dei Los Angeles Lakers, tragicamente deceduto nel gennaio 2020 per un incidente in elicottero sulle colline della metropoli californiana.

Nonostante questa agguerrita concorrenza, 10 esperti su 10 concorderebbero sul fatto di assegnare a Michael Jordan la palma di guardia più forte di ogni tempo. Jordan è stato (e probabilmente sarà) il più grande della storia di questo sport. Il numero 23 e 45 dei Chicago Bulls ha rivoluzionato il basket non solo a livello tecnico, portando questa disciplina sportiva nelle case di tutto il mondo. In campo, Air era un semi-dio capace di restare in sospensione per un tempo maggiore rispetto agli avversari. Lontano dal parquet, ha preso in mano un modesto marchio di scarpe da ginnastica, la Nike, trasformandolo in una icona dell’abbigliamento sportivo.
Jordan ha concluso la sua carriera con una media di 30,1 punti, 2,3 palle recuperate, 5,3 assist e 6,2 rimbalzi. Nota a parte: ha vinto 6 volte il titolo NBA, 5 volte è stato premiato con la palma di MVP e 6 volte è stato nominato MVP delle Finals.
Nello spot di ala piccola troviamo l’unico giocatore del nostro quintetto dei sogni ancora in attività. Stiamo parlando di LeBron James, quattro volte campione NBA, fresco vincitore dell’ultimo campionato con la casacca dei Los Angeles Lakers, tra i migliori marcatori del campionato nordamericano. Il Re (questo uno dei suoi nickname) è sbarcato nel 2018 nella città degli angeli, con l’obiettivo di riportare la gloriosa franchigia gialloviola di nuovo al vertice della lega. Obiettivo centrato in due sole stagioni; tuttavia, i Lakers, con James in squadra, restano anche per la prossima stagione la squadra da battere, così come riferiscono le quote dei maggiori operatori sportivi come Betway.
Non resta che scegliere le due torri del nostro quintetto dei sogni. Nello spot di ala forte non possiamo non selezionare Tim Duncan, quasi 1400 partite giocate in NBA esclusivamente con la maglia dei San Antonio Spurs (che hanno ritirato la sua maglia numero 21), franchigia con cui ha vinto 5 titoli NBA. Nel corso della sua carriera ha segnato quasi 21 punti di media e preso 10 rimbalzi a partita. Ma nei playoff queste cifre arrivavano a quasi 38 punti e 12 rimbalzi per allacciata di scarpe. Un mostro del pitturato, nominato miglior giocatore del decennio 2000-2010, Duncan è stato uno dei migliori nel suo ruolo.
Chiudiamo parlando del ruolo di centro. Anche qui, potremmo nominare i vari Bill Russell, Dwight Howard e Patrick Ewing, ma quando si parla di pivot il pensiero non può non andare a Shaquille O’Neal, il giocatore più dominante che abbia mai calcato i parquet della NBA. Agile e scattante come il più smilzo dei play, nonostante una stazza fisica da 150 chilogrammi di peso per 216 centimetri di altezza. Ogni schiacciata di Shaq è stata uno spettacolo per tutti. Ha vinto 4 campionati, 3 con i Los Angeles Lakers ed uno con i Miami Heat.